Prevenzione, assistenza e ricerca. Così si combatte il piede diabetico
Anche star di Hollywood come Tom Hanks e Sharon Stone, i registi Woody Allen e George Lucas combattono ogni giorno contro “la malattia del secolo”, il diabete. Una patologia subdola perché asintomatica, ma pericolosa se sottovalutata e non opportunamente curata. Nel mondo 400 milioni di persone ne soffrono e le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non sono rosee: nel 2030 avremo oltre 500 milioni di malati, molti dei quali nelle zone del mondo più agiate, dove un’alimentazione ricca di grassi e lo stile di vita disordinato e sedentario sono fattori di rischio determinanti per lo sviluppo del diabete di tipo 2. OMS, inoltre, conferma che il 15% dei diabetici va incontro nella sua vita a un’ulcera del piede, che se si aggrava e non è curata, può determinare l’amputazione del piede.
Eppure, una vita normale, e anche piena di soddisfazioni come queste celebrità ci ricordano, è possibile. Se prevenzione, cura e ricerca scientifica fanno squadra.
In MultiMedica l’approccio allo studio e all’assistenza dei pazienti con malattie metaboliche è a 360 gradi. Un team di giovani ricercatori è guidato da studiosi di esperienza per trovare strategie di screening precoce e individuare marcatori che valutino l’entità del rischio cardiovascolare nelle persone predisposte al diabete con uno studio di indagine su stili di vita e abitudini alimentari.
L’equipe di medici, infermieri e podologi impegnati nell’assistenza ai pazienti dev’essere motivata e competente. Come quella guidata dal dr Carlo Caravaggi, nuovo direttore del Centro Piede Diabetico del Gruppo MultiMedica, che ci spiega l’importanza di offrire un approccio completo al cittadino, dalla ricerca e prevenzione, dalla diagnosi al trattamento ambulatoriale fino alla cura (in extremis chirurgica) delle complicanze. Il dr. Caravaggi è tra i massimi esperti in Italia nella cura del piede diabetico.
Cosa s’intende per “piede diabetico”?
Si parla di piede diabetico già quando siamo di fronte a quelle condizioni preulcerative che pongono il piede a rischio di lesioni. Osserviamo i primi campanelli d’allarme: la sensazione di “formicolio o di punture di spillo” a piedi e gambe, soprattutto di notte. Una sempre più scarsa sensibilità del piede, che rende difficoltosa e incerta la camminata o l’insorgenza di crampi ai polpacci durante il cammino. Sulla pianta del piede possono comparire callosità non fastidiose, ma che, se trascurate, possono trasformarsi in lesioni ulcerative. Neuropatia e vasculopatia interferiscono. La prima implica una perdita di sensibilità agli arti inferiori del paziente e l’insorgere di deformità come dita ad artiglio, piede cavo o l’alluce valgo, che a loro volta facilitano l’insorgere di lesioni ulcerative. La vasculopatia invece riguarda l’insufficiente quantità di sangue che raggiunge il piede. Un piede mal vascolarizzato e mal nutrito è molto più difficile che guarisca da ulcere di qualsiasi origine: queste possono facilmente infettarsi interessando anche l’osso ed esponendo il paziente a rischio di amputazione. Il paziente diabetico che avverte anche solo alcuni di questi sintomi deve rivolgersi immediatamente al medico ed eventualmente essere inviato a un Centro Specializzato. Una visita accurata consente di mettere in atto interventi precoci, dalla rimozione di una callosità alla indicazione di calzature idonee.
Qual è l’approccio del Centro per il Piede diabetico di MultiMedica?
Nell’affrontare le problematiche del Piede Diabetico, un inquadramento diagnostico corretto delle lesioni è fondamentale per ottimizzare la terapia. La presenza di un’ulcera anche non infetta è sempre un’urgenza perché potrebbe evolvere rapidamente verso un’infezione severa. La struttura organizzativa del nostro Centro del Piede Diabetico è costituita da un ambulatorio attivo da lunedì a venerdì per appuntamenti di controllo e per visite con carattere di urgenza. Il paziente “ulcerato” è sottoposto a un triage per valutare la necessità di un ricovero immediato o di un trattamento conservativo ambulatoriale condiviso con il medico curante. La consulenza del Tecnico Ortopedico Specializzato indicherà il percorso più idoneo. In caso di urgenza, il paziente potrà recarsi al Pronto Soccorso del nostro ospedale dove sarà visitato della nostra equipe che valuterà la necessità di un ricovero o di un intervento chirurgico (possibile H24). In caso di ricovero il paziente è indirizzato nel reparto del Piede Diabetico per essere sottoposto agli accertamenti diagnostici necessari. Una diagnosi rapida e un trattamento tempestivo anche dei quadri più severi si avvale della collaborazione della Chirurgia Vascolare, diretta dal dr. Losa, e della Cardiologia Interventistica, diretta dal dr. Airoldi, specializzate nel trattamento chirurgico ed endoluminale dell’arteriopatia diabetica periferica.
Il trattamento chirurgico, in urgenza, delle infezioni gravi e, in elezione, della correzione delle severe deformità e instabilità articolari del piede diabetico, quali ad esempio la Neuroatropatia di Charcot, rappresentano una specializzazione del Centro del Piede Diabetico. I pazienti diabetici nefropatici e in dialisi, che presentano quadri infettivi e ischemici ancora più complessi, poiché interessano sia gli arti inferiori che superiori, si avvalgono anche della supervisione dei colleghi dell’Unità di Nefrologia e Dialisi, diretta dal dr. Bertoli.
Assicurare un trattamento efficace, che consenta al paziente una rapida ripresa del cammino e un miglioramento della qualità di vita, è l’obiettivo primo del Centro del Piede Diabetico MultiMedica. Tutto ciò grazie a un approccio multidisciplinare che coinvolge sia il paziente, principale attore, che medici, infermieri, podologi e tecnici ortopedici. Perché per vincere il piede diabetico, ci vuole un gioco di squadra.
Prevenzione, facile a dirsi. Ma anche a farsi?
La miglior difesa è la conoscenza del problema. Ispezionare e lavare quotidianamente il piede è la prima regola. Usare calze comode e cambiarle tutti i giorni, idratare con creme il piede ed evitare strumenti taglienti per le callosità, non camminare scalzi e preferire scarpe comode. Il tacco? Di 4 cm.
Inoltre, in MultiMedica è attivo il “Progetto Diapason” che, in collaborazione con i Medici di Medicina Generale della ATS di Milano, identifica i soggetti a rischio di diabete con criteri semplici e a basso costo. Il programma, che ad oggi ha già “screenato” oltre 1500 soggetti, prevede l’attivazione, per le persone a rischio, di percorsi strutturati di modificazione degli stili di vita affidati alla medicina generale insieme a specialisti diabetologi.
Mentre per quanto riguarda le vie terapeutiche nella cura del diabete, stiamo portando avanti un’importante linea di ricerca di telemedicina per l’assistenza ai pazienti diabetici cronici.