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Blog – Gruppo MultiMedica

Teleassistenza neonatale a supporto delle neomamme

La Teleassistenza, che è solo una parte della più complessa e articolata “Telemedicina”, è caratterizzata da un sistema socio-assistenziale strutturato per la presa in carico della persona al domicilio. Ciò avviene tramite la gestione di allarmi, di attivazione di servizi di emergenza e di chiamate di “supporto” organizzate per connettere il paziente a un erogatore di servizi. Per la popolazione adulta tale materia ha valenza più che altro sociale, ma in ambito pediatrico essa può sfumare verso quello sanitario, potendo essere considerata quale parte integrante del percorso di continuità assistenziale. È per questa ragione, probabilmente, che nonostante la progressiva considerazione guadagnata dalla Teleassistenza, tale servizio, in Neonatologia, sia ancora in fase poco più che iniziale. Inoltre, va anche ricordato che non sono i pazienti che rivolgono direttamente il quesito al sanitario, ma vi è sempre un intermediario che riferisce un sintomo o un’anomalia delle condizioni generali.

 

La letteratura internazionale riporta solo saltuariamente l’utilizzo della Teleassistenza neonatale, perlopiù in riferimento alla possibilità di attuare visite “virtuali” per i parenti dei bambini ricoverati nelle Unità di Terapia Intensiva. Oppure descrive modalità di consulenza a distanza fra diversi specialisti al fine di valutare neonati degenti in strutture distanti da Centri di eccellenza e non altrimenti raggiungibili. Si pensi ai piccoli ospedali situati nelle regioni più interne dell’Australia o ad alcuni punti nascita collocati in zone impervie nei paesi in via di sviluppo. Sono, invece, del tutto marginali le esperienze riguardanti il supporto a distanza nei confronti delle problematiche legate alla genitorialità.

In Italia, l’Ospedale San Giuseppe è tra i primi esempi di Teleassistenza dedicata alla gestione del neonato. Infatti, dal mese di giugno 2022 ha iniziato a proporre alle donne che partoriscono presso la propria struttura la possibilità di usufruire nel post-dimissione di una consulenza da remoto, così da sostenere la famiglia nella gestione delle più comuni problematiche del bambino.

Tale servizio consta di diversi livelli di intervento. Si parte dalla possibilità di effettuare una telefonata ad un determinato numero a cui risponde un’infermiera specializzata. Se il problema esula dalla sua competenza e, soprattutto, non riveste carattere di urgenza per cui risulterebbe necessario portare il bimbo presso un Pronto Soccorso, viene interessato il Neonatologo di reparto. Nel giro di alcune decine di minuti viene quindi organizzata una videochiamata che connette il medico con la famiglia, così da permettere la valutazione visiva oltre che uditiva del problema. Tale servizio è attivo tutti i giorni senza limitazioni di orario.

L’esigenza di fornire un servizio “domiciliare” alla perinatalità trova ragione nel fatto che, nel corso degli anni, l’età delle partorienti si è progressivamente innalzata ed il nucleo familiare è andato sempre più riducendosi, sottraendo alla puerpera l’aiuto che, una volta, veniva fornito dai parenti, principalmente nonni e zii, che potevano offrire la loro esperienza per la gestione quotidiana del neonato. I dubbi sull’allattamento, sulla crescita o anche solo sul comportamento del bambino possono porre le neomamme in una condizione di disagio e inquietudine. La mancanza di un riferimento ritenuto autorevole e prontamente disponibile spinge spesso la famiglia a recarsi presso l’ospedale ove si è da poco partorito, cercando aiuto nel personale che già si è occupato della diade madre/figlio, ma tale soluzione si scontra molto spesso con gli aspetti organizzativi e burocratici che normano l’accesso alle strutture di degenza.

L’uso di percorsi telematici già programmati e comunicati alle famiglie, l’organizzazione del Punto Nascita che permette di offrire uno spazio di tempo dedicato al colloquio telefonico e, se necessario, alla visione via webcam del bambino con l’aggiunta della consulenza dello specialista neonatologo, sono fattori che consentono di ridurre lo stress familiare e, contemporaneamente, gli accessi inappropriati ai Pronto Soccorso e ai reparti di Pediatria e Neonatologia.

 

Per cercare, poi, di venire incontro alla domanda di supporto e, più in generale, alle necessità dell’attuale popolazione in età riproduttiva, alla Teleassistenza si possono affiancare webinar (neologismo nato dall’unione dei due termini “web” e “seminar”) e conferenze virtuali. Durante il lockdown, infatti, molti Centri Nascita hanno sperimentato la via telematica per organizzare videoconferenze riguardanti i corsi di preparazione al parto permettendo così di garantire il confronto tra gli operatori sanitari e le future mamme. Sempre presso l’Ospedale San Giuseppe sono attualmente calendarizzati alcuni webinar tenuti da un osteopata neonatale che espone alcune modalità utili a prendersi cura correttamente del bambino nei suoi primi mesi di vita. L’uso del webinar è diventato comune in ambito educazionale, applicarlo come metodo per istruire o fornire ai genitori nozioni su alcuni aspetti della puericultura, può accrescerne la sicurezza e l’autostima e risulta funzionale soprattutto per i soggetti che vivono lontani dal supporto parentale.

Il rilevante e progressivo calo delle nascite nel nostro paese è un fatto grave ed evidente. La ricerca di soluzioni che supportino le future mamme riguarda sia la Politica Sanitaria, sia gli operatori che intervengono nel “Percorso Nascita”. La Teleassistenza e, più in generale, l’applicazione su vasta scala delle tecnologie digitali potrebbe facilitare il rapporto medico/paziente, cercando di contribuire ad invertire l’attuale tendenza alla denatalità.

 

Claudio Migliori, Direttore U.O. Neonatologia Ospedale San Giuseppe

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