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Blog – Gruppo MultiMedica

Chirurgia urologica mini-invasiva: innovazione 3D e robotica per trattamenti

La chirurgia mini-invasiva rappresenta oggi lo standard per molte patologie urologiche, offrendo interventi più sicuri, precisi e con tempi di recupero più rapidi rispetto alla chirurgia tradizionale.

Cosa significa chirurgia mini-invasiva?

Con il termine chirurgia mini-invasiva si indica un insieme di tecniche chirurgiche che, rispetto alla chirurgia tradizionale “a cielo aperto”, consentono di accedere agli organi interni attraverso incisioni di dimensioni ridotte. Questo approccio, sempre più diffuso in molte specialità, ha rivoluzionato la pratica chirurgica rendendo gli interventi meno traumatici per il paziente e più rapidi nel recupero.

I principali vantaggi della chirurgia mini-invasica includono:

  • Minor dolore post-operatorio
  • Ridotto rischio di complicanze (come infezioni o sanguinamenti)
  • Degenza ospedaliera più brevi
  • Recupero funzionale più rapido
  • Minore impatto estetico grazie a cicatrici ridotte

L’evoluzione tecnologica – con l’introduzione della laparoscopia 3D e della chirurgia robot assistita – ha ulteriormente potenziato l’efficacia di questi approcci, rendendoli oggi lo standard di riferimento per molte procedure urologiche.

Quando si utilizza la chirurgia mini-invasiva urologica?

Le tecnologie laparoscopiche e robotiche vengono impiegate per il trattamento di un ampio spettro di patologie, tra cui il tumore della prostata, il carcinoma renale, i tumori della vescica, l’ipertrofia prostatica benigna voluminosa, i diverticoli vescicali, la calcolosi renale complessa, alcune malformazioni delle vie urinarie come la sindrome del giunto pielo-ureterale.

L’Urologia dell’Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica, è un centro di riferimento per questo tipo di approccio, distinguendosi a livello nazionale per l’adozione di tecnologie d’avanguardia che combinano versione 3D, robotica e sistemi di controllo avanzati.

Una lunga storia di innovazione in Urologia

L’Urologia è una delle specialità che per prime hanno adottato tecniche mini-invasive. Gia nell’800, erano in uso le prime procedure endoscopiche eseguite per via naturale, attraverso l’uretra, per la diagnosi e la cura dei calcoli vescicali, dell’ipertrofia prostatica e delle neoplasie vescicali. Nei secoli successivi, l’urologia ha continuato a guidare l’innovazione, ponendosi come una delle prime discipline a integrare la laparoscopia assistita da robot, oggi ampiamente impiegata per molte patologie uro-oncologiche.

Che cos’è la laparoscopia tradizionale e quali sono i vantaggi della laparoscopia in 3D?

La laparoscopia è una tecnica chirurgica mini-invasiva che consente di eseguire interventi all’interno della cavità addominale attraverso piccole incisione cutanee, utilizzando strumenti sottili e una telecamera che trasmette le immagini a un monitor. Nella laparoscopia tradizionale, la visione è bidimensionale e richiede al chirurgo una notevole abilità per interpretare la profondità e orientare con precisione i movimenti degli strumenti.

Con l’introduzione della laparoscopia 3D, la qualità dell’immagine e la percezione spaziale sono notevolmente migliorate: la visione stereoscopica consente di apprezzare i volumi e le distanze tra i tessuti, facilitando gesti chirurgici complessi, come la sutura o la dissezione di strutture delicate. Questo si traduce in maggior precisione, sicurezza operativa e tempi ridotti per molte procedure.

