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Blog – Gruppo MultiMedica

Terapia del dolore: istruzioni per l’uso

Il dolore non va sopportato, va trattato! Il “fai da te”, però, non serve.
La mia salvezza è stata il Terapista del dolore

Convenzionalmente, quando sentiamo parlare o leggiamo di “terapia del dolore”, il primo pensiero corre a patologie complesse, incurabili, terminali. Non è per forza così. A prescindere dal disturbo che lo genera, che sia una malattia o un trauma, quando il dolore diventa cronico, cioè persistente nel tempo, debilitante sia a livello fisico sia a livello psicologico, affidarsi alla terapia del dolore può essere risolutivo. È difficile pensare che il dolore possa essere curato indipendentemente dalla patologia da cui scaturisce e prende forza, ma la “medicina del dolore”, oltre a riconoscerne e valutarne la tipologia, utilizzando la migliore soluzione farmacologica disponibile, vuole trattarne la remissione fino alla sua estinzione.

Quando lo scorso novembre, Gianfranco ha iniziato a percepire un fastidio alla gamba destra, sul momento sopportabile seppur spiacevole, non avrebbe mai pensato che in breve tempo si potesse trasformare in una patologia tanto invalidante. L’incontro con il Dott. Michele Bonaccorso, medico anestesista e responsabile dell’ambulatorio di terapia del dolore all’Ospedale MultiMedica di Castellanza, ha risolto rapidamente il suo problema.

Gianfranco, quale è stata l’evoluzione del suo disturbo?

All’inizio era solo un fastidio, il più delle volte non ci facevo neppure caso. Appassionato di ciclismo e praticandolo a livello amatoriale, ho pensato per prima cosa di aver sforzato la gamba durante un allenamento e che questo malessere sarebbe passato da solo, magari aiutandomi con un massaggio o qualche farmaco. Invece giorno dopo giorno è aumentato. Dapprima facendo fatica a stare seduto; andava meglio quando ero in piedi oppure sdraiato, ma verso marzo anche stare in piedi, era diventata una tortura: e io in piedi ci lavoro! Non solo, a poco a poco il dolore si è insinuato in ogni momento della giornata adombrando come un velo qualunque attività o occasione. Un sottofondo costante che mi accompagnava nella quotidianità, associato a stilettate improvvise. Non c’era niente di quello che provavo che mi aiutasse, che fossero farmaci o terapie manuali. Solo nei momenti in cui potevo sdraiarmi, sentivo un po’ di sollievo, ma il pensiero era comunque proiettato a quando sarebbe ritornato. Il dolore mi aveva invaso la vita!

Come è giunto alla decisione di affidarsi alla Medicina del dolore?

Un passaggio dal medico curante e il consiglio della mia ex moglie mi hanno convinto a rivolgermi all’ambulatorio di Terapia del dolore della MultiMedica di Castellanza. Ho così incontrato il Dott. Bonaccorso che, dopo un approfondito colloquio sulla mia situazione, ha richiesto una risonanza magnetica alla colonna lombare. Sinceramente rimasi un po’ perplesso sindacalizzazione pensando che, facendomi male la gamba fosse quest’ultima da esaminare e curare. Mi sbagliavo! Il Dott. Bonaccorso mi spiegò che sospettava il dolore alla gamba avesse causa da un problema alla schiena, la lombo sciatalgia. Già dal primo incontro aveva capito il problema. Quando ci siamo rivisti, infatti, l’esito dell’esame confermava la presenza di ernia discale con compressione di radice nervosa. Dopo avermi rivalutato alla luce di quanto emerso dall’indagine, considerando da quanto tempo il dolore persisteva e la sua intensità, quantificata rispetto a una scala di valori tra uno e dieci e che personalmente avevo valutato costante tra sette e otto, mi ha proposto un ciclo di infiltrazioni peridurali medicate.

Quanto tempo c’è voluto per percepire qualche risultato?

In totale tre infiltrazioni con un intervallo di circa quindici giorni, ma già dalla prima iniezione ho riscontrato un notevole miglioramento. Alla seconda poi, sparite le fitte di dolore che mi impedivano di muovermi liberamente o di stare seduto, dopo la terza i miei disturbi sono diventati un ricordo. L’ultima infiltrazione risale ai primi di giugno, da allora la qualità della mia vita è notevolmente migliorata per quanto riguarda i movimenti ma soprattutto è sparita quell’ombra costante che mi frenava, impedendomi di compiere serenamente qualunque tipo di attività.

Ora aspetto con ansia il benestare per riprendere in mano la bicicletta, senza strafare, prometto

Terapia del Dolore: che cos’è…

la Medicina (o Terapia) del Dolore: disciplina medica che si prefigge la diagnosi e cura di tutte le sindromi dolorose, studiandone i meccanismi che le producono, riconoscendone le cause, scegliendo e applicando le terapie più adatte per eliminarle.

il dolore cronico: di lunga durata, persistente nel tempo anche se la causa primaria è regredita, associato da un’importante componente psicologica e relazionale che limita prestazioni fisiche e sociali. Spesso complementare a malattie ad andamento cronico.

l’ernia discale: patologia della colonna vertebrale rappresentata dalla fuoriuscita di parte del disco intervertebrale posto tra due vertebre consecutive e del suo spostamento all’interno del canale midollare con conseguente compressione delle radici nervose e/o del midollo.

la radice nervosa: fasci di fibre nervose che fuoriuscendo dal sistema nervoso centrale e si congiungono a formare un tronco nervoso.

la lombo sciatalgia: condizione medica che per effetto della compressione o irritazione della radice nervosa determina dolore nella parte bassa della schiena (zona lombare), in uno dei due glutei e lungo uno dei due arti inferiori.

la scala valutazione (dolore): essendo un’esperienza soggettiva e individuale è difficile valutarne l’entità senza una metodologia che abbia validità assoluta. Oggi sono utilizzati diversi metodi secondo il tipo di dolore, le condizioni cliniche, l’età e la possibilità di collaborazione del paziente riuniti in un’autovalutazione di quantità e qualità del dolore guidata da strumenti che ne permettono una valutazione numerica (NRS), analogica visiva (VAS) o verbale (VRS).

l’infiltrazione peridurale: tecnica antidolorifica che consiste nell’iniettare uno o più farmaci in prossimità di una struttura nervosa a livello della colonna vertebrale.

 

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