Farmaci: si possono spezzare le pastiglie prima di ingerirle?
Ma solo in determinati casi e con i dovuti accorgimenti.
Sono molte le persone che trovano difficoltoso ingerire compresse e pastiglie, soprattutto tra gli anziani, che spesso hanno difficoltà nella deglutizione. Per questo motivo, è pratica comune frazionarle o triturarle. Ma è corretto farlo?
Innanzitutto, è importante sottolineare che la corretta somministrazione dei farmaci è un requisito indispensabile per l’efficacia e la sicurezza della terapia.
Si possono verificare, tuttavia, particolari situazioni nelle quali non è possibile somministrare forme farmaceutiche orali solide integre, ed è necessario ricorrere alla loro manipolazione. Questo può verificarsi, come indicato dal Ministero della Salute, nel caso di “pazienti disfagici adulti e pediatrici, pazienti pediatrici, pazienti anziani, pazienti prebisfagici, pazienti fragili, pazienti politrattati, pazienti in nutrizione enterale, pazienti con ridotta compliance e se c’è necessità di avere un dosaggio non disponibile in commercio”.
Per “manipolazione” si intende:
- la divisione di compresse;
- la triturazione, frantumazione o polverizzazione di compresse;
- l’apertura di capsule.
Questa manipolazione, però, se non correttamente gestita, può causare instabilità del medicinale, effetti irritanti locali ed errori nella terapia.
Per garantire la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure, il Ministero della Salute ha emanato la “Raccomandazione n. 19”, che fornisce indicazioni specifiche in merito alla manipolazione delle forme farmaceutiche orali solide – e quindi per la corretta gestione della terapia farmacologica orale – nei casi in cui non sia possibile somministrarle integre e quando non sia possibile allestire un preparato magistrale da parte del Farmacista.
Sono esclusi dal campo di applicazione del documento i farmaci antineoplastici.
In questo documento, rivolto essenzialmente a istituzioni, operatori sanitari e farmacisti, vi sono alcune indicazioni che possono essere utili anche alla popolazione comune, che spesso ricorre alla divisione o frantumazione delle pastiglie per facilitarne l’assunzione, senza aver ricevuto una specifica indicazione da parte del medico o del farmacista.
Il Ministero, infatti, invita a seguire una serie di regole per quanto riguarda le modalità di manipolazione, tra cui:
- procedere alla manipolazione subito prima della somministrazione di ogni singola dose;
- spezzare le compresse divisibili lungo la linea di divisione (dove presente) e prestare attenzione nei casi di compresse senza linea di divisione, in quanto il taglio può determinare angoli vivi o facce ruvide. Inoltre, controllare visivamente che le porzioni siano delle stesse dimensioni;
- non dividere le compresse in meno di ¼ (un quarto), se non specificato dal produttore.
Anche l’igiene è di fondamentale importanza: durante la manipolazione e la somministrazione della terapia, le mani devono essere pulite, così come gli ambienti e gli strumenti idonei utilizzati. Inoltre, è consigliabile disporre di uno spazio adeguato ed isolato, al fine di prevenire la contaminazione conseguente allo spargimento di polvere, e prestare particolare attenzione ad evitarne l’inalazione e/o il contatto (aerosolizzazione), in quanto i principi attivi in essa contenuti potrebbero avere effetti dannosi sulla salute.
All’interno del documento sono indicate anche le categorie di medicinali che non devono essere manipolate, ovvero:
- capsule molli, in quanto non è possibile un prelievo accurato e completo della dose;
- compresse e capsule con rivestimento gastroresistente, in quanto il principio attivo acido-labile viene inattivato dall’acidità gastrica e non è più efficace;
- compresse e capsule a rilascio prolungato/modificato, in quanto il rilascio immediato e non graduale del principio attivo può portare alla comparsa di effetti tossici per sovradosaggio.
Infine, non bisogna procedere a manipolazione
- in ogni altro caso in cui sia specificatamente vietato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP).