Quando la pressione torna normale non si deve sospendere la terapia farmacologica
La Società Europea di Ipertensione afferma che il trattamento dell’ipertensione arteriosa deve durare tutta la vita perché la sua interruzione determina un nuovo rialzo dei valori pressori.
Il paziente con ipertensione è spesso asintomatico pertanto non ha la sensazione di essere “malato”, motivo per il quale è restio ad assumere farmaci o a continuare la terapia una volta che i valori pressori sono rientrati nella norma.
In realtà, però, i farmaci non curano l’ipertensione, ma abbassano e stabilizzano la pressione arteriosa riducendo la probabilità di pericolose complicanze cardio-vascolari potenzialmente gravi. È vero che un valido aiuto nel contrastare l’ipertensione viene anche dall’alimentazione e, più in generale, da un corretto stile di vita, non vi è però alcun dubbio che il trattamento farmacologico resti il gold standard. È infatti dimostrato che i soggetti che non interrompono il trattamento hanno un rischio ridotto del 37% di infarto, ictus o altri accidenti cardiovascolari rispetto a chi decide di sospendere i farmaci.
Vietato il “fai da te“: è importantissimo che nessuna modifica terapeutica venga fatta in autonomia, anche se si ha la sensazione di stare bene. È pertanto fondamentale una comunicazione attenta e puntuale, al proprio medico, dei disturbi legati alla terapia così da scongiurare il ripristino di valori pressori inappropriati e potenzialmente dannosi.