Ossessione bilancia
Pesarsi dalle 80 alle 218 volte all’anno? Sembra incredibile, eppure uno studio recente ha dimostrato che siamo ossessionati dalla bilancia, in particolare noi italiani.
Si ritiene infatti che ben il 77% delle persone si preoccupa costantemente di controllare il proprio peso. Questo dovrebbe far riflettere, considerando che i soggetti che effettivamente soffrono di obesità (che in Italia sono il 10% della popolazione) spesso evitano la bilancia, e ne fanno uso prevalentemente quando seguono delle diete.
Risulta quindi evidente che in Italia c’è una grandissima attenzione alla forma fisica e all’immagine corporea. Questi dati sono anche confermati dalla grande attenzione da parte dei mass media alla commercializzazione di prodotti light, articoli per fitness e fantomatiche pillole dimagranti.
La domanda però da porsi è: pesarsi è realmente utile?
Per rispondere è necessario sottolineare che il nostro corpo può variare di peso attraverso la modificazione di tre variabili: la massa magra (rappresentata dai muscoli, i tessuti dei nostri organi, ossa …), la massa grassa (il grasso corporeo) e l’acqua. Ne consegue che i cambiamenti ponderali possono dipendere dalla variazione di uno o più di queste componenti. Pertanto la perdita o il guadagno di peso che registriamo sulla nostra bilancia non è detto che corrisponda a quella di grasso.
Le uniche apparecchiature in grado di discriminare queste tre componenti sono gli impedenzometri (utilizzati da medici e dietisti) o le nuove apparecchiature portatili (bracciali che misurano il battito cardiaco e il grasso corporeo) entrate in commercio da poco anche in Italia.
Quindi, è giusto pesarsi su una comune bilancia?
Monitorare il proprio peso è corretto, ma sicuramente non tutti i giorni. Infatti, tra le diverse componenti, quella dell’acqua è la più soggetta a mutamenti quotidiani, dato che è fortemente influenzata dai cibi (es. la quantità di sale) o da variazioni ormonali. Pertanto le piccole variazioni giornaliere di peso, spesso non rappresentano altro che quelle dei liquidi.
Questo aspetto è molto importante soprattutto per chi è in regime dietetico. Chi è a dieta spesso lega la sua autostima, definendosi “bravo” o “non bravo”, alla variazione di un numero sulla bilancia. Risulta quindi evidente che la non modificazione o addirittura l’aumento di peso rispetto al giorno precedente, magari dovuti esclusivamente alla variazione dei liquidi, potrebbe influenzare negativamente una persona, al punto da non farle più proseguire la dieta.
Esiste un buon modo per utilizzare la bilancia?
È preferibile che il monitoraggio del peso non avvenga più di una volta alla settimana. In particolare per coloro che sono a dieta è consigliabile che avvenga tramite l’impedenzometria, quando ci si reca dal nutrizionista.
Nel caso non sia possibile usufruire di tale strumento, mi permetto di elencare alcuni consigli che do sempre ai miei pazienti per “affrontare” la bilancia:
- ricordati che la bilancia è una macchina, tu sei un essere umano, quindi tu sei superiore a una macchina; pertanto non puoi pensare che la tua autostima possa dipendere da una macchina.
- La bilancia è uno strumento al tuo servizio, il cui uso deve essere appropriato ai tuoi bisogni.
- Il peso scende se hai un corretto stile di vita e se segui le indicazioni alimentari prescritte, in caso contrario non scende.
- Ogni volta che stai per salire sulla bilancia (non più di una volta alla settimana) pensa se hai seguito le indicazioni correttamente o no. Nel caso la bilancia fornisca un numero che non corrisponde all’attesa (del nutrizionista, non della tua!) vuol dire che, in quella settimana, in maniera consapevole o inconsapevole, hai fatto qualcosa non in linea con le prescrizioni. Quindi pensaci e prova a correggerti per la settimana dopo.
- La bilancia non giudica. Quindi non farlo neanche tu. Usala solo a tuo vantaggio.