ProGym: l’unione fa la forza
Esercizio fisico e psicoterapia sono i migliori alleati contro il tumore al seno: sul valore di questo binomio è nata l’associazione oncologica ProGym che, in collaborazione con il Gruppo MultiMedica, dal 2019 ha riunito un team di psicologi e personal trainer per offrire un percorso psico-fisico personalizzato, dedicato alle pazienti della Breast Unit. Un’attività che non si è interrotta nemmeno durante il lockdown, proseguendo in modalità online.
Inoltre, con la firma di una convenzione tra il nostro gruppo ospedaliero e GetFIT, a partire da settembre 2021, nell’ambito del progetto GymTherapy, il protocollo psico-fisico ProGym viene riproposto anche all’interno dei centri fitness del circuito GetFIT, con il coinvolgimento dei loro tecnici sportivi.
Come dimostrato dai numerosi studi scientifici, l’attività fisica riveste un ruolo decisivo nella riabilitazione oncologica non solo perché riduce la mortalità e gli effetti deleteri delle terapie, ma anche perché previene il rischio di sviluppare recidive. Accanto a questi benefici, dal punto di vista relazionale i gruppi di sport sono un’occasione per favorire nuove conoscenze tra persone che condividono lo stesso vissuto, grazie alle quali è più facile esprimersi e vincere le proprie paure. Per questo motivo ProGym ha deciso di integrare esercizio fisico con psicoterapia individuale e di gruppo, allo scopo di lavorare anche sugli aspetti emotivi che le neoplasie possono alterare, abituando le pazienti a prendersi cura di sé recuperando fiducia e ottimismo, come racconta Valeria, una delle partecipanti al corso.
Ecco la sua testimonianza:
«Inizio questo mio scritto con una frase che di solito conclude una lettera: vi ringrazio di cuore per quello che mi avete donato, per l’importanza del vostro convinto e instancabile impegno nel progetto ProGym e vi abbraccio tutti con immensa gratitudine.
Gratitudine, immensa, perché in soli tre mesi passati insieme a voi ho raggiunto due traguardi importanti: una forma fisica e uno stato emotivo molto molto migliorati tanto da convincermi dell’importanza di portare avanti il lavoro iniziato.
Per rendere visiva questa mia sensazione di “risalita” prendo come riferimento proprio il vostro logo. Io lo interpreto così: a terra rimane, certo rimane, l’ombra di una persona che però si alza con le braccia e lo sguardo rivolti verso l’alto trasmettendo apertura alla vita e positività.
E ora volentieri ripercorro il mio tragitto. E lo faccio soprattutto per me stessa perché ne sono orgogliosa, perché mi ha dato carica, a me che di natura sono anche un po’ pigra.
Durante una visita oncologica di controllo il dr. Francesco Scanzi mi ha messa al corrente di una iniziativa volta a sostenere l’importanza della ricerca del benessere per le persone che si sono trovate a tu per tu con il cancro e mi ha consegnato una brochure che illustrava l’iniziativa MultiMedica ProGym. L’ho messa inizialmente da parte con un po’ di scetticismo, poi un giorno l’ho ripresa in mano e ho chiamato per avere informazioni.
Sono stata ricontattata da Marco Trombin. Forse perché anche lui è “uno dei nostri”, è riuscito immediatamente a stabilire un rapporto molto spontaneo, naturale e di condivisione come se ci fosse già una conoscenza, come se dall’altra parte del telefono ci fosse un amico che ti vuole aiutare ma, aspetto per me importantissimo, in modo simpatico, leggero e ironico.
Ho quindi partecipato al primo incontro organizzato per conoscere il programma, per conoscere le altre donne che avrebbero formato il gruppo, per conoscere chi ci avrebbe guidato in questa avventura. Era presente anche la famiglia di Marco Trombin, con la forza del loro sorriso, dell’amabilità, con la forza di riuscire a far riflettere sulla verità di quel proverbio che recita “l’unione fa la forza”.
La forza di persone che mi ha dato subito la sensazione che non erano lì per caso. Ho avuto la sensazione di una forte sintonia di intenti, di un legame invisibile e pure molto percettibile. Sicuramente c’era dietro una regia, quella di Marco Trombin, che ha avuto la capacità e sensibilità di formare un cast perfetto.
Non c’era dubbio, ci sarei stata! E già quella decisione è stata per me come una ricarica.
Oggi, ripeto, mi sento molto bene e voglio ringraziare: Marco Trombin e la sua splendida moglie Gabriella per quello che ho scritto in precedenza e anche per la loro sempre forte, simpatica, empatica e costante presenza: prima, durante e dopo ogni tappa del nostro percorso. Loro sono stati fondamentali! E saranno fondamentali per gli altri gruppi che via via si formeranno.
La dr.ssa Maura Levi con la quale ho sentito immediatamente un’accoglienza quasi materna, pur essendo io molto molto più “grande” per età. Si è resa subito disponibile a un incontro personale che mi ha rassicurato sulle mie paure, sui miei dubbi.
La dr.ssa Silvia Pagani che pilotando i nostri incontri di psicoterapia di gruppo ha contribuito fortemente a creare un gruppo di donne unito nell’affrontare le nostre individuali difficoltà con la massima spontaneità. Abbiamo pianto e riso tutte insieme, ci siamo anche divertite, ci siamo impegnate in momenti dall’apparenza ludica ma che ci ha dato l’opportunità di esprimere la nostra interiorità, di entrare più in contatto con noi stesse.
Il nostro personal trainer, Francesco Caputo, che ci ha portato al raggiungimento di un benessere fisico e di conseguenza mentale, che inizialmente lasciava molto a desiderare. Ogni parte del nostro corpo scricchiolava. Grazie alla sua competenza e professionalità, ci ha rimesso in forma. Ci ha fatto sudare, qualche volta lamentare pur con il piacevole sottofondo della musica, ma soprattutto grazie ai suoi insegnamenti e con la sua ferrea volontà di farci agire per star bene.
E poi, permettetemi, uno specialissimo ed emozionato ringraziamento alle mie compagne di avventura. Le nomino rigorosamente in ordine alfabetico. Grazie a: Elsa, Ester, Milena, Gabriela, Letizia, Renata, Sandra, Simona.
Grazie perché mi sono alimentata della vostra forza ma anche della fragilità che avete espresso e condiviso con sincerità. E grazie perché oggi mi nutro anche di quella “rinascita” che ho visto in ognuna di voi. Dei sorrisi e le risate che hanno preso il posto di quel velo di tristezza e di disorientamento che avevamo in volto all’inizio».