Eppur mi stresso. Come riesco (e insegno) a gestire le fatiche correlate al lavoro
Sveglia presto, mezzi pubblici, giornale. Finisce qui la routine settimanale di Maura Levi, medico specialista in psicologia clinica all’Ospedale San Giuseppe di Milano e all’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni.
Agenda alla mano, anche sul tram, l’itinerario cambia a seconda che sulla pagina sia segnata l’attività in ambulatorio oppure gli appuntamenti in studio (non senza cambi d’orario all’ultimo minuto). All’attività clinica si affiancano le lezioni universitarie e i corsi di formazione in ospedale e nelle aziende per cui è consulente. Maura Levi predilige i mezzi pubblici da quando si è trasferita a Milano, 10 anni fa, per amore. E per quanto il cuore comandi, il sangue piemontese dice pure la sua. La nostalgia per Torino si fa sentire soprattutto quando orientarsi per le vie del centro è “difficilissimo”. All’auto, intanto, Maura sta facendo un pensierino.
E poi c’è un compagno di vita per cui essere presente e due genitori finalmente vicini dopo anni di distanza. Ma si sa, non esiste relazione, neanche la più felice, che dia solo sollievi!
Pensate che Maura sia una donna stressata? Macché, lei ha una ricetta infallibile: improvvisare!
Le tecniche dell’improvvisazione teatrale sono appropriate e contribuiscono a fornire gli strumenti per affrontare lo stress da lavoro correlato, ormai ampiamente riconosciuto come rischio da valutare e monitorare all’interno di ogni contesto professionale. La dottoressa Levi ha dato riscontro scientifico a un metodo psicoterapeutico davvero particolare. E lo ha fatto partendo da se stessa e da una passione trasmessa dal padre, quella per l’arte e il teatro in particolare.
“L’improvvisazione teatrale aiuta il singolo a tirare fuori delle risorse nascoste, quelle che possono diventare importantissime per migliorare la propria mindfullness, ossia la capacità di far fronte alle avversità – spiega Maura Levi –: Attraverso il gioco e all’immedesimazione si scoprono nuovi punti di forza, si apprende che non tutto è come ci appare, ciascuno fa conoscenza profonda di sé e non smette di imparare. E stupirsi”.
Questo metodo che associa le arti della scena agli approcci della psicoterapia di gruppo è vincente soprattutto nei contesti sanitari trovando peso scientifico.
“In una recente ricerca elaborata in collaborazione col gruppo MultiMedica abbiamo coinvolto un gruppo di 60 persone per valutare gli effetti di questo metodo in riferimento alla percezione del singolo sullo stress da lavoro correlato – spiega la Dottoressa Levi –. I risultati sono stati molto incoraggianti: attraverso due scale psicodiagnostiche (Mindfull Attention Awareness Scale e Maslach Burnout Inventory) abbiamo riscontrato che i partecipanti mostrano un miglioramento statisticamente significativo nella capacità di mindfullness e nella gestione dello stress lavoro correlato, in particolare manifestano maggiore energia necessaria per affrontare la realtà quotidiana, minor sentimenti di apatia e di distacco emotivo”.
Il lavoro di Maura Levi non può cedere allo stress. L’attenzione e la concentrazione sull’altro è massima, sempre: nei suoi corsi, ad esempio, aiuta gli infermieri a riconoscere i segnali che possono portare un paziente al suicidio. Inoltre, è un medico che accompagna le persone con disturbi dell’alimentazione e collabora con il reparto di senologia. Anche per questo, per Maura, il palco è importante ed è mille cose. È un’arte da conoscere e imparare. È un valore famigliare da conservare. È un divertimento cui non rinunciare. È il solco di miti veri da mirare. È qualche bella soddisfazione da prendersi. Ed è anche un poco lavorare.
Ma poi anche per la dottoressa Levi, finalmente, arrivano il sabato e la domenica