Giornata Mondiale dell’Alzheimer: una giornata per non dimenticare
Stavamo ballando, il 22 febbraio 2020: era sabato pomeriggio, e presso l’Auditorium dell’Ospedale MultiMedica di Castellanza si stava tenendo il primo di una serie prevista di incontri dal titolo “Arte e Movimento”, progetto dell’Associazione Alzheimer MultiMedica Onlus dedicato a persone con malattia di Alzheimer ed ai loro caregiver per offrire uno spazio ricco di arte, musica e ballo.
Eravamo insieme, un giro di valzer, immagini artistiche proiettate sulle pareti a fare da sfondo, una fetta di torta, un tè, una felicità insperata eppure tanto “normale” e che ora pare appartenere ad un’altra epoca. La musica si è fermata.
21 settembre 2020: sono passati 7 mesi ed è cambiato molto, ma non tutto. Lo sappiamo bene, non riscriviamo qui nel dettaglio la storia di questo periodo che ha segnato tutti noi, seppur in modi e tempi differenti. Tutti siamo stati toccati dall’isolamento, dalla paura e dal cambiamento.
Per i malati di Alzheimer che sono rimasti nelle loro case sono mancati i preziosi servizi assistenziali del territorio; chiusi i Centri Diurni, ferma l’assistenza domiciliare e l’attività delle associazioni di volontariato, difficile trovare badanti… ed ancor più la vita e l’assistenza si è concentrata nel nucleo famigliare, risorsa infinita, ma anche… sfinita.
Le visite ambulatoriali nel centro UVA ed i ricoveri ospedalieri sono rimasti aperti ma limitati alle urgenze per ridurre i rischi di accesso in ospedale a persone anziane fragili; abbiamo cercato di mantenere sempre vivo e disponibile il canale di comunicazione telefonica o via mail per offrire consigli e supporto, ma certo non è bastato a colmare le tante richieste.
Vi è la generale sensazione che le malattie croniche, e fra queste la demenza, che richiedono monitoraggio e regolarità nelle cure, abbiano subito un diffuso peggioramento nel periodo di lockdown e ora questo dato affiora evidente nelle visite ambulatoriali, nelle valutazioni neuropsicologiche, nei racconti dei famigliari e nelle crescenti richieste di assistenza.
Stiamo riallacciando i fili, recuperando contatti, visite, colloqui, ma le limitazioni ancora in vigore penalizzano soprattutto le attività dell’Associazione in presenza: gli incontri informativi per i famigliari, i laboratori per i malati. Per i nostri utenti, così bisognosi di empatia, di comunicazione anche non verbale, di ambiente caldo e facilitante, è difficile fare ricorso alle modalità più “tecnologiche”, ma ci stiamo comunque attivando per riprendere gli incontri informativi in modalità webinar, mentre la dr.ssa Eleonora Secchi, Responsabile dell’Atelier di Arteterapia, è riuscita a mantenere i contatti con regolari videochiamate, con riscontri a volte sorprendenti.
È un 21 settembre molto particolare, che ci invita ancora di più a non dimenticare, con speranza ed impegno, per un altro giro di valzer.
Dr.ssa Marta Zuffi, Direttore Unità Operativa di Neurologia, Ospedale MultiMedica di Castellanza (VA)