LA PROTEINA DELLA LONGEVITÀ: IL SEGRETO GENETICO PER RALLENTARE L’INVECCHIAMENTO

La longevità è scritta nel DNA?
Perché alcune persone vivono oltre i 100 anni in buona salute? Esiste un segreto genetico che rallenta l’invecchiamento?
La ricerca scientifica ha dimostrato che la longevità estrema è un tratto ereditario, aprendo la strada a nuove prospettive terapeutiche per contrastare le patologie legate all’età.
LAV-BPIFB4: la proteina dei centenari
Negli ultimi venti anni, un ampio progetto di ricerca guidato dal professor Annibale Puca, Group Leader del Laboratorio di Genetica delle Malattie Cardiovascolari e dell’Invecchiamento presso l’IRCCS MultiMedica, ha analizzato il DNA dei centenari, identificando una particolare variante del gene BPIFB4, denominata LAV (Longevity Associated Variant).
Questa variante, ribattezzata “proteina della longevità”, molto diffusa tra le persone ultracentenarie, ha dimostrato di esercitare effetti protettivi significativi contro numerose patologie legate all’invecchiamento:
- Protegge il cuore e riduce il rischio di infarto;
- Rallenta l’invecchiamento vascolare e previene l’aterosclerosi;
- Rafforza il sistema immunitario;
- Mitiga le complicanze del diabete.
Il percorso di ricerca su LAV-BPIFB4 affonda le sue radici negli studi avviati nel 1998 da Annibale Puca ad Harvard, in collaborazione con Tom Perls e Lou Kunkel, che dimostrarono come la longevità fosse un tratto ereditario associato a una specifica regione genomica (4q25). Successivamente, tra il 2001 e il 2004, oltre 600 centenari del Cilento furono reclutati per identificare le differenze genetiche responsabili della loro longevità. La variante LAV-BPIFB4 si confermò come il fattore comune in più popolazioni di studio, dimostrando di apportare benefici diretti alle funzioni endoteliali e immunitarie.
Come agisce la proteina della longevità?
Gli studi hanno evidenziato che LAV-BPIFB4 influisce sui processi biologici chiave, contrastando l’infiammazione cronica, un fenomeno strettamente legato all’invecchiamento.
Recentemente, un’indagine condotta su 591 soggetti ha mostrato che i portatori della variante LAV-BPIFB4 presentano livelli ridotti di 31 bio-marcatori pro-infiammatori, suggerendo una maggiore resistenza alle malattie cardiovascolari e gastrointestinali.
Inoltre, studi in vitro su biopsie di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali hanno evidenziato la capacità della proteina di ridurre le citochine, proteine coinvolte nei processi infiammatori.
Un’altra importante scoperta riguarda il ruolo delle piastrine, che amplificano gli effetti vascolo-protettivi e immunomodulatori di LAV-BPIFB4. Esperimenti sui topi hanno dimostrato che la riduzione delle piastrine elimina l’effetto anti-infiammatorio della proteina, confermando il loro ruolo chiave nel contrastare l’invecchiamento del sistema immunitario e la neuro-infiammazione.
Dalla ricerca alla terapia: il futuro della medicina anti-invecchiamento
Rallentare l’invecchiamento o addirittura ringiovanire non e’ più impensabile. Sono molteplici le prove sperimentali in tal senso, almeno in studi sui topi, ma non mancano evidenze su cellule e tessuti umani. Del resto, è noto da anni che nel sangue vi sono fattori capaci di invecchiare o, cosa molto interessante, ringiovanire, come evidenziato dagli esperimenti di trasfusione di sangue tra topi anziani e giovani e viceversa (la cosiddetta parabiosi). La terapia con LAV-BPIFB4 incrementa i livelli della proteina circolante che altrimenti diminuirebbe con l’età impattando sui segnali cellulari che regolano le patologie e l’invecchiamento riducendone la portata.
Oggi, grazie all’impegno del Gruppo MultiMedica, il progetto si avvicina sempre più alla traslazione delle conoscenze acquisite in un potenziale strumento terapeutico. La proteina potrebbe essere utilizzata sotto forma di proteina ricombinante o di terapia genica, con applicazioni potenziali nel trattamento del piede diabetico, delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
L’obiettivo è quello di sviluppare un dossier farmaceutico da sottoporre ad AIFA, per definire criteri di sicurezza, efficacia e modalità di somministrazione della terapia a base di LAV-BPIFB4 nell’uomo.
MultiMedica protagonista al Milan Longevit Summit 2025!
Quali sono i falsi miti sulla longevità? Digiunare allunga davvero la vita? I superfood sono il segreto per vivere fino a 100 anni?
Ne parleremo al Milan Longevity Summit 2025, un evento dedicato alla scienza dell’invecchiamento.
In particolare, il 28 marzo, al Teatro Franco Parenti di Milano, il Prof. Annibale Puca condurrà un incontro interattivo dal titolo “Le fake news sulla longevità”, un evento divulgativo per sfatare i falsi miti e scoprire cosa dice davvero la scienza sul vivere a lungo in salute.
Scopri il programma del Milan Longevity Summit: https://multimedica.it/news-highlights/milano-longevity-summit-2025/