Skip to main content

Ginecomastia

a ginecomastia è una patologia della mammella maschile che comporta un aumento del volume della ghiandola mammaria, ma più frequentemente si verifica per un accumulo di tessuto adiposo come conseguenza di un aumento di peso e viene identificata come “pseudoginecomastia o ginecomastia falsa”. La differenza verrà comprovata attraverso un esame ecografico, indispensabile prima del trattamento. La ginecomastia può essere monolaterale o bilaterale (interessare una o due mammelle) e può essere causata da un’alterazione dei fattori endocrini dovuti ad un deficit di testosterone (ormone maschile) associato ad un’iperproduzione di ormoni femminili, gli estrogeni, che controllano la crescita del seno. Molti sono i fattori che possono innescare lo squilibrio ormonale: tumori surrenali, alcolismo, insufficienza renale, malattia del fegato, malattia della tiroide, oppure l’assunzione di farmaci antiacidi, antitumorali, steroidi anabolizzanti e androgeni, ansiolitici, farmaci per l’HIV. La ginecomastia può verificarsi nelle tre età della vita:

  • Età neonatale: può interessare i neonati maschi quando gli estrogeni, attraverso la placenta, passano dalla madre al bambino. Questa è una condizione temporanea che scompare nel giro di poche settimane.
  • Età puberale: gli squilibri ormonali, compresi i cali di testosterone e gli sbalzi di estrogeni, fanno crescere il tessuto mammario. La condizione scompare quando i livelli ormonali si uniformano, un processo che richiede da sei mesi a due anni per essere completato.
  • Età adulta: la crescita del tessuto mammario si verifica più comunemente negli uomini sopra i 50 anni e interessa il 40-60% degli uomini adulti. Con l’avanzamento dell’età cala la produzione di testosterone, in particolare nelle persone obese.

Per chi è indicata

Nei casi in cui il paziente affetto da ginecomastia non riscontri un miglioramento dalla terapia farmacologica, può rivolgersi al chirurgo plastico e sottoporsi ad un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto mammario in eccesso. Questa patologia non si configura solo come un difetto estetico, che influisce negativamente sulla qualità della vita del paziente, ma si accompagna a dolore e angoscia. Se è determinata da un accumulo adiposo che non regredisce con la dieta, anche in questo caso il trattamento chirurgico garantirà una ripresa ottimale della conformazione toracica maschile.

L’intervento

La chirurgia di riduzione del seno viene solitamente eseguita in anestesia generale o anestesia locale con sedazione. Esistono due tecniche in relazione al tipo di ginecomastia da trattare:
  • Ginecomastia vera ghiandolare: l’intervento consiste nell’asportazione della ghiandola in eccesso mediante un’incisione periareolare (mastectomia sottocutanea).
  • Ginecomastia adiposa: l’intervento ha lo scopo di rimuovere il tessuto adiposo in eccesso attraverso dei microfori nei quali vengono introdotte le cannule per l’aspirazione (liposuzione).
  • Ginecomastia mista ghiandolare e adiposa: si esegue utilizzando le due tecniche precedenti in associazione.

Il post-intervento

Dopo l’intervento di ginecomastia l’area sarà gonfia e contusa per alcune settimane. Per aiutare a sostenere il petto durante le fasi di guarigione, il paziente deve indossare un indumento compressivo elasticizzato giorno e notte per 1 o 2 settimane dopo l’operazione, fino alla rimozione di eventuali punti di sutura. Prima di riprendere del tutto le normali attività bisogna attendere circa 4-6 settimane, durante le quali va evitato lo stretching, l’esercizio fisico intenso e il sollevamento di carichi pesanti per circa 3 settimane dopo l’operazione. Possono essere necessari fino a 6 mesi per vedere i risultati completi dell’intervento chirurgico.

Dettagli

  • Tecnica: intervento chirurgico
  • Durata: 1-2 ore
  • Anestesia: generale / locale con sedazione
  • Riposo post-trattamento: 7 giorni
  • Risultato ottenuto: 6 mesi
  • Ritorno al sociale: 7 giorni
Rassegna Stampa
Blog