Il cuore in menopausa
A cura del Prof. Roberto Pedretti, Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore dell’UO di Cardiologia e del Dipartimento Cardiovascolare dell’IRCCS MultiMedica
Ormoni e menopausa: quali sono gli effetti sul cuore?
Le modificazioni ormonali che portano all’esaurimento della funzione ovarica possono essere responsabili di sintomi (vampate di calore, turbe dell’umore, alterazioni del sonno, dolori articolari diffusi) che solitamente sono avvertiti da circa otto donne su dieci in menopausa.
Con la menopausa vengono meno anche gli effetti protettivi degli ormoni femminili sul sistema cardiovascolare, tanto da raggiungere l’uguaglianza del rischio cardiovascolare tra uomo e donna.
La protezione garantita dagli estrogeni durante l’età fertile è nota da tempo. Al sopraggiungere della menopausa, il calo estrogenico produce:
- aumento del colesterolo LDL (che ha effetti aterogeni) e una riduzione del colesterolo HDL (che ha effetti protettivi)
- ipertensione arteriosa
- riduzione della sensibilità all’insulina, che determina un maggior rischio di sviluppare il diabete mellito (tipo 2)
- tendenza all’aumento del peso corporeo.
Accanto all’aumento di rischio conferito dai fattori di rischio cardiovascolare tradizionali (fumo, alcol, scorretta alimentazione e scarsa attività fisica) la menopausa si configura come un immodificabile fattore di rischio specifico per il sesso femminile.
Sintomi della malattia cardiovascolare negli uomini e nelle donne
I sintomi di malattia cardiovascolare nelle donne sono diversi e più silenti di quelli degli uomini e includono:
- senso di affaticamento,
- fiato corto
- bruciore
- senso di oppressione al petto
Le donne hanno una percezione meno attenta alla malattia cardiovascolare, tendono a sottovalutare i sintomi, dando spesso la colpa allo stress e ciò tarda l’arrivo in ospedale.
L’effetto benefico degli estrogeni sul cuore
Visto il beneficio offerto dagli estrogeni sul sistema cardiovascolare, in particolare la protezione da eventi ischemici durante l’età fertile, si è pensato che in menopausa una terapia sostitutiva potesse prolungarne gli effetti favorevoli. Sono stati perciò intrapresi a riguardo numerosi studi con dimostrazione, complessivamente, di un modesto effetto favorevole
La Società Italiana della Menopausa raccomanda di non iniziare una terapia sostitutiva ormonale in assenza di sintomi specifici, quali i disturbi vasomotori o ginecologici. Se è vero che non sussistono attualmente mandatorie indicazioni ad terapia ormonale sostitutiva al fine di ridurre per se il rischio cardiovascolare, certamente è appropriato avviarla in presenza di sintomi specifici e in assenza di controindicazioni.
Il rapporto rischio/beneficio è più favorevole nelle donne sintomatiche che iniziano la terapia sotto i 60 anni di età o comunque entro 10 anni dalla menopausa.
Cuore e diabete
Il diabete è un potente determinante delle malattie cardiovascolari anche nel sesso femminile, aumentando il rischio di morte coronarica (rispetto ai non diabetici) molto più nelle donne (3-7 volte) che negli uomini (2-3 volte).
Il diabete esalta l’azione sfavorevole degli altri fattori di rischio e la variazione dell’equilibrio ormonale che caratterizza il termine dell’età fertile favorisce purtroppo l’insorgenza del diabete stesso.
Come incide sul cuore una menopausa precoce?
Più precoce è l’età in cui si manifesta la menopausa, più è probabile che si verifichino malattie cardiovascolari negli anni successivi.
Un’analisi con un campione di oltre 300.000 donne ha valutato gli eventi clinici insorti dopo la menopausa, mostrando come le donne in cui si manifestava prima dei 45 anni avessero un rischio più alto del 50% di sviluppare, nel corso degli anni, un infarto miocardico rispetto alle donne la cui menopausa si verificava dopo i 45 anni.
Più tardiva è l’insorgenza, minore è il rischio non solo di eventi cardiovascolari, ma anche di sviluppare diabete mellito negli anni successivi. Tuttavia, è interessante notare che l’età in cui si presenta la menopausa non è una variabile capricciosa e immotivata, ma dipende dalle condizioni generali di salute. Infatti, è stato notato che le donne con fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, colesterolo elevato, abitudine al fumo, sovrappeso) tendono ad avere una menopausa più precoce rispetto alle donne che non mostrano tali caratteristiche.
L’importanza dei fattori genetici nell’insorgenza della menopausa
È interessante osservare come alcuni studi abbiano mostrato che i fattori genetici associati all’età di insorgenza della menopausa sono anche correlati alla modalità di invecchiamento e alla longevità. Questi geni, infatti, controllerebbero i meccanismi di riparazione del DNA e sarebbero un’espressione della stabilità del genoma.
Il DNA è naturalmente instabile e può danneggiarsi senza causa apparente, ragione per cui i meccanismi di riparazione sono molto importanti per impedire che i danni al DNA possano perpetuarsi dando origine a mutazioni pericolose. Una menopausa tardiva sarebbe correlata a una maggiore integrità del genoma, caratteristica che si associa anche a una maggiore attesa di vita.
I consigli per uno stile di vita salva-cuore
- fare attenzione ai valori di pressione arteriosa e ai livelli di glicemia, colesterolo e trigliceridi;
- astenersi dal fumo;
- mantenere un peso corporeo adeguato;
- praticare un’attività fisica regolare:
- avere una dieta salutare.
La squadra del cuore di MultiMedica
Nell’ambito delle patologie cardiovascolari MultiMedica ha sviluppato un’esperienza e competenza di eccellenza anche grazie all’attività di ricerca scientifica svolta all’interno dei reparti dell’IRCCS di Sesto San Giovanni, struttura multispecialistica riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “per la disciplina delle malattie del sistema cardiovascolare”.
Tutte le sedi di MultiMedica a Milano, Sesto San Giovanni, Castellanza (Varese) e Limbiate (Monza Brianza) offrono prestazioni ambulatoriali: visite specialistiche cardiologiche ed esami (elettrocardiogramma ECG, ecocardiogramma, holter, monitoraggio pressione arteriosa e altre).
Nelle sedi ospedaliere, le Unità Operative offrono anche prestazioni di cardiochirurgia, emodinamica, elettrofisiologia, riabilitazione.
Per saperne di più, visita le pagine delle singole Unità Operative.