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Ospedale San Giuseppe
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Il latte materno è l’alimento che la natura ha predisposto per il neonato. È il più adatto dal punto di vista nutrizionale, è ricco di fattori che aiutano lo sviluppo cerebrale e potenziano le difese immunitarie, aiuta ad evitare l’insorgenza delle allergie alimentari ed è economico.

L’allattamento è benefico anche per la mamma: la suzione stimola, tramite l’ossitocina, non solo la produzione del latte, ma anche un rapido ritorno dell’utero alle dimensioni iniziali. La prolattina, ormone dell’allattamento, induce la formazione del latte ma ha anche un effetto rilassante. Aiuta, inoltre, a perdere più rapidamente il peso guadagnato durante la gravidanza.

Il latte materno

La composizione del latte materno subisce modificazioni durante tutto il periodo dell’allattamento, ma anche nell’arco della giornata. Nei primi giorni dopo il parto la donna produce il “colostro”, prezioso per il suo valore nutritivo e soprattutto per il suo elevato contenuto di anticorpi, utili alle difese immunitarie del bambino. La montata lattea può, però, non essere immediata e richiedere anche 5-7 giorni, in funzione altresì del tipo di parto. Lo stimolo che determina la montata lattea è soprattutto la suzione precoce e frequente del neonato. Conviene quindi attaccare il neonato al seno il più presto possibile, se le circostanze lo consentono, anche subito dopo la nascita direttamente in Sala Parto.

Una delle maggiori preoccupazioni è quella di non riuscire ad allattare il proprio bambino e di avere insufficiente quantità di latte per poterlo nutrire adeguatamente. È bene sottolineare che tutte le donne hanno le potenzialità per allattare, la percentuale di coloro a cui, per motivi fisiologici, è impossibile farlo è pari solo all’1%. Il restante 99% è perfettamente in grado di allattare, è sufficiente partire con il piede giusto.

Iniziare ad allattare il prima possibile

Nei primi giorni di vita mettetelo al seno tutte le volte che vi sembra mostrare il desiderio di succhiare, onde stimolare il vostro seno. Ruotare la testa, movimenti di suzione, movimenti delle mani verso la bocca possono essere segnali di fame che precedono il pianto anche di mezz’ora. Il pianto disperato è invece un segnale di fame tardivo. Quando il neonato è in preda al pianto o è sovraeccitato e scoordinato, può avere difficoltà nell’attaccarsi al seno e nella suzione. Procedete con pazienza e costanza, senza scoraggiarvi: ogni istinto può aver bisogno di un po’ di esercizio per esprimersi appieno. Nei primi giorni il neonato tende a dormire molto e fatica ad attaccarsi correttamente al seno: tale fenomeno è normale, ma transitorio.

Il calo fisiologico

Il neonato sano a termine può tollerare l’arrivo della montata lattea, soprattutto se riceve, nel frattempo, il colostro. Il calo di peso si può protrarre per i primi quattro o cinque giorni ed è fisiologicamente compreso fra il 5% e il 10% del peso alla nascita. Viene solitamente recuperato dopo 7-10 giorni.

Il bambino mangerà abbastanza?

Come potete sapere se il vostro bambino prende abbastanza latte?
Col passare del tempo, la mamma impara a capire i segnali di sazietà che il bambino le invia, intuendo con sicurezza se il piccolo è soddisfatto e sta crescendo regolarmente, ma nelle prime settimane questo è più difficile. Un segnale importante sono i pannolini bagnati nelle 24 ore, che dopo i primi 4-5 giorni devono essere almeno 5-6/die.

Non importa quanto mangia, ma quanto cresce!

Se il piccolo cresce regolarmente è un inutile fastidio (e una fonte di ansia per la mamma!) pesarlo prima e dopo la poppata per calcolare la dose di latte assunta. I bambini sono come noi: talvolta mangiano di più, talvolta di meno. È certamente più utile controllare la crescita con una pesata una volta alla settimana. Può essere fatta, per esempio, al momento del bagnetto (quindi più o meno sempre alla stessa ora, nudo e digiuno).

