Biologa per passione
Martina Mutoli ha scelto di allontanarsi dalla sua terra d’origine, la Sicilia, nel momento in cui è sopraggiunto il richiamo della sua più grande passione, quello per la ricerca cardiovascolare. Milano si è dimostrata una città accogliente e generosa verso una ragazza con qualità umane e competenze professionali di rilievo, capace di entrare in relazione con gli altri con grazia e naturalezza.
“Mi occupo di ricerca cardiovascolare per motivi strettamente personali: mio padre soffre di aterosclerosi coronarica, una malattia cronica e progressiva dei vasi sanguigni dovuta all’ispessimento e alla perdita di elasticità delle arterie, con una forte e complessa base ereditaria. Nel 2011 a seguito di un infarto del miocardio è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica, con l’applicazione di tre stent coronarici. Purtroppo, a causa della stessa patologia l’anno successivo è mancato suo fratello, nonché il mio zio preferito, all’età di soli 46 anni”.
“Questi eventi mi hanno scossa profondamente. Per questo motivo oggi faccio ricerca cardiovascolare”.
Da sempre appassionata alle materie scientifiche, nel 2013 Martina si è immatricolata al corso di Laurea triennale in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Palermo, durante il quale ha focalizzato i suoi interessi e, superato il primo livello di studi, si è iscritta al corso di Laurea magistrale in Biologia Molecolare.
“Desideravo occuparmi di Biologia Molecolare in campo cardiovascolare, quindi comprendere quali sono i meccanismi molecolari alla base dell’insorgenza delle malattie cardiovascolari per poter identificare dei bersagli o scoprire dei biomarcatori, ovvero indicatori di rischio di insorgenza della malattia, utili per prevenirla e curarla”.
“Il corso di Laurea magistrale”, continua Martina, “prevedeva un tirocinio formativo di 10 mesi. Avevo la possibilità di essere ospitata qui a Milano, dove ci sono maggior occasioni di crescita in questo settore lavorativo, e così mi sono trasferita. Nel 2019 ho vissuto la mia prima esperienza sul campo nel Laboratorio di Cardiologia Molecolare del Gruppo San Donato, al termine del quale, nel 2020, mi sono laureata a pieni voti e ho conseguito l’Esame di Stato per esercitare la professione di Biologa”.
Martina è così determinata ad inseguire i suoi traguardi professionali che si è messa in contatto con la Dott.ssa Gaia Spinetti, Ricercatrice del Laboratorio di Ricerca di Fisiopatologia Cardiovascolare e Medicina Rigenerativa dell’IRCCS MultiMedica, la sua attuale Responsabile.
L’indirizzo cardiovascolare è uno dei settori d’elezione del Gruppo MultiMedica poiché, nel 2006, l’Ospedale di Sesto San Giovanni è stato riconosciuto dal Ministero della Salute quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) proprio nella disciplina “Malattie del sistema cardiovascolare”, comprendendo le attività di ricerca e di base attuate nel Polo Scientifico e Tecnologico (PST) di Milano.
“Ho creato una collezione di materiale biologico (plasma, siero, cellule mononucleate del sangue periferico) di pazienti ricoverati all’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni, affetti da Covid-19. Il materiale è servito per valutare se i livelli circolanti nel sangue periferico di alcune molecole espresse nel cuore, e/o note per la loro funzione di regolazione di cellule cardiovascolari, costituiscano degli indicatori molecolari di decorso grave di COVID-19 (trasferimento in terapia intensiva o morte durante il ricovero) e di danno cardiovascolare. In collaborazione con la Dott.ssa Monica Mancino, Responsabile del Servizio Data Management-Ricerca clinica, abbiamo prodotto un Database di raccolta informazioni per andare a confrontare i risultati ottenuti in base alle variabili cliniche di ciascun paziente”.
“Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di lavorare in questo ambito, per me super interessante e bellissimo, perché corrisponde al mio profondo desiderio, sostenuto da una forte motivazione personale. Quando il tuo mestiere è una passione non ti pesa ed è fonte di grande realizzazione”, commenta Martina.
Come insegna Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”, così Martina pare abbia trovato, ancora giovanissima, il proprio centro. Forse anche grazie a esperienze apparentemente distanti come quella che l’ha vista cimentarsi nel complicato gioco degli scacchi, una palestra per la mente.
“La mia scuola primaria, coinvolta in un progetto di nuove iniziative didattiche, mi ha permesso di seguire un corso di scacchi e mi sono subito appassionata”. “Gli scacchi”, racconta Martina, “sono un gioco educativo molto interessante che stimola le competenze e le abilità personali e sono anche uno strumento di aggregazione sul piano relazionale e sociale”. Questa disciplina allena lo sviluppo del pensiero strategico e previsionale, motivo per cui Martina ritiene di aver imparato a ragionare giocando.
“Prima di agire, pensa”: questo è il suo imperativo. “Prima di ogni mossa pensavo alle risposte dell’avversario, quindi, anche nella vita di tutti i giorni, bisogna sempre pianificare e programmare le azioni prima di muoversi. Questo gioco mi ha spinta a partecipare a diverse competizioni territoriali e nazionali, dove ho avuto la soddisfazione di vincere alcune gare, come ad esempio il Campionato Regionale Under 14”.
“Sono gratificata dei risultati che ho ottenuto”, conclude Martina, “ma anche quando le cose non vanno esattamente come ci si aspetta, di ogni esperienza si può far tesoro. Riflettere sul modo di agire affrontando con serenità le discussioni e ascoltare l’altro senza fissarsi sulle proprie idee sono atteggiamenti costruttivi che determinano una crescita umana, sia nel lavoro che nella sfera privata”.