Le arteriopatie periferiche
Le arterie sono i vasi che portano il sangue ricco di ossigeno e sostanze nutritive dal cuore verso il resto del corpo. Quando le arterie delle gambe si ostruiscono, le gambe non ricevono abbastanza sangue ed ossigeno, e si può avere una condizione chiamata Arteriopatia Periferica (PAD).
L’arteriopatia periferica può causare disagio o dolore quando si cammina. Il dolore può verificarsi a livello dei fianchi, glutei, cosce, ginocchia, dei polpacci , o della parte superiore dei piedi. Si ha più probabilità di sviluppare la PAD con l’avanzare dell’età.
Infatti l’Arteriopatia Periferica (PAD) aumenta con l’avanzare dell’età. Colpisce lo 0,6% di soggetti di età compresa tra i 45-54 anni, il 2,5% di soggetti tra i 55-64 anni e l’8,8% tra soggetti di 65-74 anni. Questa patologia tende ad essere due volte maggiore nei maschi rispetto alle donne tra 50 e 70 anni, ma con incidenza quasi identica oltre i 70 anni.
La PAD tende ad essere due volte maggiore nei maschi rispetto alle donne tra 50 e 70 anni, ma con incidenza quasi identica dopo i 70 anni.
L’aorta è la più grande arteria del nostro corpo e trasporta il sangue pompato dal cuore al resto del corpo. Appena sotto l’ombelico nell’addome, l’aorta si divide nelle due arterie iliache, che portano il sangue in ogni gamba. Quando le arterie iliache si trovano a livello inguinale, si dividono ancora una volta e danno origine alle arterie femorali. Molti rami più piccoli originano dalle arterie femorali per portare il sangue alle gambe a i piedi.
Le arterie sono normalmente lisce e senza ostacoli al loro interno, ma, con l’età, possono ostruirsi attraverso un processo chiamato arteriosclerosi, che determina l’indurimento delle arterie. Con l’età, una sostanza di consistenza molle chiamata placca può accumularsi nelle pareti interne delle arterie. La placca è costituito da colesterolo, calcio, e tessuto fibroso. Con il procedere di accumulo ed estensione della placca, le arterie si irrigidiscono e si restringono. Alla fine, la placca si estende tanto da ridurre il flusso di sangue alle arterie delle gambe. In questa condizione la gamba non riceve l’ossigeno di cui ha bisogno. Compaiono allora i classici sintomi: disturbi nel cammino con riduzione dell’intervallo di marcia, oppure nei casi più gravi dolore anche a riposo e comparsa di piaghe e gangrene alle dita dei piedi oppure al tallone e alla gamba.
Fattori di rischio
I fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia delle arterie periferiche includono:
- Fumo
- Diabete
- L’obesità (indice di massa corporea superiore a 30)
- Alta pressione sanguigna (140/90 millimetri di mercurio o superiore)
- Il colesterolo alto (colesterolo totale più di 240 milligrammi per decilitro o 6.2 millimoli per litro)
- L’età, soprattutto dopo aver raggiunto i 50 anni di età
- Una storia familiare di malattie cardiache o ictus
- Livelli in eccesso di omocisteina
Diagnosi
I test utili per diagnosticare la malattia delle arterie periferiche sono:
- Valutazione clinica eseguita da medico specialista (Angiologo o Chirurgo Vascolare).
- Valutazione doppler dell’indice caviglia-brachiale (ABI).
- Ecocolordoppler arterioso degli assi vascolari maggiori. Consente di valutare il flusso arterioso e la presenza di ostruzioni o restringimenti
- AngioTAC. Consente la valutazione delle alterazioni della pareti delle arterie
- Angiografia (CTA). Il cateterismo angiografico è una procedura più invasiva che comporta il guidare un catetere attraverso un’arteria nell’inguine verso l’area interessata e iniettare poi il mezzo di contrasto.
- Gli esami del sangue. Un campione di sangue può essere utilizzato per misurare il colesterolo e trigliceridi e per controllare il diabete.
Trattamento
Il trattamento per la malattia delle arterie periferiche ha due obiettivi principali. Il primo è quello di gestire i sintomi. Il secondo è quello di fermare la progressione dell’aterosclerosi in tutto il corpo per ridurre il rischio di infarto e ictus.
Il modo migliore per prevenire la claudicatio (dolore alle gambe durante la deambulazione dopo un determinato percorso) è quello di mantenere uno stile di vita sano. Ciò significa:
- Smettere di fumare
- Se si ha il diabete, mantenere il livello di zucchero nel sangue nella norma.
- Fare esercizio regolarmente. 30 minuti almeno tre volte a settimana
- Abbassare il colesterolo e livelli di pressione arteriosa, se necessario.
- Mangiare cibi che sono a basso contenuto di grassi saturi.
- Mantenere un peso sano.
Conclusioni
Se i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti, è necessario un ulteriore trattamento medico.
Questo consiste utilizzazione di farmaci per ridurre il colesterolo, controllare la glicemia (diabete), mantenere entro valori corretti la pressione arteriosa. In caso di necessità si interviene con farmaci specifici per migliorare il flusso di sangue agendo sulla fluidità oppure sulla dilatazione dei vasi arteriosi più piccoli che costituiscono i circoli collaterali.
In ultima istanza può essere necessario intervenire direttamente sulle arterie dilatandole con cateteri appositi ed inserendo stent o endoprotesi (strutture protesiche che consentono di mantenere dilatato il segmento arterioso), oppure intervenendo chirurgicamente disostruendole o sostituendole con protesi sintetiche o di materiale biologico (by pass).
In ogni caso una volta accertata la malattia è indispensabile essere seguiti periodicamente da un medico specialista che programmerà i controlli necessari nel tempo e proporrà le terapie mediche o chirurgiche più idonee.