La crescita, esaurita la fase di calo fisiologico, dopo i primi 8-10 giorni di vita è mediamente intorno ai 150- 200 grammi alla settimana. Successivamente le pesate andranno diradate a una volta ogni 15 giorni o al mese.

Può capitare anche che il bimbo sembri soddisfatto dopo aver succhiato, ma pianga non appena messo nel lettino: non è affatto detto che ciò sia indice di fame e di carenza di latte, ma piuttosto di desiderio di contatto o di succhiare per il piacere di farlo.

Lasciate che sia il vostro bambino a suggerirvi l’orario giusto!

Alcuni bambini si alimentano per poco tempo, ma frequentemente, altri si nutrono per più tempo e poi aspettano alcune ore prima della poppata successiva. Non bisogna preoccuparsi della regolarità e della frequenza delle poppate, i bambini cambiano i loro bisogni e le loro esigenze.

Allattamento esclusivo

Il vostro latte contiene tutte le sostanze nutritive e l’acqua di cui il bambino ha bisogno. Se l’accrescimento risulta adeguato non occorre dargli altro per i primi 5 mesi di vita circa. Se avete il dubbio che il piccolo non assuma latte a sufficienza perché vi sembra che cresca poco, piuttosto che fare subito delle integrazioni con il latte artificiale, è meglio che prima proviate:

  • a verificare le condizioni e la crescita del vostro bambino con il Pediatra di fiducia;
  • a verificare lo stato del vostro seno;
  • a facilitare il contatto “pelle a pelle”, ciò spesso rappresenta uno stimolo efficace sul neonato.

Se, nonostante questi accorgimenti, la crescita risultasse insufficiente, occorrerà ricorrere all’integrazione di latte formulato, per la cui indicazione dovrete riferirvi al Pediatra.

Succhiotto o no?

L’uso immotivato del succhiotto è da evitare (soprattutto nei primi giorni di vita), ma talvolta può essere utile a scopo consolatorio.

Allattamento artificiale

Capita a volte che una donna non desideri allattare o che, pur desiderandolo molto, non le sia possibile, per assoluta mancanza di latte o per altri impedimenti o controindicazioni. In tal caso ricorrerete al latte formulato secondo le indicazioni che vi verranno date dal Pediatra.

Dopo la poppata

I capezzoli sono naturalmente lubrificati dalla secrezione di ghiandole cutanee dell’areola: quindi, per la pulizia dei capezzoli, basta sciacquarli con acqua una-due volte al giorno, evitando di utilizzare sapone o altre sostanze.

In quale posizione allattare?

La posizione nella si allatta influisce sull’ esperienza sia della mamma che del neonato.

Problemi comuni durante l’allattamento

Conservazione del latte materno

Alimentazione della mamma che allatta

Durante l’allattamento non avete bisogno di osservare una dieta specifica, ma potete liberamente assumere tutti i cibi. Non occorre che beviate grosse quantità di acqua: bevete normalmente ogni volta che avete sete, ma cercate di mantenere un buon grado di idratazione. Limitate il caffè e gli alcolici. La pasta e il pane danno un alto apporto calorico, le verdure forniscono fibre, vitamine e sali minerali, la carne e il pesce sono ricchi di proteine e ferro, latte yogurt e formaggio sono importanti per il calcio. Il latte materno trae componenti da tutti gli alimenti che la madre assume e il vostro bambino imparerà a riconoscere i diversi gusti e, soprattutto, i diversi odori dei cibi. Quando comincerà lo svezzamento sarà più facile che gradisca ciò che ha già “sentito”.

Vi verrà detto di bandire dalla vostra dieta alcuni alimenti come i cavoli, gli asparagi, ecc. Se è vero che alcuni cibi tendono a modificare il sapore del latte, non è detto che il vostro bambino non li gradisca!

Il fumo è dannoso sempre: durante la gravidanza rallenta la crescita del vostro bambino e dopo il parto altera il sapore e l’odore del latte incrementando, inoltre, il rischio della morte improvvisa del neonato. Perciò evitate di fumare!

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