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In breve

La sindrome di Wolff-Parkinson-White è una condizione cardiaca in cui esistono vie di conduzione accessorie, che collegano gli atrii ai ventricoli.


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Sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW)

Descrizione

La sindrome di Wolff-Parkinson-White è una condizione cardiaca in cui esistono vie di conduzione accessorie, che collegano gli atrii ai ventricoli. A differenza del normale sistema di conduzione del cuore, che include il nodo atrioventricolare (AV) e il fascio di His, queste vie accessorie non agiscono come filtri per regolare la conduzione degli impulsi atriali. Di conseguenza, gli impulsi possono raggiungere i ventricoli a frequenze molto elevate.

Durante il ritmo sinusale, l’elettrocardiogramma (ECG) di una persona affetta da WPW mostra la pre-eccitazione ventricolare, indicata da un intervallo PQ più breve del normale e dalla presenza di un’onda “delta” caratteristica. Questo è il risultato della conduzione più rapida attraverso le vie accessorie rispetto al nodo AV.

Sintomi

La presenza di una via accessoria può causare episodi di palpitazioni, spesso dovuti ad “aritmie da rientro”. Queste aritmie si verificano quando l’impulso si propaga attraverso il nodo AV e ritorna negli atrii attraverso la via accessoria in un circuito di conduzione anormale.
Questo ciclo può continuare fino a quando una delle due vie (nodo AV o via accessoria) non viene bloccata.
In alcuni casi, il circuito può anche avvenire in senso inverso, con l’impulso che utilizza la via accessoria per raggiungere i ventricoli e ritorna negli atrii attraverso il nodo AV e il fascio di His.

Rischi

La sindrome di WPW può anche aumentare il rischio di aritmie atriali, come la fibrillazione atriale, flutter atriale o tachicardia atriale. In questi casi, le vie accessorie possono contribuire alla conduzione delle aritmie atriali ai ventricoli.
Se le vie accessorie hanno una capacità di conduzione molto elevata, con un breve periodo refrattario, la frequenza ventricolare risultante può diventare estremamente rapida (superiore a 250 battiti al minuto), mettendo a rischio il paziente di aritmie ventricolari rapide arresto cardiaco.

Diagnosi

La diagnosi della sindrome di WPW si basa principalmente sulla valutazione clinica e sull’ECG. Clinicamente, i pazienti possono manifestare palpitazioni correlate alle aritmie da rientro.
Sull’ECG, i segni caratteristici includono l’accorciamento dell’intervallo PQ e la presenza dell’onda delta.

Il trattamento degli episodi acuti di aritmie da rientro nella sindrome di WPW prevede l’uso di farmaci che bloccano la conduzione attraverso il nodo AV, interrompendo così uno dei bracci del circuito aritmico.
Tuttavia, è importante evitare l’uso di questi farmaci in presenza di fibrillazione atriale condotta rapidamente attraverso le vie accessorie, poiché in alcuni casi possono aumentare la frequenza di conduzione ai ventricoli tramite queste vie.

Trattamenti

In presenza di pre-eccitazione ventricolare, indipendentemente dalla presenza di sintomi aritmici, è consigliabile sottoporsi a uno studio elettrofisiologico. Questo studio consente di valutare le capacità di conduzione delle vie accessorie e la suscettibilità alle aritmie. Se le vie accessorie presentano una capacità di conduzione elevata e un rischio di frequenze ventricolari elevate durante gli episodi di fibrillazione atriale, o se si verificano sintomi e aritmie da rientro, è consigliabile procedere con l’ablazione della via accessoria.

Lo studio elettrofisiologico consente di identificare la posizione delle vie accessorie e determina l’approccio utilizzato per l’ablazione.
L’ablazione può essere eseguita utilizzando l’energia di radiofrequenza e, dopo un trattamento efficace, si possono prevenire gli episodi di aritmia da rientro attraverso le vie accessorie e l’ECG non mostrerà più l’onda delta caratteristica.
L’efficacia a lungo termine dell’ablazione è generalmente molto elevata, superando il 95%.

Dopo un’ablazione efficace e in assenza di altri tipi di aritmie o cardiopatie, non è necessaria alcuna terapia farmacologica.

Altre informazioni

Eziologia. La sindrome di WPW è principalmente una condizione congenita, il che significa che è presente sin dalla nascita. La causa esatta della formazione delle vie accessorie non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che sia il risultato di un’anomalia nello sviluppo del sistema di conduzione del cuore durante la fase embrionale.

Classificazione e varianti. La sindrome di WPW può essere classificata in base alla localizzazione della via accessoria. Le varianti più comuni includono:

  1. tipo A (via accessoria nella regione posteriore dell’anello tricuspidale),
  2. tipo B (via accessoria nella regione anteriore dell’anello mitralico)
  3. tipo C (via accessoria in entrambe le regioni). Ogni variante può comportare diversi pattern elettrocardiografici.

Rischi e complicanze. Sebbene molti pazienti con WPW rimangano asintomatici per tutta la vita, esiste un rischio di aritmie potenzialmente pericolose, come la fibrillazione ventricolare, che può portare all’arresto cardiaco. Pertanto, è importante che i pazienti con WPW siano monitorati regolarmente e che ricevano una valutazione del rischio individuale.

Studio elettrofisiologico (EEF). Lo studio elettrofisiologico è una procedura invasiva che viene spesso eseguita per valutare la gravità della sindrome di WPW e determinare il trattamento più appropriato.
Durante l’EEF, vengono inseriti cateteri attraverso le vene o le arterie per raggiungere il cuore e registrare l’attività elettrica. Questa procedura consente di mappare le vie accessorie e valutare la loro conduttività e suscettibilità alle aritmie.

Ablazione. E’ il trattamento di scelta per molti pazienti con WPW sintomatica o ad alto rischio. Durante l’ablazione, si utilizza un catetere per erogare energia, solitamente sotto forma di radiofrequenza, per distruggere selettivamente le cellule delle vie accessorie anomale. Questo impedisce la conduzione anomala degli impulsi elettromagnetici e previene la ricorrenza delle aritmie.

Monitoraggio e follow-up. Dopo l’ablazione o in caso di WPW asintomatica, è consigliabile un monitoraggio periodico per valutare l’efficacia del trattamento e rilevare eventuali ricorrenze di aritmie. Inoltre, è importante che i pazienti siano consapevoli dei segni di allarme di aritmie potenzialmente pericolose e siano preparati a cercare assistenza medica immediata in caso di sintomi.

Gravidanza e WPW. Le donne con sindrome di WPW che pianificano una gravidanza dovrebbero consultare il loro medico per una valutazione del rischio individuale e una gestione appropriata. Alcuni farmaci antiaritmici utilizzati per controllare le aritmie possono non essere sicuri durante la gravidanza, quindi potrebbe essere necessario un adeguamento delle terapie.

È importante sottolineare che la sindrome di WPW è una condizione complessa e che le informazioni sopra riportate sono solo un’introduzione generale. Ogni paziente dovrebbe consultare uno specialista cardiologo per una valutazione completa e una gestione personalizzata.