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Blog – Gruppo MultiMedica

Il Caffè: Benefici, Rischi e Impatti sulla Salute Cardiovascolare

Un rituale quotidiano amato e controverso

Il caffè è una bevanda che ha radici profonde nella cultura italiana, tanto da diventare un rito irrinunciabile per molti. Tuttavia, il suo consumo è spesso al centro di studi scientifici e dibattiti. Sebbene i benefici siano noti e riconosciuti, altrettanto numerosi sono i rischi associati a un consumo eccessivo. Il caffè contiene la caffeina, una sostanza alcaloidea che, attraverso il processo di torrefazione, acquisisce le caratteristiche organolettiche che la rendono tanto apprezzata.

Benefici del caffè

Uno dei principali vantaggi del consumo di caffè è il suo effetto stimolatorio sul sistema nervoso e cardiaco. Grazie alla caffeina, questa bevanda riesce a migliorare la concentrazione, a combattere la sonnolenza e a stimolare la digestione, soprattutto se bevuta dopo un pasto abbondante. Non solo: la caffeina favorisce anche il dimagrimento grazie al suo effetto lipolitico, che facilita l’utilizzo dei grassi a scopo energetico, aumentando il metabolismo.

Tra gli altri benefici troviamo anche una lieve riduzione dell’appetito, utile per chi segue diete ipocaloriche, e la presenza di sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, anche se in quantità limitate. Nonostante questi effetti positivi, è importante ricordare che tali benefici non giustificano un consumo smodato di caffè.

I rischi legati al consumo eccessivo di caffè

Come per molte altre sostanze, anche il caffè può avere effetti negativi, soprattutto se consumato in quantità eccessive. L’effetto stimolatorio della caffeina può infatti aumentare la produzione di succhi gastrici, peggiorando condizioni come gastrite, ulcera e reflusso gastroesofageo. Inoltre, può risultare dannoso per chi soffre di ipertensione, insonnia o tachicardia, poiché può causare sbalzi di pressione e tremori.

Un altro rischio riguarda l’effetto inibitorio del caffè sull’assorbimento di calcio e ferro, che può aumentare il rischio di osteoporosi e anemia, soprattutto nelle persone più fragili.

Caffè e salute cardiovascolare: gli studi più recenti.

Un recente studio ha analizzato l’effetto del consumo di caffè sulla pressione sanguigna, dimostrando come questa bevanda possa influire sulla salute cardiovascolare. La ricerca ha coinvolto 1.400 partecipanti divisi in base al consumo di caffè: nessun consumo, consumo moderato (1-2 tazze) e consumo elevato (3 tazze al giorno). Le misurazioni della pressione arteriosa sono state effettuate in diverse situazioni, sia all’inizio dello studio che dopo 10 anni di follow-up.

I risultati hanno mostrato che, nonostante la caffeina possa aumentare la pressione sanguigna nel breve termine, non ci sono stati effetti significativi sulla pressione a lungo termine. In particolare, i consumatori di caffè hanno registrato una pressione arteriosa leggermente più bassa rispetto a chi non ne beveva. Inoltre, non è stato rilevato un aumento significativo di nuovi casi di ipertensione nei consumatori di caffè rispetto ai non consumatori.

La dose giusta per il cuore

Per quanto riguarda la quantità ottimale di caffè da consumare, lo studio ha confermato le raccomandazioni dell’EFSA: fino a 400 mg di caffeina al giorno non rappresentano un rischio per la salute, anche per chi soffre di ipertensione. Roberto Pedretti, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovani e Professore associato all’Università di Milano Bicocca afferma che “le dosi giornaliere fino a 400 mg al giorno di caffeina negli adulti sani non costituiscono un problema per la salute, con l’eccezione delle donne in gravidanza”. Questo corrisponde a circa cinque espressi al giorno, secondo quanto dichiarato dall’EFSA.

Anche per chi soffre di pressione alta, il Prof. Pedretti aggiunge che “la raccomandazione è valida anche per le persone con ipertensione arteriosa”. Il cardiologo sottolinea inoltre come l’aumento a breve termine della pressione si verifichi soprattutto in chi non consuma frequentemente caffè. “L’aumento a breve termine della pressione si verifica soprattutto in chi non beve spesso caffeina”, prosegue Pedretti, spiegando che chi beve regolarmente caffè sviluppa una tolleranza alla caffeina, riducendo così l’effetto a lungo termine sulla pressione.

Il Centro Cardiovascolare in MultiMedica

Il Dipartimento Cardiovascolare e Metabolico è uno dei settori d’elezione del Gruppo MultiMedica, poiché dal 2006 l’Ospedale MultiMedica di Sesto San Giovanni (MI) è stato riconosciuto dal Ministero della Salute come Istituto di Ricovero e Cura Carattere Scientifico (IRCCS) proprio nella disciplina “Malattie del sistema cardiovascolare”.

Il Centro Cardiovascolare MultiMedica offre una presa in carico completa del paziente che comprende: prevenzione, diagnosi, cura (medica e chirurgica), assistenza domiciliare e ricerca scientifica. Per info o prenotazione clicca qui 

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