I benefici inaspettati della birra
Chi beve birra lo sa già. È una bevanda che non ha stagione, la si trova d’inverno su molte tavole ma soprattutto è estate il periodo in cui se ne beve di più.
Le occasioni per gustarla si moltiplicano, la sensazione di freschezza che può regalare un boccale di birra per molti è insostituibile. Inoltre contrariamente a quanto si crede la birra ha un contenuto calorico molto basso, intorno alle 33-35 calorie per 100 gr., meno che alcune bevande analcoliche.
Ma forse non tutti sanno che il luppolo della birra può fare bene alla salute, nel vero senso della parola.
Il perché lo abbiamo chiesto alla Dr. Adriana Albini, responsabile del Laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogenesi dell’IRCCS MultiMedica, che su questo “alimento” sta conducendo una ricerca che sta dando risultati incoraggianti.
“Negli ingredienti fondamentali della birra, – ci spiega la dr.ssa Albini – insieme ad acqua, malto e lievito, c’è il luppolo, ricco di un particolare “flavonoide”: lo Xantumolo, in grado di interferire con le cellule endoteliali inibendo l’angiogenesi (lo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni), uno dei fenomeni che spesso si verificano durante le fasi acute nei pazienti leucemici.”
“Ma non solo – continua la dottoressa – lo Xantumolo sarebbe in grado di inibire anche la proliferazione e la vitalità delle cellule tumorali”.
La novità della pubblicazione appena uscita sulla rivista Scientifica internazionale “Oncotarget” è che lo Xantumolo della birra regola il sensore ancestrale di energia e dell’appetito, che va sotto la sigla AMPK.
“Questo studio – continua la Dott.ssa Albini – nasce dalla collaborazione di diversi istituti: l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia (Dr.ssa Cristina Gallo, Dr.ssa Katiuscia Dallaglio, Dr.ssa Teresa Rossi), l’IRCCS MultiMedica di Milano (Dr.Antonino Bruno, Dr.ssa Barbara Bassani, Dr. Gabriele D’Uva), l’Università dell’ Insubria di Varese (Prof. Douglas Noonan) e l’ Università di Pisa (Prof. Armando Rossello). Inoltre-sottolinea la Dott.ssa Albini- lo studio è stato in gran parte condotto da giovanissimi ricercatori dei laboratori partecipanti, tutti under 35.”
La ricerca è stata anche possibile grazie al supporto di un finanziamento da parte dell’ Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e di una Borsa della Fondazione Umberto Veronesi (FUV).
Quindi bere birra può prevenire l’insorgenza di malattie complesse e degenerative e magari dei tumori?
“Una strategia preventiva delle malattie cronico degenerative e dei tumori deve essere protratta nel tempo, requisito fondamentale delle molecole usate è che siano poco tossiche, per evitare che gli effetti collaterali siano superiori ai benefici. Per questo l’interesse di noi ricercatori è rivolto a principi di origine naturale presenti in cibi e bevande. Lo xantoumolo del luppolo sembra una molecola molto promettente. Ma questo – sottolinea l’Albini – non significa bere birra come “terapia”; innanzi tutto bisogna porre sempre attenzione all’alcol. La nostra idea è studiare la struttura dello Xantumolo dalla birra e farne un farmaco.”
Comunque ben venga un bicchiere di birra ogni tanto, che insieme all’effetto dissetante aiuta il nostro organismo a prevenire alcune malattie.
Non tutte le birre sono uguali. Lo xantumolo è maggiormente presente in quelle con il più alto contenuto di luppolo, che hanno un sapore più amaro e una densa corona di schiuma persistente.
Infine nuovamente un monito, la birra è pur sempre una bevanda alcolica, perciò chi beve… beva moderato e …non guidi!