La nuova Direzione Scientifica al servizio dei ricercatori e dei clinici
A luglio è stato affidato alla Prof.ssa Muti l’incarico di guidare l’attività scientifica dell’IRCCS MultiMedica e potenziarne il ruolo quale Centro di eccellenza e rilevanza nazionale ed internazionale nelle discipline di riconoscimento (Malattie Cardiovascolari e Pneumologia) incrementando la qualità della ricerca sanitaria in un’ottica traslazionale, secondo le nuove indicazioni della Legge di Riordino IRCCS.
Prof.ssa Muti, qual è la direzione che la nuova Direzione Scientifica vuole intraprendere?
Quale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), MultiMedica ha il mandato di integrare l’attività di ricerca con l’attività di assistenza. In quest’ottica, la Ricerca Scientifica sarà indirizzata verso l’implementazione e l’innovazione in campo di assistenza e pratica clinica negli ambiti di riconoscimento. Temi che verranno profondamente integrati, quando possibile, alle altre attività cliniche operanti all’interno di MultiMedica (es. settore metabolico, oncologia, riabilitazione, ecc.) e più in generale a ciò che riguarda il follow up di pazienti in trattamento per diverse patologie e la conseguente valutazione dei potenziali effetti secondari di tipo cardiovascolare e respiratorio. Prevediamo un’attività di collaborazione attiva che si concentri sui temi dell’accreditamento, ma con uno sguardo ed un approccio multisettoriale, transdisciplinare e translazionale.
Perché è importante perseguire un approccio di questo tipo?
In oncologia, settore nel quale ho lavorato negli ultimi anni, la medicina di precisione è stata oggetto di grande attenzione. Molte delle nuove terapie sono legate a questo tipo di approccio attraverso la tecnologia del Next Generation Sequencing o la possibilità di modificare il DNA di cellule tumorali circolanti, sia nella fase di diagnosi sia in quella di trattamento. Lo stesso metodo può essere utilizzato con nuove ricerche di profili poligenici nel caso di malattie cardiovascolari. Un esempio è il progetto di ricerca sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari nella popolazione italiana promosso dalla Rete Cardiologica, in cui MultiMedica è responsabile di un’importante sezione del disegno di studio e delle parti analitiche e statistiche. L’obiettivo di quest’approccio è di scendere nei particolari dello sviluppo delle malattie per capirne le potenziali variabilità individuali ed ottenere una maggiore sensibilità e specificità nella capacità diagnostica.
In che modo è possibile perseguirlo?
Vogliamo dare particolare considerazione all’attività di formazione, legata alla definizione e alla composizione di studi translazionali e clinici. Ciò che mi preme sottolineare è che l’attività formativa e l’attività di ricerca saranno fortemente integrate; cercheremo di coinvolgere anche la ricerca sperimentale in modo da offrire la possibilità di costruire studi translazionali non a partire dalla clinica, bensì da studi sperimentali. Infine, intendiamo supportare la ricerca clinica con laboratori che possano aiutare a definire le domande cliniche critiche e la composizione di “systematic review”, oltre che sostenere chi fa assistenza clinica nel potenziare la formulazione di linee guida terapeutiche o diagnostiche.
La volontà di questa Direzione Scientifica è di porsi al servizio dei ricercatori non formalmente ma praticamente, affinché possano seguitare a trovare nella Direzione Scientifica consenso e comprensione. Per questo, continuando a concentrarci sulle discipline di riconoscimento, cercheremo di sostenere e potenziare anche tutte le altre attività che esistono in MultiMedica, ma che ancora non sono state riconosciute come trainanti dal Ministero della Salute.
Paola Muti, Direttore Scientifico Gruppo MultiMedica