MAMME OVER. Cosa è bene sapere se la prima gravidanza arriva dopo i 40 anni
Un mondo che cambia
Tutti sappiamo che in pochi decenni la vita media della donna, da poco più di 60 anni, è cresciuta oltre gli 80. Questo aumento della vita media è dovuto in gran parte al progresso tecnologico che ha reso la vita femminile più confortevole, si pensi ad esempio alle nuove strutture delle case con adeguati riscaldamenti, con elettrodomestici che hanno reso meno pesante la gestione familiare, con l’uso di mezzi di trasporto individuali. Tutto questo ha comportato un’esistenza meno pesante, rendendo meno rischiosa la vita di tutti i giorni. Oltre a ciò, gli sviluppi della Medicina hanno permesso una maggiore sopravvivenza a patologie un tempo mortali (infezioni, tumori). Nella stessa Ostetricia, dove un tempo la morte da parto era un evento tutt’altro che raro, oggi è un fatto straordinario.
Questo non ha variato però il periodo fertile femminile: il menarca è sempre a 10-14 anni, la menopausa a 48-53 anni. Da sempre esistono gravidanze dopo i 40 anni. In passato, in assenza di contraccettivi, spesso gli ultimi nati nelle famiglie “capitavano” a mamme ultra quarantenni.
Oggi assistiamo invece a un numero crescente di primipare ultra quarantenni, che desiderano avere il primo figlio a questa età. Il perché di questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti: nel mondo moderno la donna studia più a lungo che in passato e questo richiede tempo, come tempo richiede l’inserimento nel mondo del lavoro soprattutto in ruoli direttivi cui gli studi predispongono. Inoltre la competitività nel mondo lavorativo posticipa l’età riproduttiva, essendo la gravidanza uno svantaggio nella competizione con gli uomini: Oltre a ciò, la possibilità di usufruire di contraccettivi ha profondamente cambiato le dinamiche affettive e sessuali nella donna, permettendole scelte più consapevoli ma inesorabilmente ritardando l’età riproduttiva.
Esistono poi cause mediche di ritardo riproduttivo: Per esempio la maggiore sopravvivenza a malattie croniche che un tempo precludevano la gravidanza. Il diabete è oggi curato ottimamente in gravidanza con schemi dietetici appositi e vari tipi di insulina; questo impedisce l’instaurarsi di iperglicemie che predispongono a nascita di feti macrosomi spesso cardiopatici o malformati. Anche l’ipertensione arteriosa, un tempo incubo dei ginecologi, oggi è curata appropriatamente evitando così la nascita di feti iposviluppati per danno placentare ipertensivo che pure predisponeva ai gravi rischi della gestosi. Le malattie autoimmuni (Artrite Reumatoide, Lupus, ecc) oggi vengono curate positivamente per cui non si scoraggia la gravidanza in pazienti affette da queste patologie.
Anche malattie ereditarie come la Thalassemia Major, che un tempo precludevano assolutamente la gravidanza, ora per i miglioramenti delle terapie permettono la gestazione con ottimi risultati. É chiaro che per ottimizzare le terapie pregravidiche di tutte queste patologie l’età di queste mamme alla prima gravidanza è molto innalzata.
Inoltre, l’aumento, ai giorni nostri, della sterilità impegna spesso la coppia in annosi tentativi di riproduzione assistita che chiaramente comportano un ritardo del concepimento.
Come si svolge una gravidanza in una donna over 40?
Dipende soprattutto dal suo stato di salute, essendo evidente che a 40 anni una donna ha avuto più possibilità di contrarre patologie rispetto a una di 25 anni.
La gravidanza è una prova da sforzo per il corpo della donna, sforzo di cuore, polmoni, fegato, reni, apparato muscolo-scheletrico: è ovvio che una quarantenne sana porterà bene una gravidanza come una venticinque-trentacinquenne, mentre se prima della gravidanza ha avuto patologie comportanti deficit agli organi predetti, la gravidanza sarà più difficile, benché possibile, se ben seguita.
Anche un pregresso abuso di alcool o droghe, con conseguenti infezioni e patologie contratte, se presenti nella primipara quarantenne può complicare l’andamento della gravidanza.
Anche il fumo rende più difficile la gravidanza over 40, specie se ha già comportato danni d’organo.
Tutte queste problematiche sono ben presenti alla gravida quarantenne più che nelle ventenni e questo crea una serie di ansie. Ansia per la consapevolezza dell’impatto negativo della gravidanza sul loro futuro lavorativo (per cui tanto si erano spese). Ansia per la futura programmazione dei rapporti lavoro/crescita del figlio specie in una società poco evoluta come la nostra.
Ansia per la consapevolezza che il figlio tanto desiderato possa presentare anomalie cromosomiche (Sindrome di Down per esempio) più frequenti dopo i 36 anni della mamma. Queste patologie oggi, facilmente screenabili con tecniche non invasive (studio del DNA fetale nel sangue materno), possono richiedere scelte dolorose come l’interruzione della gravidanza.
Anche la gravidanza over 40 andrà seguita accuratamente, con speciale riguardo all’incremento ponderale, per evitare sovraccarico di lavoro cardiaco e danni all’apparato muscolo-scheletrico, alla pressione arteriosa specie in pazienti con familiarità ipertensiva per impedire la comparsa di gestosi e iposviluppo fetale e al metabolismo glicidico per evitare la comparsa di diabete gestazionale con le complicanze già descritte.
Quale parto per le over 40?
Riguardo al tipo di parto, tutta la letteratura scientifica concorda su una maggiore frequenza del taglio cesareo in questa popolazione di gravide. Questo non tanto per la minore elasticità perineale delle gravide quarantenni, ma piuttosto per una maggiore presenza di patologie che controindicano il parto spontaneo. Ma questa scelta avviene soprattutto per una spesso mancata motivazione a sopportare il dolore da parto e ad affrontare le incognite legate al parto stesso.
Appare molto utile quindi offrire, specie a queste gravide iper informate, un supporto psicologico specifico. Uno psicologo adeguato a queste problematiche complesse, soprattutto se interpellato all’inizio della gravidanza, può facilitare la razionalizzazione di tutte le ansie ricordate mese dopo mese durante la gravidanza. É altrettanto fondamentale l’aiuto psicologico per motivare maggiormente il parto spontaneo dissolvendo le ansie che lo circondano.