Polmoni: trattiamoli bene
I tumori polmonari sono tra le malattie oncologiche più frequenti, ogni anno in Italia ne vengono diagnosticati circa 40.000 nuovi casi: considerando la popolazione nel suo complesso sono al terzo posto per incidenza subito dopo il tumore della mammella e del colon-retto, mentre per quanto riguarda la mortalità per tumore i carcinomi polmonari sono la prima causa di morte nell’uomo e la terza nella donna.
Circa l’85% dei pazienti a cui viene diagnosticata una neoplasia polmonare è un fumatore attivo o è stato un fumatore durante la propria vita. Infatti, come noto, i tumori polmonari sono fumo-correlati, più raramente possono essere provocati dall’esposizione professionale protratta a determinate sostanze cancerogene, come l’amianto e i benzeni aromatici, dall’inquinamento o più raramente possono essere dovuti alla predisposizione individuale su base genetica.
Il carcinoma polmonare è classificato in quattro stadi in base alla sua gravità: il primo stadio è quello iniziale e il quarto quello più grave quando ormai la malattia è in fase metastatica. Ovviamente la prognosi negli stadi avanzati è nettamente peggiore, sono tumori subdoli perché molto spesso in fase iniziale non danno sintomi particolari e di conseguenza oltre il 50% dei pazienti non è operabile al momento della diagnosi.
I sintomi che devono indurre i pazienti a ricorrere al medico per sottoporsi a eventuali accertamenti sono: febbricola, tosse persistente, mancanza di fiato sotto sforzo (dispnea), espettorato striato di sangue, perdita di peso. Lo spettro delle terapie oggi a disposizione per curare i tumori del polmone è maggiore rispetto al passato: oltre alla chirurgia, alla chemioterapia e alla radioterapia oggi sono disponibili i cosiddetti farmaci “intelligenti”, cioè farmaci biologici che attaccano le cellule tumorali in maniera selettiva, una sorta di vaccino contro le cellule tumorali maligne. Non tutti i pazienti però sono sensibili a quest’ultimo tipo di trattamento che può essere utilizzato solo quando vengono riscontrate nel tessuto tumorale determinate mutazioni genetiche.
Come si può facilmente immaginare, il trattamento del carcinoma polmonare richiede competenze complesse, per questo motivo in MultiMedica è stata costituita una Lung Unit il cui personale medico specializzato è dedicato specificamente alla diagnosi e alla cura delle neoplasie polmonari, in particolare il lavoro di équipe coinvolge radiologi e medici nucleari, anatomopatologi, pneumologi, chirurghi toracici, oncologi e radioterapisti che si riuniscono settimanalmente per valutare ogni singolo paziente durante il suo percorso diagnostico-terapeutico, alla luce delle conoscenze scientifiche più recenti.
Ad oggi sfortunatamente non esistono in Italia programmi di screening per prevenire la formazione dei tumori polmonari o per favorirne la diagnosi precoce mentre ad esempio negli Stati Uniti è stato proposto lo screening annuale per il carcinoma polmonare con la TAC torace a basse dosi da eseguire ogni anno nei pazienti fumatori tra i 55 e i 79 anni sull’evidenza scientifica di alcuni studi che hanno dimostrato che l’esecuzione della TAC torace in pazienti a rischio aumenta il numero di casi di cancro diagnosticati in fase iniziale, e quindi operabili, riducendone la mortalità.