Lo spuntino di mezzanotte: intrigante, appagante e… pericoloso!
Magari è l’occhiata furtiva al frigorifero prima di svaligiarlo in pigiama. Oppure è la spaghettata in compagnia in terrazza di una lunga notte estiva da ricordare. Lo spuntino di mezzanotte è intrigante e appagante. Può parerci persino inoffensivo, se al termine del banchetto non si è presi da ben altri morsi… di coscienza!
Uno studio inaspettato
Fuori casa o in cucina, l’abitudine al pasto notturno preoccupa gli esperti: uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di San Diego, in California,sui moscerini della frutta – inaspettati organismi “modello” per studiare le patologie umane, tra cui quelle legate all’ambito cardiovascolare – ha stimato che le persone che tendono a mangiare più tardi la sera e durante la notte acquisiscono più possibilità di sviluppare problemi di cuore.
La ricerca è stata realizzata attraverso l’osservazione per 20 giorni di due gruppi di moscerini: il primo dei quali aveva possibilità di nutrirsi solo per 12 ore al giorno mentre il secondo gruppo poteva cibarsi a qualunque ora .Dopo tre settimane i dati del gruppo soggetto a “restrizioni” di orario mostrava miglioramenti del sonno, del controllo peso e nell’attività cardiaca.
Controindicazioni: aumento di colesterolo, trigliceridi e glicemia
Eppure, l’abitudine a banchettare a notte fonda nelle ore che dovrebbero essere dedicate al riposo è ben diffusa. Soprattutto coi primi caldi, quando le alte temperature rendono più difficile prendere sonno. Cosa si predilige, dunque, a tavola, in piena notte? Soprattutto stuzzichini, cibi di veloce preparazione e golosi. Ed è proprio qui che si cela l’insidia: quasi mai si preferiscono alimenti leggeri.
“Durante il sonno, il consumo di energie si riduce – spiega la Dott.ssa Stefania Pacchetti, Responsabile servizio prevenzione e check-up dell’Istituto Scientifico MultiMedica – le calorie si trasformano facilmente in adipe e il cibo ingerito per soddisfare i capricci di gola vanifica il tentativo di rimanere in forma portando a più gravi conseguenze. Del resto, mangiare poco o nulla a pranzo invoglia a preferire per cena cose più gustose, e abbondanti che sono però quelle con il contenuto calorico più alto. Soprattutto tra i 40 e 50 anni, lo stress lavorativo influisce in maniera considerevole sulle abitudini alimentari. E lo sbilanciamento della dieta verso il pasto serale, incrementa il livello di colesterolo sintetizzato mentre si dorme la notte, trigliceridi e glicemia, oltre all’accumulo del tessuto adiposo in particolare addominale. Per lo spuntino di mezzanotte, in pochi pensano alla frutta o alla verdura ottimi sostituti del dolcetto in quanto ricchi di antiossidanti”.
Anche mangiare guardando la TV non aiuta
Di notte, inoltre, il cibo “è una pessima compagnia”. Una ricerca condotta questa volta dall’Università di Bristol, nel Regno Unito, dimostra come chi mangia davanti al computer o alla tv, ingerisca una quantità di cibo maggiore: distraendosi nelle altre attività, non ascolta i segnali di appetito e sazietà. E al buio, va da sé, la voglia di uscire per una passeggiata digestiva, scarseggia.
Insomma, è una questione di abitudini.
“Correzioni nello stile di vita possono incidere molto sulla salute e sulla linea – spiega la Dott.ssa Stefania Pacchetti – Seguire una dieta regolare, non soltanto nella scelta degli alimenti, ma anche degli orari, può ridurre notevolmente i disturbi del sonno e l’insorgere delle malattie cardiovascolari, oltre che a mantenere la linea. È importante fare colazione, pranzo e cena e, se possibile, uno spuntino a metà mattina e metà pomeriggio, con un frutto e un pacchetto di cracker o uno yogurt magro. Il pranzo e la cena devono comprendere una porzione di carboidrati (tra pasta, pane, riso, orzo o farro) più una porzione di proteine (carne, pesce, legumi, 1 volta a settimana formaggio e salumi) oltre ad una porzione di verdure e frutta, tutto con poco olio a crudo.Naturalmente fondamentale è il movimento, che deve prevedere almeno 45 minuti di attività aerobica (per esempio camminata veloce) almeno 3volte alla settimana”.