Primavera e malattie esantematiche nei bambini

Cosa sono le malattie esantematiche?
La primavera porta spesso con sé una maggior diffusione delle malattie esantematiche, in particolare tra i nostri bambini. Le malattie esantematiche sono così chiamate in quanto caratterizzate dalla comparsa di un “esantema” (dal greco έξανθήμα: fioritura) contraddistinto da vari tipi di alterazioni della pelle, talvolta generalizzate ma anche circoscritte solo a determinati distretti corporei, associato in genere a sintomi di carattere generale (febbre, prurito, ecc.).
Come riconoscere una malattia esantematica?
Riconoscere le diverse malattie esantematiche può essere complicato, principalmente per i caregivers dei bambini, ma talvolta anche per medici non esperti in malattie pediatriche o infettive. Individuare correttamente la causa dell’esantema è fondamentale per l’adeguata cura e gestione del malato e per un’appropriata prevenzione delle epidemie. Alcuni elementi risultano fondamentali per l’individuazione di una malattia esantematica:
1. il tipo di lesione cutanea che caratterizza l’esantema (micropapule, papule, vescicole, ponfi, croste,ecc.);
2. il tempo che intercorre tra la comparsa dei primi sintomi generali e l’individuazione dell’esantema;
3. il sito di comparsa dell’esantema e la successiva modalità di diffusione;
4. gli eventuali sintomi associati e loro caratteristiche (tipo di febbre, prurito, rigonfiamenti linfonodali, irritazione a carico della gola, ecc.).
L’età del paziente, poi, può risultare dirimente ai fini della severità del quadro, con un andamento clinico tendenzialmente benigno quando l’esantema occorre in età pediatrica, mentre si possono riscontrare complicanze più o meno gravi nel caso di esordio in epoca neonatale o nell’età adulta.
Le principali malattie esantematiche dell’infanzia
Morbillo
Cos’è il Morbillo?
È un’infezione provocata da un virus (Paramixovirus) molto contagiosa, da non sottovalutare per le complicazioni che può provocare.
Quali sono i sintomi?
Si manifesta con una prima infezione delle vie respiratorie che compare dopo un periodo di incubazione che va dagli 8 ai 12 giorni. Per i primi due-tre giorni si manifesta con una lieve febbre e con un forte raffreddore. La febbre poi sale fino a raggiungere punte di 39-40 gradi e il bambino può essere assalito da difficoltà respiratorie. Spesso appare una tosse secca e a volte la congiuntivite, con occhi che prudono, lacrimano e si arrossano. Proprio al culmine di questa fase acuta iniziale compaiono i primi segni che permettono di riconoscere il morbillo: sulla mucosa all’interno delle guance, si formano puntini bianco grigiastri simili a capocchie di spillo (macchie di Köplik). Subito dopo inizia l’eruzione cutanea vera e propria: si tratta di macchie rotondeggianti, di colore rosa, un po’ in rilievo e ravvicinate. Le prime macchie compaiono generalmente intorno agli occhi e dietro alle orecchie, poi sulla fronte e dopo altri due o tre giorni si estendono a tutto il corpo. Nell’arco di cinque/sei giorni le macchie si attenuano progressivamente e spariscono senza lasciare traccia.
Possibili complicanze
Il morbillo può provocare complicazioni anche serie, quali:
- edema laringeo (con conseguente difficoltà respiratoria),
- polmonite,
- otite,
- encefalite.
Come curarlo
Farmaci sintomatici ed eventualmente antibiotici in caso di sovrainfezione batterica.
Varicella
Cos’è la Varicella?
È un’infezione dovuta a un virus della famiglia degli Herpes virus, il Varicella Zoster (HZV) e ogni due/tre anni si registrano vere e proprie epidemie, dovute alla sua straordinaria capacità di diffusione. La varicella può comparire più volte nella vita perché talvolta l’immunità ricevuta dalla prima infezione può non essere completa.
