Nascere dolcemente all’Ospedale San Giuseppe: i vantaggi del parto in acqua
Partorire in acqua è uno dei modi meno traumatici per mettere al mondo il proprio bambino; non per nulla si parla di nascita dolce e da ormai tre anni è possibile farlo anche all’Ospedale San Giuseppe.
L’acqua è un elemento importantissimo nella nostra vita: siamo costituiti per la maggior parte d’acqua e senza di essa non saremmo in grado di sopravvivere. Fin dalla nostra vita endouterina, siamo immersi in ambiente acquatico e per tutti i mesi della gravidanza è uno degli elementi che vengono monitorati come segnale di benessere.
L’acqua è vita, l’acqua è rilassante, ci accoglie in un abbraccio quando torniamo a casa stanchi la sera, lenisce i nostri dolori, rilassa la nostra mente e i suoi benefici sono numerosi anche durante la gravidanza, il travaglio e il parto. Non solo per la mamma, ma anche per il bambino e perché no… per l’ostetrica.
Innanzitutto è bene sapere che per accedere al travaglio e parto in acqua è necessario rispondere ad una serie di criteri quali: una gravidanza totalmente fisiologica (assenza di qualsiasi patologia materna e/o fetale), epoca gestazionale compresa tra le 37 e le 41 settimane, gravidanza singola con feto in presentazione cefalica. Inoltre, anche il travaglio deve essere fisiologico e pertanto iniziare spontaneamente, il liquido amniotico deve mantenersi limpido per tutta la durata, non vi devono essere cambiamenti significativi nel battito cardiaco fetale e non deve essere necessario l’uso di ossitocina per incentivare le contrazioni.
Quello di partorire in acqua può essere un desiderio materno o una proposta dell’ostetrica, ma in entrambi i casi la donna è libera di uscire dalla vasca ogni qual volta ne senta la necessità. Alcune donne amano il comfort che dà loro l’acqua durante il travaglio, ma hanno bisogno di uscire quando il bambino nasce e questa deve sempre essere considerata una possibilità.
Dal 2017 ad oggi, il 64% delle partorienti che presentavano i criteri e la volontà di accedere al travaglio/parto in vasca sono riuscite a far nascere il proprio bimbo in acqua.
Ma vediamo nel dettaglio quali vantaggi può apportare travagliare e partorire in acqua.
L’acqua, diminuendo la pressione addominale, alleggerisce il peso della pancia rendendo i movimenti più agili e semplici e favorendo la libertà di movimento della futura madre, che più facilmente assumerà le posizioni che in ogni momento la aiuteranno maggiormente a gestire il dolore delle contrazioni.
Seguire l’istinto e muoversi in risposta ad esso è infatti il modo migliore che la futura mamma ha a disposizione per rendere il parto più fluido: il bambino troverà i diametri migliori per ruotare e scendere attraverso il canale del parto e i tessuti materni non subiranno traumi. In acqua tale movimento è alla portata di tutte: chi ha mal di schiena, chi ai reni, chi sopra il pube, chi è stanca e fatica a sostenersi sulle gambe, troverà sollievo e beneficio nell’immersione in acqua.
L’acqua calda modifica la percezione del dolore, non lo annulla ma lo rende maggiormente gestibile, inoltre regola la pausa tra una contrazione e l’altra, permettendo alla futura madre di godere dei benefici della pausa per riposare e ricaricare le energie, preparandosi così ad affrontare la contrazione successiva. Il potere rilassante dell’acqua potrebbe anche favorire la dilatazione del collo dell’utero e consentire quindi un travaglio più veloce.
Partorire in acqua inoltre garantisce una maggior intimità e protegge maggiormente da inutili e invasivi interventi esterni, come le visite vaginali troppo ripetute. Per il bambino, nascere in acqua significa passare dal suo habitat naturale, liquido e caldo, ad un ambiente molto simile a quello in cui ha galleggiato nove mesi, pertanto l’adattamento alla vita extrauterina sarà più dolce e meno brusco, tant’è che molto spesso i bambini nati nell’acqua non piangono. Una volta adagiato tra le braccia della sua mamma, la reazione al passaggio da caldo a freddo stimolerà nel bambino l’istinto della respirazione.
Il parto in acqua è un prezioso strumento non solo per la donna, ma lo è anche per l’ostetrica, che da osservatrice silenziosa assiste spesso commossa al miracolo di un’altra nuova nascita.
Cinzia Piola, Coordinatrice Ostetrica del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale San Giuseppe