Farmaci in gravidanza, come bisogna comportarsi?
Il Prof. Stefano Bianchi, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ Ospedale San Giuseppe/Università degli Studi di Milano, prova a tranquillizzare le future mamma illustrando poche semplici regole che è bene rispettare.
La risposta a questa domanda è condivisa da tutti gli esperti del settore: si deve continuare o istituire una terapia medica che abbia il miglior rapporto possibile tra benefici materni e rischi fetali. Purtroppo non è sempre facile tradurre in pratica questo principio generale a causa delle scarse conoscenze che abbiamo sugli effetti dei farmaci sullo sviluppo del feto e sui molteplici fattori che la condizionano. Tuttavia sono stati identificati dei farmaci di scelta per le principali patologie ed esistono delle banche dati istituzionali, costantemente aggiornate, che forniscono i dati necessari al medico per fare la scelta terapeutica più corretta.
Le 5 indicazioni generali per tutte le future mamme sono:
- Non assumete farmaci in gravidanza se non assolutamente necessari e motivati. Questa raccomandazione deve includere anche i prodotti di tipo omeopatico e naturopatico.
- Nel caso sia necessaria una terapia farmacologica occorre scegliere i farmaci (le molecole) di introduzione meno recente e per le quali esista una maggiore esperienza d’uso.
- Non sospendete i trattamenti farmacologici in corso all’inizio della gravidanza senza aver prima consultato il medico specialista, tranne che per i farmaci di cui sia comprovato l’effetto che porta allo sviluppo anomalo del bambino (sostanze teratogene).
- Se siete in età riproduttiva e assumete o dovete assumere farmaci potenzialmente teratogeni è bene parlarne con il medico per definire eventuali misure contraccettive ed indicazioni adeguate sul comportamento da tenere in caso di gravidanza.
- Quando decidete di programmare una gravidanza è opportuno discutere con lo specialista le eventuali terapie farmacologiche in corso così come anche le terapie non farmacologiche e gli integratori alimentari che assumete.
Il rispetto di queste indicazioni generali è sufficiente per ridurre al minimo l’esposizione della gestante a farmaci potenzialmente pericolosi per il bambino.
Per altro le malformazioni fetali attribuibili all’assunzione di farmaci in gravidanza sono piuttosto rare ed occasionali, certamente meno frequenti a quelle indotte da sostanze come alcool, fumo e droghe, il cui consumo è purtroppo in aumento nelle giovani donne in età riproduttiva, scarsamente consapevoli dei rischi associati a questi comportamenti.