I vantaggi del parto in acqua: meno dolore per la madre e minor trauma per il bambino
Sempre più donne scelgono di partorire in acqua, per gli indubbi vantaggi che comporta. Tutte le future madri con una gravidanza a basso rischio possono farlo, purché rientrino in questi parametri: gravidanza a termine (fra le 37 e le 41 settimane); non parto gemellare o plurigemellare; nascituro in posizione cefalica; condizioni cliniche della madre normali (assenza ad esempio di infezioni cutanee o febbre); esami sierologici negativi (Hb SAg, HCV,HIV) e uno sviluppo fetale apparentemente adeguato (non iposviluppo ne macrosoma).
Per la madre
Sono numerosi i vantaggi di un parto in acqua che la futura madre otterrà:
- Permette alla donna di creare un proprio spazio personale e intimo;
- La donna si sente più a suo agio, può muoversi più facilmente e adottare posizioni libere con un sostegno equilibrato ovunque attorno al suo corpo;
- Aiuta la mamma a risparmiare energia. L’immersione riduce la forza di gravità, sostiene il peso della donna e quindi risparmiare energia da poter utilizzare durante le contrazioni e nella fase finale;
- La spinta idrostatica migliora la circolazione feto-placentare promuovendo contrazioni più efficaci, con una migliore ossigenazione nelle fasce muscolari dell’utero;
- Diminuisce la pressione addominale sulla vena cava e sull’aorta;
- Allenta il tono muscolare promuovendo un rilassamento veloce e profondo;
- Rende la dilatazione del collo dell’utero più veloce e riduce la tensione del pavimento pelvico con effetto emolliente sui tessuti;
- Facilita la respirazione della donna. L’umidità dell’aria permette di respirare più facilmente e aiuta le donne che soffrono di asma.
Per il figlio
Non solo la madre trae giovamento dal parto in acqua, anche per il nascituro sarà un parto meno traumatico:
- Il bambino riceve gli effetti positivi della madre;
- Riceve più ossigeno;
- L’ambiente acquatico consente al bambino di entrare nel mondo esterno più agevolmente, diminuendo il trauma della nascita;
- L’accoglienza del bimbo, in un ambiente e atmosfera più distesa e rilassante, è migliore.
Il dolore?
Uno dei vantaggi più noti del parto in acqua è la migliore gestione per la donna del dolore. L’acqua non elimina il dolore, ma generalmente lo riduce ad un livello anche molto basso ed accettabile tale da rendere superfluo l’uso di analgesici farmacologici. La percezione del dolore è ridotta per i seguenti fattori:
- Il luogo è più riservato;
- L’acqua favorisce intimità e la donna si sente protetta, contenuta;
- Con l’immersione in acqua si ha una prima sensazione di sollievo, di leggerezza perché l’acqua sostiene il peso del corpo diminuendo l’effetto della gravità;
- Diventa molto più facile cambiare posizioni e muoversi liberamente e ciò migliora la mobilità del bacino e favorisce la discesa e la rotazione del bambino;
- Una maggiore intimità e distensione riduce l’effetto dell’adrenalina che produciamo in situazioni di tensione, dolore, paura e favorisce la produzione di endorfine;
- La stimolazione sensoriale procurata dal tatto e dal calore costante dell’acqua sbarra il passaggio degli stimoli dolorosi nelle corna posteriori del midollo spinale;
- Durante le pause la donna riesce a riposare più profondamente.
Chi ne trae più giovamento?
Alcune donne possono trovare più giovamento dal parto in acqua, in particolare:
- Le donne che soffrono di asma, grazie all’ambiente naturalmente umido;
- Le donne obese o disabili, per effetto galleggiante e la facilità di movimento;
- Le donne con molta tensione muscolare o forte dolore lombare;
- Le donne ansiose;
- Le donne che hanno un travaglio con contrazioni molto intense, frequenti e con pause brevi.