Lo sport: scienza per la vita, prevenzione e terapia
“Uscire fuori porta”: è questa l’etimologia della parola sport, abbreviazione di disport, termine inglese introdotto nella nostra lingua a partire dal XIX secolo, che deriva dal latino deportare, uscire al di fuori delle mura della città per dedicarsi ad attività fisiche, cui è legato, a doppio filo, il vocabolo “diporto” con il significato specifico di divertimento.
Sono sempre crescenti infatti le evidenze che dimostrano quanto l’attività fisica contribuisca in modo fondamentale a prevenire l’insorgenza (prevenzione primaria) di varie patologie croniche multifattoriali, fra le quali l’obesità, depressione, diabete mellito tipo 2, varie malattie cardiovascolari, aterosclerosi, malattie respiratorie croniche, alcune tipologie di tumori (ad esempio colon e mammella). Allo stesso modo, è stato dimostrato come un corretto stile di vita e la pratica dell’esercizio fisico siano fondamentali quando la malattia è ormai conclamata (prevenzione secondaria), affiancandosi alle terapie farmacologiche e chirurgiche, in un virtuoso approccio multidisciplinare e interdisciplinare.
Gli effetti positivi della “terapia” della pratica sportiva “prescritta” ad hoc per ciascun soggetto si esplicano favorendo la riduzione di numerosi fattori di rischio legati proprio all’insorgenza di diverse patologie, sostenendo e migliorando il benessere psico-fisico, la qualità di vita in tutte le fasce d’età, dall’infanzia alla vecchiaia, ed in tutti gli stati di salute.
Proprio perché le patologie croniche-degenerative rappresentano un crescente problema socio-sanitario, anche in relazione al cambiamento demografico e ai mutamenti del contesto socio-familiare in atto, appare dunque evidente evidenziare la positiva ricaduta degli interventi basati sull’adozione di comportamenti e stili di vita sani che, attraverso un aumento dei livelli di attività fisica praticata dalla popolazione, determina anche un notevole risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale.
Praticare attività fisica è occasione per dare sfogo alla innata necessità di dinamicità, rimediando allo stress correlato agli impegni quotidiani e alla sedentarietà, contribuendo così a controllare l’aggressività e contrastando la depressione. Questo perché praticare sport aiuta a migliorare l’autostima, l’attenzione e la fiducia sia in se stessi che verso gli altri, migliorando la qualità delle relazioni e le abilità sociali.
Il beneficio in termini sociali si evidenzia anche se lo sport non è praticato a livello competitivo agonistico, perché si basa su un ruolo ricreativo e partecipato, determinando indirettamente un approccio positivo anche nei confronti del lavoro e dell’ambiente professionale, migliorando la performance fisica e consentendo di raggiungere gli obiettivi lavorativi e personali con minore sforzo e preoccupazione.
MultiMedica, da sempre sensibile a queste tematiche, tra i diversi servizi di welfare aziendale, ha messo a disposizione dei dipendenti vari benefit, tramite convenzioni con diverse strutture del territorio proprio per promuovere e migliorare la salute dei lavoratori e il clima interno. Ha inoltre dedicato programmi specifici per alcune tipologie di pazienti in collaborazione con i clinici specialisti di differenti discipline. All’interno delle nostre strutture sono infatti presenti reparti di riabilitazione finalizzati al recupero neuromotorio e cardio-respiratorio dedicati ai pazienti dopo un periodo di ricovero ospedaliero per acuzie, oltre ad attività ambulatoriali dedicate ad ogni utente che si integrano con la medicina dello sport. MultiMedica ha pertanto a cuore la valorizzazione dello sport come “terapia”, personalizzando i propri servizi sia per prevenire i fattori di rischio che per migliorare il mantenimento delle capacità residue dei nostri pazienti e della popolazione in generale.
Per un ben-essere generale, MultiMedica c’è!
Carmen Sommese, Direttore Sanitario Aziendale, Gruppo MultiMedica
Tatiana Bracone, Assistente Sociale Specialista, IRCCS MultiMedica
