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Blog – Gruppo MultiMedica

Antidolorifici: istruzioni per l’uso

I dolori possono colpirci in diverse forme: mestruali, articolari, cervicali, mal di pancia, emicrania, mal di denti e di orecchie. In questi casi, gli antidolorifici sono spesso la soluzione più rapida. Ma quali sono i tipi di dolore che trattano e come utilizzarli correttamente?

Tipologie di dolore e antidolorifici

Dolore muscolo-scheletrico

Il dolore muscolo-scheletrico colpisce muscoli, ossa, tendini, articolazioni e cartilagini. Spesso causato da traumi o sovraccarico, come il sollevamento di pesi eccessivi. I farmaci più comuni per questo tipo di dolore sono i FANS (Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei), classe farmacologica ad azione antiinfiammatoria ma anche analgesica e antipiretica in grado cioè di ridurre la febbre grazie all’inibizione del processo infiammatorio. Tra i FANS di più largo utilizzo come farmaci di automedicazione si ricordano l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene, il diclofenac, il piroxicam.

Importante: i FANS possono causare effetti collaterali, come la gastro-lesività. Per questo motivo è importante non prolungare l’uso senza consultare un medico se i sintomi persistono oltre i tre o quattro giorni.

Dolore neuropatico

Il dolore neuropatico deriva da danni al sistema nervoso centrale o periferico e può cronicizzare. Rientrano in questa tipologia di dolori: la neuropatia diabetica, la nevralgia post-erpetica e la nevralgia del trigemino.

Il trattamento farmacologico del dolore neuropatico si avvale di farmaci sviluppati inizialmente per altre patologie e rivelatisi poi efficaci nel trattare la sintomatologia dolorosa associata alle neuropatie. Tra questi ricordiamo gli antidepressivi, gli antiepilettici e per alcuni casi gli analgesici oppoidi. Scarsamente poco efficaci sono invece i FANS di cui si è precedentemente parlato.

I farmaci antidepressivi, tra i quali il più usato inizialmente con questa specifica indicazione è stata l’amitriptilina, richiedono particolare cautela nel loro utilizzo per i molteplici effetti collaterali che possono comportare.

La duloxetina, appartenente ad un’altra categoria di antidepressivi, è gravata invece da minori effetti collaterali e trova oggi indicazione per il trattamento della neuropatia diabetica.

I farmaci antiepilettici indicati ed utilizzati con maggior frequenza nel dolore di tipo neuropatico sono il gabapentin ed il pregabalin, anch’essi da utilizzare come i precedenti sotto stretto controllo medico seppur caratterizzati da minori effetti collaterali e con estrema cautela nei pazienti affetti da insufficienza renale.

Tra gli analgesici oppioidi, quello più comunemente utilizzato è il Tramadolo, un farmaco generalmente ben tollerato sebbene possa indurre una riduzione significativa dei valori di pressione arteriosa, dare vertigini e sonnolenza. In considerazione di quanto detto, in particolare degli effetti collaterali correlati al loro utilizzo, questi ultimi farmaci non possono prescindere dall’attenta consultazione del medico.

Dolore oncologico

Il dolore oncologico , associato a malattie neoplastiche, richiede un approccio graduale secondo la “Scala analgesica a tre gradini” stabilita dall’Organizzazione. Si parte con analgesici non oppiacei, come ad esempio il paracetamolo o i FANS, per poi passare a oppioidi leggeri, quali ad esempio la codeina in associazione al paracetamolo e/o il tramadolo, per concludere con il terzo gradino che utilizza, per il dolore da moderato a severo, la morfina per via orale o il metadone a dosi crescenti, entrambi da soli o in associazione ad altri analgesici oppioidi.

Il passaggio da un tipo di trattamento al successivo, l’aumento delle dosi ed il ricorso a forme farmaceutiche diverse è volto a raggiungere e mantenere il controllo più soddisfacente del dolore. La scala descritta prevede anche l’uso di terapie adiuvanti, di cui fanno parte i farmaci anticonvulsivanti, gli antidepressivi, i corticosteroidi, i bifosfonati, gli anestetici locali e gli antispastici.

Come scegliere il giusto antidolorifico

La scelta dell’antidolorifico giusto dipende dalla natura del dolore, dalla sua intensità e dalla localizzazione. Esistono diverse formulazioni: compresse, pomate, cerotti transdermici, supposte e iniezioni. Ogni forma ha un’azione specifica e una modalità di somministrazione che deve essere scelta con attenzione.

La scelta della forma farmaceutica più appropriata dipende dalla tipologia del proprio dolore (sede, intensità, acuzie o cronicità), si sceglierà quindi pomata per uso topico per un dolore lieve, un cerotto transdermico per un controllo a più lunga durata d’azione, buste da sciogliere in acqua per una più pronta insorgenza d’azione, compresse, supposte e buste per la somministrazione sublinguale per evitare l’assorbimento del farmaco a livello gastrico, fino ad arrivare alle fiale da somministrare sottocute, in muscolo o per via endovenosa per i dolori più gravi.

Come orientarsi in questo ampio ventaglio di possibilità?

Per ogni dolore esiste la possibilità di utilizzare un farmaco specifico o la combinazione di più farmaci. Se in un primo momento possiamo ricorrere a farmaci di automedicazione, come i FANS e gli analgesici non oppioidi, affidandoci alla consulenza di un farmacista, qualora il dolore dovesse persistere, è bene invece consultare il medico al quale le informazioni del paziente consentono una diagnosi più attenta e precoce e la più appropriata terapia. Tra le informazioni fondamentali che è bene riportare al medico sono molto importanti la localizzazione del dolore, il tipo di dolore, l’intensità, la durata, i fattori che scatenano o alleviano il dolore e i farmaci di automedicazione eventualmente già assunti.

Quanto tempo ci vuole perché un antidolorifico faccia effetto?

Dipende dalla formulazione e dal tipo di farmaco. Alcuni agiscono rapidamente (entro 30 minuti), mentre altri, come i cerotti, rilasciano il principio attivo lentamente.

Si possono prendere antidolorifici durante la gravidanza?

La scelta dipende dal tipo di antidolorifico e dal trimestre di gravidanza. E’ bene consultare sempre un medico.

Elisabetta Calabretto, Farmacista Ospedaliera, IRCCS MultiMedica

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