Quali sono i sintomi?
Dopo un periodo di incubazione di circa 8/22 giorni, compaiono inizialmente febbre anche non elevata e malessere, seguiti dalla caratteristica eruzione vescicolare: le lesioni, prima rosse e piccole, diffuse (“a cielo stellato”) sul torace e addome, si estendono poi a volto, gambe e braccia e cuoio capelluto. Nei giorni successivi si trasformano in vescicole piene di liquido che poi si seccano e lasciano il posto a croste molto pruriginose. Per 7/12 giorni possono apparire nuove macchie ovunque, così che in ogni zona del corpo possono esserci contemporaneamente vescicole sierose e croste.
Possibili complicanze
Le complicanze più serie sono la polmonite e il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (encefalite/cerebellite). Inoltre le vescicole e le croste possono lasciare segni permanenti sulla pelle se vengono asportate.
Come curarla
È consigliata una terapia sintomatica per la febbre e il prurito, evitando la terapia topica per il rischio di impetiginizzazione delle lesioni. In alcuni casi (primi anni di vita, presenza di altri malati in famiglia , ecc…) è indicata anche la somministrazione della terapia antivirale.
Scarlattina
Cos’è la Scarlattina?
È un’infezione batterica provocata dallo Streptococco Beta-emolitico del gruppo A (SBEA). Si tratta di un microrganismo che si annida frequentemente nel cavo orale ed è responsabile anche di altre malattie, come la tonsillite acuta febbrile. Per l’incapacità di generare una memoria immunologica permanente e l’esistenza di più ceppi batterici, la scarlattina può comparire più volte nella vita.
Quali sono i sintomi?
Nella fase iniziale della malattia il sintomo principale è solo un lieve arrossamento della gola con dolore alla deglutizione. Poi compare la febbre che aumenta rapidamente e il secondo giorno possono apparire in gola le caratteristiche placche biancastre tonsillari. La lingua dapprima si ricopre di una patina bianca, poi si desquama e assume un colore rosso vivo (“lingua a fragola”). Dopo circa due giorni dall’insorgenza dei sintomi generali compare il tipico esantema costituito da lesioni rosse puntiformi, molto ravvicinate ed un poco rilevabili al tatto, che generalmente parte da ascelle, piega del gomito e inguine e si estende poi al tronco e agli arti, e infine al volto (tranne intorno a labbra, naso e mento). L’esantema dura all’incirca tre o quattro giorni per poi attenuarsi e lasciare talvolta la pelle desquamata.
Possibili complicanze
Se trascurata a lungo l’infezione può estendersi alle orecchie, alle ghiandole linfatiche del collo, alle articolazioni, ai reni e perfino al cuore. Oggi grazie all’impiego degli antibiotici la scarlattina si manifesta solo in forme leggere che non provocano complicazioni serie.
Come curarla
La terapia antibiotica adeguata va iniziata quanto prima e proseguita per 10 giorni. Il bambino va tenuto a riposo se appare stanco e abbattuto. Sarà bene poi isolare il piccolo malato da altri bambini, per evitare il contagio almeno fino al terzo-quarto giorno dall’inizio della cura.
Rosolia
Cos’è la Rosolia?
È un’infezione causata dal virus Rubivirus. In età pediatrica, la rosolia viene considerata una malattia di modesta gravità che guarisce spontaneamente e non lascia tracce. È molto pericolosa, invece, se contratta in gravidanza per le conseguenze, anche letali, che può avere sul feto/neonato.
Quali sono i sintomi?
Dopo un periodo di incubazione che va dai 12 ai 20 giorni compaiono febbricola e ghiandole del collo ingrossate. Solitamente le macchie della rosolia, di colore rosa pallido, si manifestano prima di tutto sul volto, poi sul torace e sulla schiena, infine su braccia e gambe. Si tratta di macchie leggermente in rilievo, in genere abbastanza distanziate tra loro e, in certi casi, possono essere confuse con quelle della sesta malattia o della scarlattina. Altre volte, invece, la rosolia non provoca nessuna eruzione cutanea. Di solito guarisce spontaneamente dopo quattro-cinque giorni.
