La diagnostica salva cuore
A cura del Dott. Roberto Mattioli, Responsabile Servizio di Ecocardiografia e degli Ambulatori della Cardiologia
La diagnostica salva cuore
Nonostante i grandi progressi compiuti in termini di qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici, le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte e morbilità. Risulta così di fondamentale importanza investire continuamente nella prevenzione, per ridurre l’incidenza di queste patologie ed il conseguente importante carico di disabilità e cronicità.
Il denominatore comune alla base delle malattie cardiovascolari, come la cardiopatia ischemica (infarto miocardico) e lo scompenso cardiaco, è l’aterosclerosi.
L’aterosclerosi è un processo molto lento, che inizia addirittura intorno ai vent’anni e progredisce senza dare alcun segno di sé fino alle fasi più avanzate o quando compare un evento avverso. Si tratta di una complessa alterazione degenerativa delle arterie che colpisce tutti i distretti vascolari ed in particolare le coronarie, causata da fattori, genetici ed ambientali, in particolare l’ipercolesterolemia. Questo processo produce, progressivamente, un ispessimento della parete delle arterie e conseguente ostruzione del lume vasale.
In genere, gli uomini sono più a rischio rispetto alle donne. Al contrario, per queste ultime la probabilità aumenta dopo la menopausa. Se da un lato è bene sapere che il rischio diventa maggiore con l’avanzare degli anni, dall’altro bisogna ricordare che le persone che hanno nella propria famiglia casi di malattie cardiovascolari in età giovanile (negli uomini al di sotto dei 55 anni, nelle donne 65 anni) presentano una probabilità più alta di poterle sviluppare.
Oltre ai fattori appena citati (età, sesso, familiarità e dislipidemia), ve ne sono altri quali ipertensione arteriosa e diabete che aumentano la probabilità di ammalarsi.
Per avere, quindi, un cuore in salute è importante sottoporsi a controlli periodici che comprendano, oltre alla visita specialistica cardiologica esami diagnostici che vengono abitualmente distinti in 1° – 2° e 3° livello a seconda della complessità e dei sospetti diagnostici.
Accertamenti diagnostici cardiovascolari di 1° livello
- Elettrocardiogramma (ECG): permette di visualizzare graficamente l’attività elettrica del cuore, misurando la frequenza cardiaca, il ritmo e le alterazioni tipiche della patologia coronarica. L’ECG è il primo esame che viene prescritto per valutare lo stato di salute del cuore. Viene solitamente consigliato quando il paziente accusa disturbi come aritmie (alterazioni del battito), ipertensione, dolore toracico, affanno (dispnea).
- Elettrocardiogramma dinamico Holter: è un’evoluzione dinamica dell’elettrocardiogramma. Possiamo controllare l’efficienza cardiaca e la regolarità del ritmo in un lasso di tempo che va dalle 24 alle 48 ore o maggiormente (7 e/o 15 giorni) durante le normali attività della giornata.
- Monitoraggio pressorio delle 24 ore (Holter pressorio): permette di monitorare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca nell’arco delle 24 ore. Le rilevazioni vengono effettuate con intervalli periodici durante il giorno e la notte. I dati raccolti forniscono i valori medi di pressione arteriosa e della frequenza cardiaca di una giornata intera.
Accertamenti diagnostici cardiovascolari di 2° livello
- Ecocardiogramma Color-Doppler: utilizzando gli ultrasuoni (esame quindi innocuo) permette di visualizzare il cuore in modo completo.
- Ecocardiogramma trans-esofageo (tecnica assimilabile all’esame gastroscopico) può essere utilizzato per una migliore diagnosi specie per le malattie valvolari o la ricerca di formazioni trombotiche nel cuore.
- Ecocardiogramma con Stimolo farmacologico o da Sforzo: lo stesso esame ecocardiografico eseguito durante la somministrazione di un farmaco (Dipiridamolo o Dobutamina) o da Sforzo (effettuato dal paziente mentre “pedala” stando su di un particolare lettino).
- Scintigrafia Miocardica da Sforzo: prevede la somministrazione di un radiofarmaco, debolmente radioattivo, che si fissa a livello del muscolo cardiaco. La tomoscintigrafia miocardica include due parti dell’esame:
- valutazione sotto sforzo, dove il radiofarmaco viene iniettato al termine della prova da sforzo o dopo stimolo farmacologico (Dipiridamolo).
- esame a riposo, dove il radiofarmaco viene iniettato al paziente nelle condizioni di riposo.
- Calcium Score Index: Attraverso la Tomografia Multistrato cardiaca (senza mezzo di contrasto) è possibile visualizzare se e quanto calcio è presente sulle pareti delle arterie coronarie. Recenti studi hanno dimostrato come la presenza del calcio coronarico sia un fattore di rischio significativo per il paziente con possibilità di avere un infarto miocardico in futuro.
Per questa ragione rappresenta ad oggi un esame di eccellenza che permette di identificare pazienti ad alto rischio, consentendo di poter intervenire, mediante terapie mirate e cambiamenti nello stile di vita. - TAC Coronarica (Tomografia Computerizzata Spirale Multidetettore / recente sistema Revolution CT): Si tratta di un esame tomografico ultra veloce ed oggi, con le nuove tecnologie, a basso assorbimento di radiazioni, molto utile per la prevenzione e diagnosi precoce delle malattie cardio-vascolari.
- Risonanza Magnetica Cardiaca (RMN): la Risonanza Magnetica Cardiaca, nota anche come CardioRM, consente un’esplorazione totalmente non invasiva del cuore. La tecnica usa campi magnetici ed impulsi a radiofrequenza per produrre immagini del cuore senza utilizzare radiazioni ionizzanti (raggi-X).
Accertamenti diagnostici cardiovascolari di 3° livello
Per esami di terzo livello si intendono indagini di tipo invasivo come ad esempio la coronarografia, che permette la valutazione di un eventuale patologia coronarica. In caso di presenza di ostruzione (stenosi) delle arterie coronariche, durante l’esame può essere risolta la stenosi attraverso il posizionamento di STENT ripristinando così il normale flusso del sangue.
Fin qui ho elencato gli accertamenti “salva-cuore” riferiti principalmente alla più frequente delle patologie cardiache che è la malattia delle coronarie. Altre indagini sono legate alla cura della patologia aritmica del cuore (fibrillazione atriale; aritmie atriali e ventricolari complesse). In questo caso, oltre all’utilizzo dei tests già descritti si ricorre allo Studio Elettrofisiologico (esame invasivo, complesso, per la corretta diagnosi delle aritmie) e la contemporanea cura attraverso le procedure di ablazione (emissione di energia in radiofrequenza).
In conclusione: molteplici sono le patologie del cuore e dell’apparato cardio-vascolare, ma altrettanto affidabili e numerose sono le tecniche diagnostiche in nostro possesso per la corretta diagnosi e cura delle stesse. È sempre fondamentale però “partire” dalla prima valutazione rappresentata dalla visita cardiologica, dalla stretta condivisione Medico-Paziente delle problematiche di salute e dall’impegno che ognuno di noi deve profondere nel modificare gli stili di vita che sono alla base della “buona salute”.
La Diagnostica cardiovascolare in MultiMedica
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