Laparoscopia tradizionale e chirurgia robotica: vantaggi e limiti a confronto

La laparoscopia tradizionale ha rappresentato una vera rivoluzione nella chirurgia urologica, consentendo interventi meno invasivi, con minori complicanze, riduzione del dolore post-operatorio e un più rapido ritorno alle attività quotidiane rispetto alla chirurgia a cielo aperto. Uno dei suoi principali vantaggi è il contatto diretto dell’operatore con gli strumenti, che garantisce un feedback tattile durante l’intervento. Il passaggio dalla chirurgia tradizionale alla chirurgia laparoscopica ha richiesto di necessità un approccio diverso ai comuni gesti che caratterizzano un intervento. Infatti, gli strumenti quali le pinze, i porta aghi e le forbici non sono direttamente utilizzati attraverso l’impugnatura nel corpo ma sono introdotti nella cavità addominale attraverso delle cannule che sono chiamate Trocar. Hanno solitamente diametri di 5 o 10 mm e steli abbastanza lunghi da attraversare le cannule e raggiungere i punti più profondi dell’addome. L’apertura o chiusura delle pinze, portaaghi o il taglio viene effettuato attraverso l’impugnatura dello strumento nella parte esterne al corpo. Ciò permette al chirurgo di percepire la resistenza dei tessuti, evitando così danni accidentali a strutture delicate.

Tuttavia, tra gli svantaggi va citata la limitata libertà di movimento degli strumenti, che si muovono in modo rigido lungo assi fissi. Inoltre, l’esecuzione di gesti chirurgici complessi (come le suture intracorporee) può risultare tecnicamente impegnativa, richiedendo un elevato livello di esperienza da parte del chirurgo.

La chirurgia robotica, invece, consente movimenti estremamente precisi e articolati, grazie a bracci meccanici che replicano fedelmente i gesti della mano del chirurgo, eliminando il tremore fisiologico e ampliando la gamma di movimenti possibili. Di contro, la chirurgia robotica non fornisce feedback tattile: il chirurgo non percepisce direttamente la consistenza dei tessuti, affidandosi esclusivamente alla visione per guidare i gesti.

Per unire il vantaggio del feedback tattile alla libertà di movimento della chirurgia robotica è stato introdotto presso l’Ospedale San Giuseppe – Gruppo Multimedica, un sistema ibrido, ovvero la laparoscopia robotizzata che ha come obiettivo di unire il meglio delle due tecniche. Essa consiste nell’utilizzare un braccio robotico al posto di una semplice strumento laparoscopico. Il braccio robotico monta nella sua parte terminale intracorporea un porta aghi o una pinza fenestrata o un dissettore o una forbice eventualmente anche elettrificabili per coagulare. Gli strumenti sono comandati da tasti posti nella parte prossimale, extracorporea, del braccio robotico consentendo di replicare i movimenti della chirurgia robotica tradizionale. In caso di necessità può essere utilizzato più di un braccio robotico contemporaneamente (per esempio un braccio per ciascuna mano dell’operatore o dell’aiuto). Il risultato finale è il mantenimento del feedback tattile, del contatto diretto tra chirurgo e paziente e la libertà e precisione di movimento della chirurgia robotica.

Innovazione tecnologica al servizio del paziente

In abbinamento alla colonna laparoscopica 3D ad alta definizione, l’Ospedale San Giuseppe ha introdotto uno specifico sistema di gestione del flusso di anidride carbonica (CO2).

Durante la laparoscopia, la CO2 viene immessa attraverso una cannula per distendere l’addome e creare lo spazio necessario per operare, ma l’aumento della pressione intraddominale può avere effetti collaterali, come la compressione dei grandi vasi venosi, con conseguente riduzione

dell’afflusso di sangue al cuore e l’alterazione della dinamica respiratoria dovuta alla spinta sul diaframma.

Il sistema utilizzato consente di operare a pressioni molto più basse rispetto agli standard tradizionali, offrendo significativi vantaggi per il paziente, soprattutto quelli con patologie cardiache o respiratorie. Inoltre, se durante l’intervento è necessario avere una aspirazione attiva di liquidi o fumo non si avrà come effetto negativo il calo della pressione, poiché il sistema è in grado di mantenere stabile la pressione interna, garantendo una visibilità costante e una distensione ottimale della cavità addominale. Questo si traduce in una procedura chirurgica più sicura, fluida ed efficace.

L’Urologia in MultiMedica

L’Unità Operativa di Urologia opera nelle seguenti sedi, offrendo un approccio completo alla diagnosi e alla cura delle malattie urologiche e andrologiche:

Il nostro team di esperti, l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e l’approccio orientato al paziente ci permettono di garantire risultati ottimali.

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