Controllo della vista nei bambini. Quando farlo?
La visita oculistica può essere fatta a qualunque età e i genitori che hanno la possibilità di osservare quotidianamente il bambino, insieme con il pediatra di famiglia, sono indissolubili alleati dell’oculista.
Alcune considerazioni sono però necessarie per capire quando è necessario effettuarla.
Entro i 6 mesi: l’esame del riflesso rosso per la diagnosi precoce
Eventuali alterazioni dell’apparato visivo presenti nei primi 6 mesi di vita possono dar luogo a danni irreversibili. La precoce identificazione di un deficit, quindi, consente non solo di determinarne la causa, ma anche di rieducare le funzioni visive.
Subito dopo la nascita, al nido o con il primo controllo dal pediatra è opportuno che venga effettuata la ricerca del riflesso rosso, un esame che valuta la trasparenza delle strutture oculari e quindi utile per diagnosticare precocemente patologie come la cataratta congenita, glaucoma e retino blastoma. In caso di una familiarità positiva per queste patologie la visita oculistica è invece obbligatoria nelle prime 4 settimane di vita.
Cosa sono la cataratta congenita ed il glaucoma congenito?
È un’opacità del cristallino che può essere trattata chirurgicamente. L’intervento dà i risultati migliori se eseguito tra la quarta e la sesta settimana di vita.
Il glaucoma congenito è un’anomalia dello sviluppo della parte anteriore dell’occhio, associata ad elevazione della pressione intraoculare.
2-3 anni: la prima visita oculistica in assenza di familiarità per alcune patologie dell’occhio
In assenza di familiarità, e se il Pediatra di famiglia esegue correttamente l’esame del riflesso rosso, la prima visita oculistica deve essere effettuata intorno ai 2-3 anni di età, all’ingresso nella scuola materna. Il bambino a questa età inizia a collaborare in modo più significativo con l’oculista, ed è possibile determinare con maggiore precisione la sua capacità visiva.
In caso di comportamenti particolari del bambino?
E’ consigliabile anticipare la visita nel caso i cui i genitori notino particolari comportamenti del bambino, come ad esempio se strizza gli occhi quando guarda lontano, se tiene la testa ruotata o inclinata, se prova un particolare fastidio per la luce intensa.
Può capitare che i genitori osservino la deviazione di uno o entrambi gli occhi rispetto al punto di fissazione, una condizione definita strabismo. Non si tratta solo di un problema estetico, ma l’occhio non “impara” a vedere, ed è quindi un quadro che deve essere valutato con l’oculista immediatamente.
Alcuni bambini possono avere un’eccessiva lacrimazione durante il primo anno di vita, condizione che nella maggior parte dei casi è fisiologica, ma che, se persiste, può essere dovuta ad una ostruzione congenita della via lacrimale, il condotto deputato a convogliare le lacrime dall’occhio al naso. Anche in questo caso è necessario che il bambino venga visto immediatamente dallo specialista.