Radiografia, Risonanza Magnetica e TAC: guida alla diagnostica per immagini
Quando il medico prescrive un’indagine diagnostica, può capitare di sentirsi confusi davanti a nomi come radiografia, risonanza magnetica e TAC. Comprendere le differenze tra queste tecniche può aiutarci a capire meglio perché il medico ha scelto una particolare metodica e cosa aspettarci durante l’esame.
Ecco una guida chiara e semplice alla diagnostica per immagini, per orientarsi tra radiografia (RX), risonanza magnetica (RMN) e tomografia computerizzata (TC).
Radiografia (RX)
Come funziona e che tecnologia utilizza
La radiografia, comunemente conosciuta con la sigla RX, è una delle tecniche più comuni e rapide per ottenere immagini dell’interno del corpo. Utilizza una piccola dose di radiazioni ionizzanti per produrre immagini bidimensionali, principalmente di ossa e polmoni. Un fascio di raggi X attraversa il corpo e viene assorbito in misura diversa da tessuti differenti: le ossa assorbono più raggi rispetto ai tessuti molli, risultando così più visibili nelle immagini.
La radiografia si basa sui raggi X, una forma di radiazione elettromagnetica che, grazie alla diversa densità dei tessuti, consente di ottenere immagini immediate e facilmente interpretabili. Gli strumenti utilizzati sono relativamente semplici e l’esame è indolore e generalmente molto rapido, con una durata di pochi minuti.
RX: per chi è utile e a cosa serve
La radiografia è ideale per rilevare fratture, anomalie ossee, problemi ai polmoni come polmoniti o condizioni croniche come l’artrosi. È una scelta rapida e non invasiva per chiunque abbia bisogno di un esame preliminare per verificare problemi ortopedici o respiratori. L’esame è particolarmente utile nei casi di traumi, permettendo una diagnosi immediata di eventuali fratture o lesioni.
Rischi e controindicazioni della radiografia
L’esposizione alle radiazioni durante una radiografia è minima, ma l’accumulo di più esami in un breve periodo potrebbe aumentare il rischio di effetti negativi, sebbene tale rischio sia molto basso.
Le donne in gravidanza devono evitare la radiografia, a causa delle radiazioni coinvolte, a meno che non sia strettamente necessaria, per evitare rischio per lo sviluppo del feto. È sempre importante informare il medico di una possibile gravidanza prima di sottoporsi all’esame.
In generale, la radiografia è considerata sicura e viene eseguita solo quando i benefici superano di gran lunga i rischi potenziali.
Risonanza Magnetica (RMN)
Come funziona e che tecnologia utilizza
La risonanza magnetica, spesso indicata come RMN, è una tecnica avanzata che sfrutta campi magnetici e onde radio per creare immagini tridimensionali dettagliate del corpo. Durante l’esame, il corpo è esposto a un forte campo magnetico che allinea temporaneamente gli atomi di idrogeno presenti nei tessuti. Le onde radio vengono inviate e ricevute, generando segnali che vengono elaborati dal computer per creare immagini dettagliate.
A differenza della radiografia, la risonanza magnetica non utilizza radiazioni ionizzanti, rendendola una scelta sicura per la maggior parte delle persone. Gli esami RMN possono durare da 20 a 60 minuti, a seconda della parte del corpo da esaminare e della complessità dell’indagine.
RMN: per chi è utile e a cosa serve
La RMN è indicata per la valutazione di tessuti molli, legamenti, tendini, cervello, colonna vertebrale e altre strutture anatomiche non facilmente visibili con altre tecniche. Può rilevare lesioni o patologie non evidenti con la radiografia, come anomalie cerebrali, lesioni articolari, o problemi dei dischi intervertebrali.
È particolarmente utile in neurologia e ortopedia, ad esempio per individuare lesioni al midollo spinale o per valutare patologie come la sclerosi multipla. L’esame è consigliato per chi necessita di uno studio approfondito e dettagliato dei tessuti molli e per chi deve monitorare condizioni già diagnosticate.
