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In breve

La sindrome post-trombotica può insorgere come conseguenza di una trombosi venosa, soprattutto quando coinvolge le vene profonde della gamba (TVP). È interessante notare che quasi la metà delle persone affette da TVP sviluppa una sindrome post-trombotica, che può variare in gravità.


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Sindrome Post-Trombotica

Descrizione

La sindrome post-trombotica può insorgere come conseguenza di una trombosi venosa, soprattutto quando coinvolge le vene profonde della gamba (TVP). È interessante notare che quasi la metà delle persone affette da TVP sviluppa una sindrome post-trombotica, che può variare in gravità.
Tuttavia, con il trattamento adeguato, è possibile alleviare i sintomi e prevenire ulteriori complicazioni dannose.

Le vene svolgono la funzione di trasportare il sangue dal resto del corpo verso il cuore. Per evitare il reflusso del sangue verso le braccia e le gambe a causa della forza di gravità, le vene sono dotate di valvole che agiscono come delle vere e proprie valvole (unidirezionali), impedendo il reflusso del sangue. Tuttavia, in presenza di disturbi venosi, queste valvole potrebbero non svolgere correttamente il proprio compito a causa di cicatrici derivanti da processi infiammatori come la trombosi. Di conseguenza, il sangue tende a ristagnare nelle estremità, aumentando la pressione all’interno delle vene. Questa situazione può causare la fuoriuscita di liquidi dalle vene verso i tessuti circostanti, creando accumuli di fluidi (edemi) e gonfiore.

Sintomi

I sintomi tipici di una sindrome post-trombotica includono:

  • Sensazione di pesantezza e dolore da tensione nell’estremità interessata
  • Accumulo di liquidi (linfedemi) con conseguente gonfiore nella zona dei piedi, degli malleoli e nella parte inferiore della gamba
  • Problemi di nutrizione della pelle, come scurimento del derma, assottigliamento della superficie cutanea, maggiore sensibilità e aspetto vitreo (dermatite ocracea o di Favre)
  • Indurimenti (sclerosi) della pelle e del tessuto sottocutaneo
  • Prurito
  • Crampi ai polpacci e ai piedi, specialmente durante la notte
  • Vene varicose
  • Difficoltà di guarigione delle ferite, anche in seguito a lesioni lievi
  • Limitazioni del movimento
  • Formazione di ulcere

Riconoscere questi sintomi è importante per identificare una possibile sindrome post-trombotica e adottare le misure di trattamento adeguate.

Trattamento

Un trattamento tempestivo è fondamentale per gestire la sindrome post-trombotica e prevenire ulteriori danni. Il trattamento prevede generalmente l’uso combinato di terapia compressiva costante e kinesiterapia. A tal fine, vengono prescritte calze o fasciature compressive mediche, che vengono abbinate a esercizi di ginnastica medica.

Questa combinazione favorisce lo sviluppo della forza, della mobilità e della circolazione sanguigna venosa, influenzando positivamente il disturbo.
È importante notare che la guarigione completa della sindrome post-trombotica non è ancora possibile al momento.
Pertanto, l’approccio terapeutico si concentra principalmente sul miglioramento della circolazione. Altre misure, come il linfodrenaggio manuale, contribuiscono ad alleviare la sensazione di tensione, il dolore e i sintomi della congestione venosa.

 

In alcuni casi, viene preso in considerazione l’intervento chirurgico endovascolare noto come angioplastica con stent. Questa procedura di chirurgia vascolare prevede l’impianto di un tubicino in plastica (eliminare) in metallo nella vena che presenta un restringimento, consentendo il miglioramento flusso del sangue.
È importante che l’impiego della terapia endovascolare, così come altre tecniche chirurgiche come i trapianti di vene o la ricostruzione chirurgica delle valvole venose, è attualmente meno frequente rispetto al trattamento conservativo non chirurgico.
Prima di considerare un intervento chirurgico, è necessario esaurire tutte le misure di trattamento conservativo disponibili.

È importante consultare uno specialista per valutare il miglior approccio terapeutico in base alle specifiche esigenze del paziente.

Attualmente, la cura principale per la cataratta è la chirurgia. La chirurgia della cataratta prevede la rimozione del cristallino opaco e la sostituzione con una lente artificiale, chiamata lente intraoculare (IOL). Questa procedura, chiamata facoemulsificazione, è generalmente sicura ed efficace, con un rapido recupero visivo.

 

L’unità operativa Oftalmologica del Gruppo MultiMedica utilizza tecniche avanzate e lenti intraoculari di alta qualità per fornire risultati ottimali ai pazienti con cataratta. La cataratta è quindi certamente una condizione comune dell’occhio che può portare a significativi disturbi della vista. È fondamentale individuarla tempestivamente e ricevere il trattamento adeguato al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia. Nel caso in cui si sospetti di avere una cataratta o si riscontrino sintomi visivi anomali, è consigliabile consultare uno specialista per una valutazione precisa e ottenere consigli appropriati.