Radioterapia: tecnologia all’avanguardia al servizio dei pazienti
Un’importante novità per tutti i pazienti oncologici dell’area ovest milanese e della provincia di Varese. Nel corso dell’estate sono terminati i lavori di ristrutturazione e aggiornamento tecnologico del Servizio di Radioterapia dell’Ospedale MultiMedica di Castellanza. Lavori che sono stati fortemente voluti dal Direttore interaziendale della Radioterapia del Gruppo MultiMedica, dr. Gianpiero Catalano, e che hanno trovato il supporto della Proprietà e della Direzione del nostro Gruppo, anche in un periodo molto delicato come quello che stiamo vivendo.
In particolare, l’Acceleratore Lineare (LINAC) del reparto è stato sostituito con un macchinario di ultimissima generazione.
“Il Gruppo MultiMedica ha, da sempre, investito ingenti risorse per dotarsi della migliore tecnologia disponibile”, spiega il dr. Catalano, “e questo nuovo macchinario ne è la conferma. Analogamente a quanto fatto qualche anno fa a Sesto San Giovanni, si è deciso di fornire ai nostri pazienti quanto di meglio il mercato possa offrire.
Il nuovo LINAC, un Versa HD prodotto dalla multinazionale anglo-svedese Elekta, è attrezzato per l’esecuzione delle più moderne modalità di irradiazione; potranno essere quindi proposte tecniche a modulazione di intensità (Intensity Modulated Radiotherapy – IMRT), trattamenti di Radioterapia guidata dalle immagini (Image-guided Radiotherapy – IGRT) e di Radioterapia stereotassica (Stereotactic Radiotherapy – SRT). Queste tecniche sono oggi raccomandate per buona parte delle patologie oncologiche, con grande risparmio dei tessuti sani e ridotta tossicità dei trattamenti. In aggiunta, l’elevata selettività offerta da queste metodiche consente in molti casi di eseguire la cura in un numero più ridotto di sedute, con evidenti vantaggi biologici e logistici.
Un’ulteriore caratteristica di questa apparecchiatura è legata alla possibilità di emettere fasci di radiazione più “concentrati”, con una riduzione dei tempi di erogazione delle sedute. In tutti i LINAC è infatti presente un dispositivo, il “Flattening Filter” (filtro di attenuazione – FF), che serve a omogeneizzare l’energia e l’intensità del fascio di Raggi X durante l’erogazione di un trattamento convenzionale. Nei trattamenti stereotassici, per i quali è necessario somministrare in poche sedute (anche una sola sessione come nel caso della Radiochirurgia) elevate dosi di radiazioni ad un volume molto limitato, il FF condiziona la durata di ciascuna seduta e limita l’efficienza del fascio di radiazioni. Il nuovo LINAC consente di eliminare quando necessario questo dispositivo, con un aumento della dose erogata al secondo; ciò è particolarmente vantaggioso nelle terapie polmonari, in cui è possibile eseguire il trattamento in un tempo molto limitato, minimizzando l’impatto dei movimenti del tumore legati al respiro.
È evidente che queste metodiche siano molto più complesse rispetto ai tradizionali trattamenti e per questo motivo, durante il periodo di sospensione dell’attività, è stato pianificato un training per tutto il personale sanitario coinvolto, sfruttando anche le competenze già acquisite nella sede di Sesto San Giovanni, dove alcune di queste terapie sono già sviluppate.
L’aggiornamento non ha riguardato solo il LINAC, poiché è stato eseguito un upgrade complessivo dei sistemi di pianificazione dei trattamenti e di tutta la piattaforma informatica che regola e controlla l’intero processo di cura; queste attività sono state condotte in comunione con la sede di Sesto San Giovanni in modo da poter disporre in futuro di un Dipartimento di Radioterapia che, pur dislocato in due sedi, sia nei fatti una realtà tecnologicamente avanzata e omogenea”.
“Questo aspetto è di particolare importanza”, continua il dr. Catalano, “poiché è noto quanto la tecnologia in Radioterapia sia fondamentale e che ancora oggi esista una grossa eterogeneità in questo senso lungo il territorio nazionale. È giusto ricordare che la Radioterapia è indicata in oltre la metà dei malati di cancro, con uno scenario destinato ad aumentare; entro i prossimi cinque anni, secondo una stima della Società Europea di Radioterapia, le indicazioni cliniche ai trattamenti radioterapici subiranno infatti un incremento di oltre il 15% rispetto alle richieste attuali ed è necessario che le strutture dispongano di apparecchiature performanti. In ambito nazionale l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica, del cui Direttivo nazionale faccio parte, è molto attenta a queste problematiche e collabora con le Istituzioni per garantire un omogeneo aggiornamento tecnologico e un adeguato sviluppo del know-how necessario. Proprio recentemente il Ministero della Salute ha presentato i risultati di un rapporto dal quale emerge che più del 30% delle apparecchiature per Radioterapia abbia un’età superiore a 10 anni con un significativo impatto sulla capacità di eseguire trattamenti di ultima generazione.
Non va, inoltre, dimenticato che, sebbene le risorse economiche necessarie a implementare questo tipo di trattamenti siano ingenti, le voci di spesa per la Radioterapia sono di gran lunga inferiori a quanto richiesto per molti farmaci di nuova generazione.
In quest’ottica è importante ragionare con logiche di rete, integrazione di competenze e di tecnologia, allo scopo di migliorare le possibilità di cura per i nostri pazienti. MultiMedica è da sempre attenta a questi aspetti e la sua struttura organizzativa bene si presta a implementare percorsi condivisi interdisciplinari”.
“Gli Stakeholders regionali”, conclude Catalano, “vigilano costantemente affinchè le Strutture Sanitarie private accreditate si integrino adeguatamente alle Aziende Ospedaliere pubbliche, in modo da garantire percorsi di diagnosi e cura ottimizzati. Posso dire che la nostra Radioterapia è da tempo un riferimento costante per le altre realtà del territorio, grazie a specifiche convenzioni stipulate con gli Enti ove questa risorsa non è disponibile. Per tale motivo considero questo aggiornamento non solo un importante risultato nell’immediato, ma anche un significativo punto di partenza a medio-lungo termine, allo scopo di consolidare la posizione che il nostro Gruppo ha raggiunto in ambito oncologico nelle Province di Milano e Varese”.