Con le pinne, fucile e occhiali… da sole!
Occhialini da sole? Certo che sì!
Occhiali scuri su visini da bambini? Non è un vezzo di mamma o papà alla moda ma un’abitudine buona e salutare per proteggere gli occhi e la vista sin dalla tenera età.I bambini soprattutto non dovrebbero mai rinunciare a trascorrere del tempo all’aria aperta, “baciati” dal sole. Ma con quali conseguenze?
“L’esposizione prolungata ai raggi solari può procurare danni agli occhi – spiega il Professor Paolo Nucci, direttore dell’Unità di oculistica dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica -. Sono le parti anteriori a essere maggiormente colpite: la cute palpebrale, particolarmente sottile, la cornea, che è la prima lente del sistema visivo e il cristallino, la seconda lente naturale.Anche la congiuntiva, tonaca trasparente e importantissima che copre la parte interna della palpebra, può essere coinvolta”.
Inoltre, i raggi violetti e blu possono nuocere persino alla retina, la parte più interna e nobile dell’organo visivo che raccoglie le informazioni luminose in maniera simile alla pellicola delle nostre vecchie macchine fotografiche”.
Quando i primi occhiali da sole?
Abituati a vedere gli occhiali scuri soprattutto sugli adulti, l’uso delle lenti da sole nei bambini non è altrettanto diffuso così come non lo è la consapevolezza di quanto sia importante proteggere i loro occhi dalle radiazioni solari. Eppure, l’impiego degli occhiali da sole protettivi, meglio ancora se di tipo fasciante,dovrebbe iniziare in età infantile. Megliose indossando anche un cappellino con visiera.
È dimostrato, inoltre, che proteggersi lungo l’arco di tutta la vita dall’esposizione alle radiazioni solari, ritarda la comparsa dellacataratta e della degenerazione maculare senile. Nelle popolazioni più esposte al sole, come ad esempio in India e nei paesi africani, l’incidenza della cataratta è infatti altissima. Un uso corretto di lenti protettive può rimandare anche di 10 anni l’età media della prima comparsa di queste malattie.
Occhiali con protezione UVA e UVB.
In commercio esistono vari prodotti e moltissimi modelli che soddisfino i gusti dei più piccoli conquistando anche i più “reticenti” ad approcciare all’uso degli occhiali da sole. L’importante è scegliere sempre una lente che garantisca un totale assorbimento di raggi ultravioletti UVA e UVB. “Sul mercato ci sono tre tipi di lenti: standard, polarizzate e fotocromatiche. Sebbene io consigli le standard – chiarisce il Professor Nucci -, magari in policarbonato, nei bambini è utile sapere che le lenti polarizzate filtrano anche i riflessi e possono contribuire anche a migliorare la visibilità permettendo ai piccoli di vedere meglio nelle situazioni in cui sono esposti a superfici riflettenti come l’acqua del mare o lungo una strada assolata. Quando si è in barca (esposti al riflesso dei raggi sull’acqua) e in montagna (ad alta quota dove le radiazioni sono più intense e si è esposti ai riflessi dei raggi sulla neve) l’uso di occhiali protettivi dovrebbe essere obbligatorio. Le lenti fotocromatiche, infine, variano da sé il potere filtrante in funzione della quantità di UV presenti”.
Quale colore della lente?
C’è lente e lente. Anche il colore vuole la sua parte. “Ai miopi è consigliabile l’uso di lenti marrone ambra – aggiunge il Professore -, perché l’occhio di chi ha questo difetto della vista cattura con maggior facilità le tonalità calde. Per il bambino ipermetrope è meglio la colorazione azzurro-verde perché la retina, in questo caso, vede meglio le tonalità fredde”.Non è necessario spendere una follia per un buon paio di occhiali da sole da bambino. Il costo medio di un modello non griffato e di buona fattura, si aggira intorno agli 80 euro.