Come prevenire la malnutrizione proteico-calorica nell’anziano
La gestione nutrizionale di un anziano è un percorso ad ostacoli.
Edentulia, difficoltà digestive, solitudine e declino cognitivo contribuiscono a far sì che l’anziano si alimenti male o salti i pasti. Alcune categorie di alimenti ritenute difficili da masticare o digerire, come la carne vengono addirittura eliminate. A volte il risultato è una marcata riduzione della massa muscolare (sarcopenia) e del peso. In altri casi l’abuso di cibi ad elevata densità calorica (dolciumi, pane e pasta in abbondanza) in assenza di un adeguato apporto proteico porta a un aumento della massa grassa associato a sarcopenia.
Una condizione quest’ultima molto grave perché apre la strada a tutta una serie di malattie metaboliche quali diabete, ipertensione, stato infiammatorio cronico e obesità. In aggiunta, la riduzione della mobilità per problemi articolari, cadute o ricoveri prolungati per altre patologie, complica il quadro clinico perché favorisce la sarcopenia. Mantenersi in movimento infatti, permette di mantenere la massa muscolare. La sarcopenia inoltre non è solo un aspetto dell’anziano fragile ma può anche favorire la fragilità.
Tuttavia prevenire malnutrizione e sarcopenia si può.
- Innanzitutto e con la supervisione di un esperto, aumentando l’introito proteico fino a 0.9-1 g/kg peso corporeo. E se il soggetto non riesce a masticare bene? Si può optare per cotture della carne che consentano di migliorarne la masticabilità o in alternativa sminuzzarla finemente per favorirne al contempo la digestione.
- Ricordarsi che non esiste solo la carne: ottime fonti proteiche sono anche il pesce, le uova e i legumi. Questi ultimi hanno il vantaggio di poter essere ridotti in passati facili da deglutire e combinati ai carboidrati permettono di coprire il fabbisogno di tutti gli amminoacidi essenziali.
- Non saltare i pasti e non far passare troppo tempo tra la cena e la colazione successiva: il digiuno, soprattutto quello notturno innesca infatti il catabolismo muscolare ossia la degradazione del muscolo al fine di utilizzare gli amminoacidi per la produzione di glucosio, e ciò contribuisce alla sarcopenia.
- Assecondare i gusti dell’anziano e stuzzicare l’appetito con pasti leggeri ma gustosi per evitare che si rifiuti di mangiare.
- Associare un programma di attività fisica quotidiana una passeggiata, nuoto, attività domestiche o di giardinaggio per mantenere attiva la muscolatura.
Una corretta alimentazione è vita… a tutte le età!
Con il contributo di:
Rosa Vono, Ricercatrice Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare Gruppo MultiMedica,
Progetto Cariplo “Il midollo osseo come organo chiave nella fragilità dell’anziano”