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Blog – Gruppo MultiMedica

Cardiopatie: vacanze al mare o in montagna?

Ho 62 anni e sono reduce da un intervento di angioplastica coronarica eseguito 3 mesi fa. Dovendo scegliere dove trascorrere le vacanze estive, mi consiglia il mare o la montagna ?
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Risponde

Michele Lombardo, Direttore dell’Unità di Cardiologia dell’Ospedale San Giuseppe. Inviate le vostre domande a info@multimedica.it

 

Gentile Signore,

La sua domanda viene frequentemente posta dai pazienti che, come Lei, hanno sofferto di un evento cardiaco. Cercherò di rispondere in maniera adeguata, malgrado la mancanza di dati più completi circa il suo attuale stato clinico.

Non è noto se si sia trattato di un intervento di angioplastica elettiva, cioè eseguito in una situazione di stabilità clinica, oppure in urgenza-emergenza, ad esempio per un infarto incombente o altra tipologia di sindrome coronarica acuta.

Neppure viene descritto lo stato del suo albero coronarico al momento della procedura: si trattava di una lesione monovasale, trattata con successo, oppure è presente una malattia aterosclerotica anche a carico di altri vasi coronarici?

Pure sarebbe utile sapere quale è la condizione strutturale e funzionale del ventricolo sinistro, a seguito della procedura interventistica. Da queste valutazioni, come dal Suo profilo di rischio aterogenico (fumo, iperolesterolemia, diabete, ipertensione), si potrà trarre un affidabile orientamento per quanto riguarda la prognosi cardiovascolare a medio e lungo termine.

Fatta questa premessa, per come è formulata la Sua domanda, propenderei a ritenere che l’intervento sia stato completo ed efficace, privo di complicazioni, in assenza di un significativo danno cardiaco post-procedurale.

Possiamo ragionevolmente ritenere che, se la terapia viene condotta regolarmente in assenza di sintomi e se il controllo cardiologico a 3 mesi dalla procedura ha dato un responso favorevole, non vi sono motivi particolari per preferire una destinazione o l’altra per la vacanza.

Piuttosto, occorre osservare alcune regole prudenziali:

  1. non sottoporsi a sforzi fisici improvvisi, senza un’adeguata preparazione, da eseguirsi in maniera graduale e con carichi di lavoro progressivamente crescenti;
  2. assicurarsi che la terapia prescritta e in particolare quella anti-aggregante (necessaria per mantenere la pervietà dello stent nel vaso trattato) e quella ipocolesterolemizzante (volta a stabilizzare le placche ateromasiche), sia in grado di abbassare adeguatamente il colesterolo LDL, che è quello “cattivo”.

Qualora si scegliesse come destinazione la montagna, è preferibile evitare di soggiornare a quote superiori ai 1700-2000 metri, se non dopo una graduale acclimatazione, con carichi progressivi di attività fisica.

Pe qualsiasi destinazione, è sempre consigliata un’adeguata idratazione e un adeguato contributo di frutta, verdura, insalata.

Buona vacanza!

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