Rischi e controindicazioni della risonanza magnetica
La risonanza magnetica è generalmente sicura, ma presenta controindicazioni per le persone con dispositivi metallici impiantati, come pacemaker, impianti cocleari, o protesi metalliche. Questi dispositivi potrebbero interferire con il campo magnetico, rendendo l’esame pericoloso.
Inoltre, alcune persone possono avvertire un senso di claustrofobia durante l’esame, specialmente per la diagnostica nei distretti superiori del corpo, poiché la RMN richiede di rimanere fermi e sdraiati all’interno di un tubo per un periodo prolungato.
Non ci sono effetti collaterali noti a lungo termine derivanti dall’esposizione al campo magnetico.
Tomografia Computerizzata (TC)
Come funziona e che tecnologia utilizza
La tomografia computerizzata, meglio conosciuta come TC o TAC, è una tecnica diagnostica che utilizza raggi X e un’elaborazione computerizzata per produrre immagini tridimensionali dettagliate del corpo. Durante l’esame, un fascio di raggi X ruota intorno al corpo, acquisendo numerose sezioni trasversali. Queste sezioni vengono poi elaborate da un computer per ricostruire immagini tridimensionali dell’area esaminata.
La TAC fornisce immagini più dettagliate rispetto alla radiografia tradizionale, permettendo di visualizzare organi, vasi sanguigni e tessuti con grande precisione. L’esame è relativamente rapido e può essere completato in pochi minuti, rendendolo una scelta ideale in situazioni di emergenza.
TC: per chi è utile e a cosa serve
La TAC è particolarmente utile per la diagnosi di patologie complesse, come traumi, tumori, infezioni e problemi cardiovascolari. È spesso utilizzata in situazioni d’urgenza, per valutare danni interni dopo incidenti o traumi gravi. Inoltre, la TC è molto efficace per individuare tumori e valutare le dimensioni e la localizzazione di masse anomale.
È indicata per chi ha bisogno di una valutazione precisa e rapida di organi e strutture ossee, come il cervello, il torace, l’addome e il bacino. L’esame è spesso scelto quando è necessaria una diagnosi immediata e dettagliata, soprattutto in contesti ospedalieri.
Rischi e controindicazioni della TAC
La TAC utilizza radiazioni ionizzanti, nello specifico raggi X, e comporta un’esposizione maggiore rispetto alla radiografia. Anche se la dose di radiazione è relativamente bassa, l’esposizione ripetuta può aumentare il rischio di effetti dannosi. Pertanto, la TC viene prescritta solo quando strettamente necessaria e quando i benefici superano i rischi potenziali.
Come per la radiografia, non è raccomandata per le donne in gravidanza, poiché le radiazioni potrebbero danneggiare il feto. In alcuni casi, durante l’esame viene utilizzato un mezzo di contrasto per migliorare la qualità delle immagini; è importante informare il medico se si hanno allergie a queste sostanze o problemi renali, poiché il contrasto potrebbe causare reazioni indesiderate.
Differenze tra RX, RMN e TC: come scegliere l’esame giusto?
La scelta dell’esame di diagnostica per immagini dipende dalla situazione clinica specifica e dalle informazioni che il medico vuole ottenere:
- la radiografia è perfetta per uno screening rapido, in particolare di ossa e polmoni;
- la risonanza magnetica è più indicata per i tessuti molli e per approfondire dettagli specifici;
- la TAC è l’opzione migliore quando è necessaria un’analisi dettagliata di organi o traumi, soprattutto in situazioni d’urgenza.
È sempre il medico che, valutando la situazione, decide quale esame è più adatto, tenendo conto dei benefici e dei possibili rischi. Se hai dubbi, non esitare a chiedere maggiori spiegazioni: comprendere cosa accade durante questi esami può aiutarti a sentirti più sereno e consapevole del tuo percorso diagnostico.
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