Check – Up. Prendersi cura di sé
“Oggi non potrei più farne a meno: non potrei rimanere senza sapere se tutto funziona correttamente o se c’è qualcosa da correggere”
“Prevenire è meglio che curare” è un mantra assodato e globalmente riconosciuto quando si parla di salute e benessere personale. Ma la verità è che in pochi si ricordano di mettere in pratica questa semplice regola. La frenesia della quotidianità, il timore o la convinzione di non avere tempo (da perdere) e la sensazione di spaesamento di fronte a visite ed esami, ci inducono ad avere un approccio risolutivo solo quando il problema insorge e a non considerare, invece, il prendersi cura di sé come una buona abitudine.
Questo, il Sig. Fulvio, 61 anni, ha avuto modo di impararlo col tempo anche grazie al supporto della Dr.ssa Pacchetti, Responsabile del Servizio Check-up del Gruppo MultiMedica: “Sono un dirigente di una grande Società di Telecomunicazioni e, grazie al piano welfare aziendale, ho avuto la possibilità e la fortuna di usufruire di un servizio di check-up annuale. Ho svolto il mio primo check-up vent’anni fa, da allora lo svolgo regolarmente, ma prima non prestavo particolare attenzione al mio reale stato di salute. Come credo faccia la maggior parte delle persone, mi sottoponevo a qualche controllo saltuario e mi rivolgevo ad un dottore solo quando ne avevo bisogno. Con il passare degli anni, e in particolar modo dopo la pandemia, ho dovuto rivedere le mie abitudini e correggere il mio stile di vita. Sono sempre stato una persona attiva e sportiva, andavo in palestra e adoravo le escursioni in mountain bike, poi a causa di un incidente ho iniziato ad avere problemi al collo, pensavo fosse solo un dolore passeggero e così l’ho sottovalutato. Questa imprudenza mi ha portato a dover abbandonare alcuni sport e mi ha obbligato a riporre più attenzione ai movimenti che faccio. Da questo momento, ho dovuto rivedere il mio modo di vivere, ricalibrare le attività che erano adatte a me e di conseguenza prestare un occhio di riguardo anche all’alimentazione. È stato fondamentale avere qualcuno, come la Dr.ssa Pacchetti, che avesse il giusto modo di darmi suggerimenti e consigli e che mi seguisse lungo questo percorso. Da solo non avrei saputo da dove iniziare e non avrei avuto la forza e la costanza di tenere sotto controllo tutti i parametri. Oggi non potrei più farne a meno: non potrei rimanere più di un anno senza sapere se tutto funziona correttamente o se c’è qualcosa da correggere”.
Il percorso di check-up inizia con una visita internistica e con un prelievo ematochimico basale volti a tracciare l’iter diagnostico più indicato e a scegliere, in base alle necessità individuali, le diverse visite specialistiche e gli esami strumentali e di laboratorio da eseguire. Il risultato finale è un’approfondita conoscenza dello stato di salute del paziente e l’identificazione dei fattori di rischio (cardiovascolare, oncologico, …). “Questo approccio di dettaglio – ci dice Fulvio – è basilare. Per tutto il resto dell’anno sono tranquillo sul mio stato di salute perché, durante il check-up, gli specialisti sanno attribuire il giusto tempo e la giusta attenzione all’approfondimento delle indicazioni che gli do. Si approfondisce cosa investigare e si analizza cosa è meglio fare. Nonostante ci siano dei pacchetti chiusi, le diverse opzioni mi permettono sempre di trovare quello che meglio si adatta alle mie esigenze di quel momento.
Seguire questo percorso con costanza, mi ha aiutato a meglio comprendere quanto la prevenzione sia fondamentale per sentirsi meglio, anche semplicemente correggendo stili di vita che non sono consoni alla propria salute. Inoltre, grazie a questa opportunità, ho instaurato un rapporto straordinario con la Dr.ssa Pacchetti e in generale con tutto il team, che ormai dopo tanti anni conosco benissimo e del quale ammiro l’affiatamento e la disponibilità. L’équipe ha il giusto modo di dare suggerimenti e consigli, di conseguenza non è un peso seguirli e metterli in pratica. In più, adesso ho un punto di riferimento al quale rivolgermi quando sento che c’è qualcosa che non va.
In generale, sottopormi annualmente ad un check-up è un’attenzione che mi richiede pochissimo impegno perché l’organizzazione è davvero efficiente e mi permette di svolgere gli esami in mezza giornata, nello stesso posto. Non ho la preoccupazione di dover aspettare o di fare tardi a lavoro perché so che i tempi sono estremamente veloci e solitamente riesco a rientrare in ufficio comodamente intorno alle 14.
Sono sicuro che continuerò a svolgere regolarmente questo tipo di controlli privatamente anche quando andrò in pensione, perché se c’è qualcosa che non funziona è meglio metterlo a posto prima che degeneri”.