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Blog – Gruppo MultiMedica

Sigarette elettroniche: una valida alternativa o un rischio sottovalutato?

Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio prevenibile per numerose malattie respiratorie e non, a partire dal tumore del polmone. Negli anni, sono state attuate numerose campagne antifumo con risultati alterni fino all’ultima avviata ad inizio 2025 dal comune di Milano che vieta il fumo di sigaretta anche nei luoghi pubblici aperti in presenza di altre persone.

In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un adulto su quattro (il 24% del totale) è fumatore. Preoccupa il dato sui giovani: il 30,2% utilizza almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica, mentre aumenta costantemente il numero dei “policonsumatori”, che utilizzano diversi di questi prodotti in contemporanea, e cala nettamente la presenza dei Centri antifumo sul territorio.

Sigarette elettroniche: cosa sono e come funzionano?

Negli ultimi anni hanno avuto un’enorme diffusione le sigarette elettroniche, entrate in commercio come prodotti alternativi/sostitutivi delle sigarette tradizionali e proposte come metodo valido ed innocuo per smettere di fumare. È davvero così?

Esiste sull’argomento molta confusione e vi sono poche evidenze scientifiche; vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Le sigarette elettroniche (e-cig) vaporizzano la nicotina, anziché bruciare il tabacco, eliminando molti composti tossici e cancerogeni sviluppati dal fumo di sigaretta. Le sigarette elettroniche contengono poi, oltre alla nicotina, una serie di altri prodotti chimici in quantità variabile e sono disponibili in una vasta gamma di sapori.

Il primo problema nasce qui: non esiste un sistema di regolamentazione chiaro né sui dispositivi per inalazione (che non sono considerati dispositivi medici) né sul contenuto delle sigarette elettroniche che varia moltissimo tra le varie marche; esistono inoltre difformità sostanziali anche nell’ambito della stessa marca.

L’assenza di regolamentazione e di controllo rende questi prodotti poco affidabili e difficile l’esecuzione di studi scientifici. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, gli utilizzatori di sigaretta elettronica non possono essere sicuri delle caratteristiche qualitative e quantitative del prodotto inalato.

Sigarette elettroniche: l’impatto sulla salute

Citotossicità e patologie polmonari

L’aerosol della sigaretta elettronica può essere citotossico, cioè in grado di causare danni alle cellule polmonari. Il danno citotossico porta allo sviluppo di patologie polmonari ostruttive, come la BPCO, e di patologie restrittive, come la fibrosi polmonare, attraverso la disregolazione dei meccanismi di riparazione cellulare, l’invecchiamento delle cellule e l’infiammazione. In particolare, l’aerosol delle sigarette elettroniche può causare infiammazione acuta e cronica nei polmoni, anche se in misura minore rispetto al fumo di sigaretta tradizionale. Tuttavia, alcuni aromi (come cannella, tabacco, menta e mango) possono peggiorare le risposte infiammatorie, aumentando il rischio di danni polmonari.

Compromissione del Sistema Immunitario

Le sigarette elettroniche riducono la risposta immunitaria contro infezioni virali e batteriche e compromettono la pulizia muco-ciliare, rendendo l’organismo più vulnerabile alle infezioni. Possono, altresì, facilitare episodi di crisi asmatica e contribuire allo sviluppo di gravi polmoniti.

Le sigarette elettroniche tra i giovani: un rischio emergente

Le sigarette elettroniche sono spesso percepite come meno dannose, ma possono creare una forte dipendenza da nicotina e favorire l’abitudine a gesti che, nei giovani, potrebbero facilitare il passaggio all’uso delle sigarette tradizionali, aumentando così il rischio di sviluppare un consumo regolare di tabacco. Questo fenomeno è noto come il “paradosso della sigaretta più sicura”.

Ci sono parecchi studi che dimostrano come i ragazzi consumatori di sigarette elettroniche, non avendo ancora raggiunto la maturità cerebrale (a cui si arriva dopo i 20 anni), sviluppino nei confronti della nicotina, spesso sintetica in questi dispositivi, una dipendenza molto più forte, arrivando a subire effetti importanti su concentrazione, attenzione e memoria che possono avere ripercussioni sull’apprendimento.

I “Dual Smokers”: un doppio rischio

Coloro che combinano l’uso di sigarette tradizionali ed elettroniche ( i cosiddetti dual smokers), nel tentativo di ridurre il numero delle sigarette tradizionali, si espongono in realtà ai danni indotti da entrambe le modalità.

Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare?

Le sigarette elettroniche possono ridurre l’uso di tabacco, ma non sono innocue e non sono approvate come trattamento per la dipendenza da nicotina. Attualmente, possono essere considerate come un’alternativa al fumo tradizionale, ma non un metodo efficace per smettere di fumare.

In alcuni casi, possono essere usate come fase di transizione in un programma di disassuefazione sotto stretto controllo medico.

Tuttavia, esistono metodi più sicuri ed efficaci per smettere di fumare, come i farmaci sostitutivi della nicotina, bupropione e vareniclina, eventualmente associati a supporto psicologico. Senza prove certe di efficacia nella disassuefazione al fumo di sigaretta ed in presenza di danni accertati, le sigarette elettroniche non dovrebbero essere consigliate o prescritte come strumento  terapeutico.

A cura della Dott.ssa Antonella Caminati, U.O. Pneumologia, Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica

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