Skip to main content
Blog – Gruppo MultiMedica

Ho avuto il cancro e devo fare ginnastica: me lo ha prescritto il medico

Ogni anno in Italia circa 47.000 donne si ammalano di tumore al seno.
Grazie però all’avanzamento nella conoscenza della biologia delle neoplasie, ai progressi delle terapie mediche sempre più mirate e personalizzate, nonché all’evoluzione della tecnologia e degli strumenti diagnostici, anche il numero delle guarigioni sta aumentando.
La diagnosi precoce, che identifica le neoplasie ad uno stadio iniziale e consente interventi e cure tempestive, è anche detta prevenzione secondaria.

Esiste però anche una prevenzione primaria, volta cioè a prevenire l’insorgenza dei tumori, che si attiva conducendo uno stile di vita protettivo, facendo attenzione all’alimentazione, cercando di eliminare il fumo, l’alcool e praticando attività fisica; agendo su questi fattori si può ridurre il rischio di ammalarsi di tumore al seno fino al 30%.
I vantaggi di uno stile di vita protettivo non sono però solo a favore di chi non si è mai ammalato. Anche chi ha già avuto una diagnosi di tumore, può avere risultati positivi con una riduzione del rischio di recidiva della malattia.
L’attività fisica in particolare sembra avere un ruolo molto importante e anche il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) per la prevenzione del cancro e delle sue recidive, inserisce tra le 10 raccomandazioni quella di mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni.

Una recente pubblicazione del Sunnybrook Health Sciences Centre in Canada prende in considerazione tutta la letteratura più importante sull’argomento e ne fa una approfondita revisione. Questo studio, che analizza l’effetto delle modificazioni dello stile di vita nel ridurre le recidive e migliorare lo stato di salute generale nelle pazienti che hanno avuto un tumore alla mammella, asserisce che tra tutti i fattori relativi allo stile di vita considerati (peso corporeo, alimentazione, attività fisica, alcool e fumo) l’attività fisica è quello con il più alto impatto sulla prevenzione delle recidive. In particolare l’attività fisica riduce la mortalità di circa il 40%.

Quindi?

Dobbiamo cambiare mentalità, noi medici per primi dobbiamo imparare a sottolineare l’importanza dell’attività fisica, spiegare alle donne che i benefici sono reali e molteplici. Dobbiamo prescriverla, proprio come fosse una medicina.
L’attività fisica è associata ad una diminuzione del rischio di insorgenza di alcuni fra i più diffusi tumori femminili: quelli dell’endometrio e del seno soprattutto nelle donne in menopausa. I benefici dell’attività fisica, dopo la diagnosi di un tumore, migliorano la qualità di vita e la sopravvivenza.

L’attività fisica è fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, nel mantenimento del peso corporeo e nel controllo delle malattie metaboliche, come diabete e ipercolesterolemia, nella riduzione del rischio di malattie osteo-articolari e degenerative come l’osteoporosi e l’artrosi, nel mantenimento di un buon equilibrio mentale (mens sana in corpore sano dicevano guarda caso gli antichi!).

Insomma un po’ di sport è la migliore maniera di investire nella nostra salute, anche durante e dopo le cure per un tumore della mammella.

Certo, all’inizio può sembrare una strada tutta in salita, ma i vantaggi sono numerosi. L’attività fisica:

  • combatte la stanchezza e aiuta a recuperare le forze, permette di affrontare meglio quella fatica che non si riesce ad alleviare con sonno e riposo. L’inattività, infatti, indebolisce, affaticando ulteriormente. L’attività fisica invece interrompe questo circolo vizioso e permette all’organismo di ricaricarsi. Anche pochi passi o qualche esercizio fatto a letto possono essere un inizio per ritrovare la vitalità.
  • migliora l’umore, aumentando la produzione di ormoni che riducono l’ansia e la depressione.
  • aiuta nel processo di accettazione del proprio corpo: la tensione e il dolore spariscono, la circolazione viene riattivata, anche la cicatrice chirurgica diventa più morbida. Muoversi più liberamente aiuta sentirsi più forti, ad avere una prospettiva più positiva e a ritrovare fiducia nelle proprie capacità.
  • aiuta a combattere la nausea.

In cosa consiste fare attività fisica?

Innanzitutto è necessario e sufficiente iniziare a modificare un po’ le nostre abitudini!
Prendiamo le scale invece dell’ascensore, cominciamo a camminare più velocemente per strada, scendiamo alla fermata prima dell’autobus o del metrò, passeggiamo più a lungo con il nostro cane e portiamo i nostri bimbi a scuola a piedi.
Poi sforzarsi a provare e quindi trovare lo sport che fa per noi: pilates, tai chi, yoga, nuoto, nordicwalking. L’importante è muoversi!

Sempre secondo lo studio recentemente pubblicato sono raccomandati almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana (praticamente mezz’ora al giorno per 5 giorni) ma meno del 15% delle pazienti raggiunge questo obiettivo.
Eppure lo sport dopo il cancro al seno può e deve essere divertente: non inseguite la sfida, non siate da subito competitive, (ri) cominciate ad allenarvi gradualmente.

Camminare è la scelta ideale, all’aperto e in mezzo alla natura, al sole.
Secondo recenti studi, la crescita e la diffusione delle cellule tumorali è più difficile in un tessuto ben ossigenato.
Il movimento regolare aiuta a ossigenare i tessuti del corpo, migliora la funzione immunitaria, aiuta il nostro organismo a combattere le cellule tumorali ed è utile a riacquistare energie, migliorare l’umore ed evitare di rimuginare continuamente sulla malattia, in definitiva aiuta a generare pensieri positivi.

Insomma, un po’ di sport è la miglior maniera di investire nella nostra salute, lo dice anche il dottore!

Anche MultiMedica, unitamente all’Associazione CAOS, è attiva su questo fronte. E’ stato avviato infatti un progetto per offrire alle pazienti del nostro Centro di Senologia delle lezioni di NordicWalking presso il Parco Altomilanese adiacente all’Ospedale MultiMedica di Castellanza. Le partecipanti, seguite da un istruttore qualificato e sotto la supervisione dei clinici, avranno l’opportunità di scoprire e apprezzare questo sport, così utile alla loro salute.

 

tumore

Potrebbe interessarti