Possibili complicanze
Le complicazioni, nei bambini, sono rarissime e caratterizzate, in prevalenza, da dolori articolari. Se contratta nei primi quattro mesi di gravidanza può invece determinare gravi complicanze mal formative fetali a carico di cuore, occhi, orecchie, encefalo, ecc..
Come curarla
Riposo e antipiretici solo se febbre elevata.
La V malattia
Cos’è la V malattia?
È un’infezione causata dal virus Parvovirus B 19 ed è la più benigna delle malattie esantematiche.
Quali sono i sintomi?
Dopo un periodo di incubazione, che oscilla tra i 5 e i 15 giorni, si manifesta con numerosi puntini/macchie al volto che ricoprono guance e radice del naso, con una distribuzione “a farfalla” che fa pensare all’impronta di uno schiaffo, raramente associati a febbre modesta e mal di gola.
Possibili complicanze
Generalmente no. È, però, sensibile all’esposizione ai raggi solari che possono causare un aggravamento dell’esantema.
Come curarla
Riposo e antipiretici solo se febbre elevata.
La VI malattia (o Esantema Critico)
Cos’è la VI malattia?
È un’infezione causata da un virus della famiglia degli Herpes virus (Human herpes virus 6, HHV-6) e colpisce i bambini solitamente tra i 6 mesi e i 2 anni.
Quali sono i sintomi?
L’incubazione va da 9 a 12 giorni e la malattia provoca febbre molto elevata per 2-3 giorni. L’esantema è caratterizzato da macchioline di colore rosa intenso, che tipicamente compaiono prevalentemente al tronco dopo la scomparsa della febbre, indicando la fine dell’infezione. La loro scomparsa può essere molto rapida ma possono anche persistere fino 3 giorni
Può causare complicazioni?
Generalmente no.
Come curarla
Riposo e antipiretici
Sindrome di Gianotti-Crosti
Cos’è la Sindrome di Gianotti-Crosti?
La sindrome di Gianotti-Crosti può essere considerata il risultato di una risposta immune individuale a una infezione virale e non, quindi, la diretta conseguenza della presenza di un virus specifico; si manifesta infatti in concomitanza con diverse infezioni virali. Tuttavia il virus che più frequentemente viene segnalato come causa scatenante è il virus della mononucleosi (Epstein-Barr).
Quali sono i sintomi?
Comparsa per lo più in una unica gettata di papule o papulovescicole monomorfe lenticolari di alcuni millimetri di diametro, di colore da roseo a purpurico, con distribuzione simmetrica in particolare a volto, natiche e superficie estensoria degli arti; non sono mai interessate le mucose; a volte possono essere presenti prurito in genere modesto e uno stato di generale malessere, oltre ai sintomi determinati dall’infezione virale principale.
La durata della malattia è in genere di tre/quattro settimane, con risoluzione spontanea e esito in lieve desquamazione iperpigmentazione cutanea residua. La malattia è rara prima del primo anno di vita e dopo la pubertà.
Può causare complicazioni?
Generalmente no.
Come curarla
Non richiede generalmente alcun trattamento, a parte l’eventuale terapia sintomatica del prurito e la terapia topica delle lesioni.
Malattie virali e esantemi aspecifici: quando non preoccuparsi
Spesso in età pediatrica forme virali a carico dell’apparato respiratorio e/o gastroenterico possono associarsi ad un esantema cosiddetto “aspecifico”: tale manifestazione non deve allarmare, anzi avvalora la diagnosi clinica di natura virale della malattia in corso e quindi la non necessità di un trattamento antibiotico.
A cura dell’Unità Operativa di Neonatologia, Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica