Sole e capelli bianchi, che relazione c’è?
Saranno le preoccupazioni, le notti insonni, la genetica. Si dà la colpa a tutto quando, di fronte allo specchio, la situazione non lascia spazio a dubbi: siamo davanti ai primi capelli bianchi.
È tutta esperienza, è il tempo che passa, incorniciano il viso. Nessuna conclusione conforta la donna che ha appurato di avere non più due o tre capelli bianchi, ma le prime ciocche, il primo ciuffo interamente canuto.
Questa forma d’invecchiamento non è totalmente ingovernabile, per quanto la familiarità giochi un ruolo importantissimo. Ma più di quanto si pensi può avere a che fare col nostro stile di vita. E con l’esposizione al sole.
I raggi solari fanno bene alla pelle, alle ossa, all’umore e alla vista e l’elenco sarebbe ancora lungo. È anche vero, però, che non sempre il sole è un ottimo alleato. Soprattutto in estate i capelli si seccano e perdono lucentezza, sono sfibrati e opachi, sbiadisce il loro colore naturale.
“L’invecchiamento è un processo biologico naturale delle cellule preposte alla colorazione del capello – spiega Cristiano Renna, specialista dell’ambulatorio di Tricologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano – ma possiamo contribuire a rallentare questo processo con alcuni opportuni accorgimenti. Il nostro stile di vita e l’esposizione al sole, infatti, possono influenzare la perdita di vitalità. Un capello invecchiato del resto non è necessariamente bianco: una chioma giovane ma che si presenti secca, fragile, sfibrata e opaca è simile a quella di una persona in età avanzata”.
Una massiccia esposizione al sole brucia il capello, oltre a stimolare la produzione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare nel follicolo pilifero. “Queste molecole sono responsabili dello stress ossidativo di molte cellule del nostro corpo – precisa il dottor Renna – e sul cuoio capelluto in particolare agiscono indebolendo la struttura cellulare e rallentando la produzione di melanina, il pigmento che colora tutti i peli del corpo. Il bianco della canizie è un effetto dell’assenza di questo elemento”.
Come ci si può difendere?
“Quando è possibile, è sempre bene riparare la testa con un cappello se ci si trova all’aperto per diverse ore. Inoltre, si possono scegliere prodotti per l’igiene e la cosmetica che rafforzino e nutrano il capello sin dalla radice preferendo linee non aggressive. Lo shampoo rappresenta il primo e concreto trattamento: il ph in esso contenuto dovrebbe essere a base acida, intorno al punto 5, ma alcuni prodotti professionali presentano un ph ancora più basso. Quando, invece, il capello è secco e indebolito e richiede una cura di nutrimento, vanno bene anche le maschere al collagene. Un esame del capello può fornire elementi più approfonditi per fare un’analisi della singola situazione”.
Il fumo e la dieta povera di verdure e frutta dai benefici antiossidanti possono contribuire alla comparsa di canizie precoce. I fattori ambientali, in ogni caso, non mancano: anche lo smog urbano e lo stress hanno la loro responsabilità. Ma quasi mai su questi aspetti possiamo avere pieno controllo.