Alcol sì o no? Le bevande alcoliche fanno ingrassare?
False credenze sull’alcol
Spesso si sente affermare che il vino contiene sostanze anti-invecchiamento e fa buon sangue, che l’amaro dopo i pasti fa digerire, che la birra disseta, che il whisky riscalda. In realtà:
- non è vero che il vino “fa buon sangue”, un abuso di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue;
- l’alcol non aiuta la digestione, al contrario la rallenta e produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento;
- le bevande alcoliche non dissetano ma, al contrario, disidratano. L’alcol richiede una maggiore quantità di acqua per il suo metabolismo, e in più aumenta le perdite di acqua attraverso le urine, in quanto provoca un blocco dell’ormone antidiuretico;
- l’alcol non riscalda. La vasodilatazione di cui è responsabile, produce una momentanea e ingannevole sensazione di calore che comporta un ulteriore raffreddamento del corpo;
- l’alcol non dà forza. Essendo un sedativo produce solo una diminuzione del senso di affaticamento e di dolore. Inoltre una parte delle calorie proveniente dall’alcol possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.
Ma cosa sono le bevande alcoliche?
Si definiscono bevande alcoliche quelle bevande contenenti alcol etilico (o etanolo). Le bevande alcoliche sono costituite per la maggior parte da acqua, e per il restante parte da alcol etilico, una piccola quota è rappresentata da altre sostanze, sia presenti che aggiunte, come composti aromatici, coloranti, antiossidanti, vitamine, solfiti ecc.
Cosa provoca l’abuso di alcol?
L’abuso cronico di alcol è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché gravi squilibri nutritivi e seri rischi di malnutrizione.
A carico del sistema:
- nervoso centrale e periferico, l’alcol provoca varie manifestazioni cliniche, che vanno dalla neuropatia periferica al tremore fino a stati più gravi di allucinazioni, psicosi e demenza.
- digerente, l’alcol può provocare gastriti acute o croniche, emorragie, ulcere, cirrosi epatica e danni al pancreas.
- sistema cardiovascolare, l’alcol contribuisce all’innalzamento della pressione arteriosa e facilita la comparsa di vari tipi di cardiopatia.
Inoltre, anche moderate quantità di alcol sono coinvolte nell’aumento del rischio di insorgenza di vari tipi di tumore in diversi organi.
Quante calorie apportano le bevande alcoliche?
Un bicchiere di vino (12 gradi) da 125 ml apporta 84 kcal, un bicchiere di birra (4,5 gradi) da 330 ml apporta 100 kcal, un superalcolico (20 gradi) apporta 115 kcal. L’etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano alle calorie apportate con gli alimenti e possono quindi contribuire a far ingrassare.
Ogni grammo di alcol fornisce 7 kcal, una quantità quasi doppia rispetto a quella fornita da 1 grammo di carboidrato o proteina (4 kcal), e quasi uguale a quella contenuta in 1 grammo di grassi (9 kcal).
Inoltre, le calorie assunte sotto forma di alcol sono definite “vuote”, poiché ogni calorie assunta non è associata a nessun nutriente utile per l’organismo. L’etanolo, quindi, è una sostanza NON ESSENZIALE per l’organismo poiché non nutriente e ad alto contenuto energetico.
Paradosso francese
Per paradosso francese si intende il fenomeno per il quale in Francia, nonostante l’elevato consumo di cibi al alto contenuto di grassi saturi, l’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari è bassa; tale incidenza è stata associata al consumo di vino rosso. Il vino sembra esercitare un ruolo protettivo maggiore di quello della birra, che a sua volta avrebbe un effetto protettivo maggiore rispetto a quello degli altri alcolici. Queste proprietà sono state messe in relazione alle sostanze polifenoliche e antiossidanti, presenti soprattutto nel vino e in misura minore nella birra. Inoltre, per lo stesso motivo, si ritiene che il vino rosso sia meglio di quello bianco. Tali sostanze sono assenti nei superalcolici.
Alcol sì o alcol no?
Non esistendo possibilità di deposito per l’alcol nell’organismo, esso deve essere rapidamente metabolizzato. Il corpo umano è in grado di metabolizzare l’etanolo senza evidenti danni, a patto che si rimanga entro limiti moderati. Un consumo moderato di alcol vale a dire non più di 2-3 U.A. (unità alcoliche) al giorno per l’uomo (pari a 2-3 bicchieri di vino), 1-2 U.A. al giorno per la donna (1-2 bicchieri di vino).
Tale quantità deve essere intesa come limite massimo oltre il quale gli effetti negativi cominciano a prevalere su quelli positivi. Il consumo consigliato di alcol per le donne è più basso, perché avendo un minor peso, minori quantità di acqua corporea e minore efficienza di meccanismi di metabolizzazione dell’alcol, sono più vulnerabili ai suoi effetti e, a parità di consumo, presentano un’alcolemia più elevata. Una U.A. corrisponde a 12 gr di etanolo, una tale quantità è contenuta in:
Inoltre, il consumo di bevande alcoliche è consentito con moderazione, durante i pasti come da tradizione italiana, o in ogni modo immediatamente prima o dopo aver mangiato, poiché questo fa sì che oltre al rifornimento di sostanze ossidanti, si abbiano anche picchi alcolemici più bassi.
Numerose ricerche affermano che un uso regolare e moderato di bevande a bassa gradazione alcolica come vino e birra tendono a far vivere più a lungo e a presentare una minore incidenza di alcune malattie croniche rispetto a chi non beve e a chi ne fa un uso spropositato.
Infine, è importante ricordare di evitare di consumare bevande alcoliche:
- in caso di sovrappeso e obesità: il consumo di bevande alcoliche, in condizioni di eccesso ponderale, comporta un surplus di calorie per di più “vuote”;
- durante l’infanzia e l’adolescenza: il consumo di bevande alcoliche durante le fasi di crescita del bambino è sconsigliato per due motivi, sia per una non perfetta capacità di metabolizzare l’alcol, sia per il rischio di un futuro abuso;
- durante la gravidanza e l’allattamento: l’alcol è in grado di raggiungere il feto attraverso la placenta, e il bambino attraverso il latte materno, rischiando di provocare seri danni.
Dr.ssa Angela Valentino, Biologa Nutrizionista,
Ambulatorio di Psico-Nutrizione, IRCCS MultiMedica