Ho preso una piccola botta su un neo, e si è arrossato, ora può diventare un melanoma?!
Capita spesso che convinzioni popolari vengano tramandate da generazione in generazione, trasformandosi in vere e proprie verità assolute.
Una di queste riguarda proprio i nei, che si ritengono una sorta di “piccole bombe” pronte ad esplodere per trasformarsi in melanomi al primo piccolo trauma che subiscono. Ma non c’è nessuna correlazione tra un urto accidentale, una lesione da taglio (con un rasoio ad esempio) e l’insorgenza di un tumore.
In realtà c’è un altro il campanello d’allarme che deve attirare la nostra attenzione: i noduli tumorali, per loro natura, tendono a sanguinare con una certa facilità, se dunque, dopo un modesto trauma, riscontriamo un sanguinamento proprio della macchia cutanea, ecco che questo sintomo deve indurci a rivolgersi al più presto ad uno specialista per valutare la reale natura di questo neo.
Non tutti sono a conoscenza che un comune neo ha la capacità di guarire del tutto simile alla normale cute, in caso di tagli o lesioni il processo di guarigione avverrà naturalmente come per il resto del corpo. Per questo motivo non è nemmeno necessario pensare all’asportazione dei nei presenti nelle zone del corpo più esposte a traumatismi, come ad esempio mani e le piante dei piedi, perché il loro comportamento e la probabilità che degenerino è la stessa degli altri sparsi sul nostro corpo.
Infine è anche importante segnalare che anche l’esposizione al sole di per sé non è un fattore di rischio. Molti sostengono la necessità di proteggere i nei con filtri solari molto forti, ma si dimenticano che il neo è una piccola concentrazione di melanociti, cellule deputate a produrre melanina, che notoriamente è la sostanza che si colora durante l’esposizione solare per proteggere la nostra pelle. La maggior concentrazione di melanina, rende, al contrario di quanto si pensi, i nei maggiormente protetti all’azione nociva dei raggi UV.